L’articolo di MOW sull’attacco di Antonino Monteleone (Le Iene) a Rula Jebreal per un video (datato?) su Israele pubblicato dalla giornalista palestinese ha scatenato uno scazzo epico tra i due diretti interessati, con l’intervento anche dell'inviato Rai Giammarco Sicuro a sostegno della Jebreal (e contro Monteleone). Il luogo dello scontro? I commenti al post Instagram di MOW relativo al pezzo uscito, in cui si riportavano le critiche della iena Rula per la diffusione di immagini che risalirebbero al 2015 anziché all’ottobre 2023, definendola “una fisioterapista diventata esperta di relazioni internazionali” e “una sparita negli Stati Uniti” che “in Italia può permettersi di salire in cattedra”.
Il primo commento al post è stato quello di Sicuro: “Ho avuto qualche screzio con Rula in passato per aver postato contenuti non verificati a sufficienza – ha scritto – ma mi sento di difenderla. Monteleone ha un approccio davvero penoso e un tono pessimo nei confronti della collega. Soprattutto quando la denigra in maniera vergognosa sul suo passato. Classismo e misoginia”.
Questa la prima risposta di Monteleone: “Ma quale sarebbe la misoginia? Io non l’ho mica criticata in quanto donna, la critico in quanto dimostra intolleranza, poca onestà intellettuale, poca dimestichezza col tema che dovrebbe padroneggiare. Di’ semplicemente che ti sto antipatico io, ma non parlare di “denigrazione vergognosa” perché è una sciocchezza”.
Quindi ancora Sicuro: “Hai tono e un approccio alle cose spesso troppo aggressivo e giudicante. Menomale non siamo tutti preparatissimi e ‘imparati’ come te. Io ho fatto il barista anni fa, magari ti può servire come spunto”.
E Monteleone: “Ti disturba il mio tono, mi dispiace. No non giudico, Giammarco. A me interessa il merito delle questioni. Non ho indicato il lavoro di fisioterapista (che Rula non ha mai esercitato) come un elemento negativo, non potrebbe esserlo. Ma in quanto formazione accademica inconferente con i temi di cui discute. Non esistono mestieri di serie a e di serie b, forse lo pensi tu. Quindi in una discussione il fatto che tu abbia fatto il barista rileva se parliamo della qualità del caffè. Ti abbraccio. P.s.: scegli cosa difendere in base ai principi, non in base a quanto ti sta simpatico l’interlocutore o quanto i toni appaiano gradevoli”.
E l’ultima replica di Sicuro: “La butti su simpatia e antipatia quando qui il tema è penosamente diverso. Ripeto: sei aggressivo, beffardo e inutilmente spocchioso. E a me la gente così mi fa un po’ tristezza. L’antipatia è già un sentimento troppo impegnato, sinceramente. Adios”.
A quel punto è intervenuta anche la Jebreal, ringraziando Sicuro e rivolgendosi a Monteleone: “Davanti ai massacri, alle stragi di bambini, la tua risposta è diffamare e denigrare chi denuncia i crimini di guerra… questo la dice lunga sulla tua disperazione e sulla disfatta morale di tali soggetti. Che schifo”.
La risposta della iena non si è fatta attendere: “Ma disperata sarai tu, che pur di sostenere la tua narrativa tossica spacci per attuali cose vecchie di anni. Il tuo odio per Israele ti fa perdere di vista il destino degli oltre duecento ostaggi, duecento Rula!, ostaggi in mano ai tagliagole di Hamas. È Hamas responsabile per le vittime civili di Gaza. È Hamas che usa infrastrutture civili per compiere le sue “azioni” militari. È Hamas responsabile di quello che sta succedendo. Ma accusare Israele garantisce sicura popolarità in questo paese da circo che è l’Italia. Approfittane finché puoi”.
Quindi Rula: “Sei profondamente ignorante! Sono cittadina israeliana, mio marito è ebreo e non dico nulla che i servizi secreti israeliani, giornalisti e intellettuali israeliani non dicono. Prova a collegare le dita al cervello… Sei veramente patetico”.
E la controreplica di Monteleone, al momento l’ultimo commento della serie: “È la terza volta che ricorri all’insulto. Capisco la necessità, ma lo trovo poco educato. Ad ogni buon conto il tuo passaporto o tuo marito non spostano di una virgola la sproporzione di quanto ti trovi a tuo agio a puntare il dito contro Israele rispetto a quanto chiaramente tu non dica quello che è successo il 7 ottobre”.