Il 24 gennaio 2003, il giorno della morte di Gianni (Giovanni) Agnelli, il valore di Fiat Group in Borsa era di 3,3 miliardi di euro. Oggi, 20 anni dopo, i suoi asset più preziosi valgono più di 100 miliardi di euro. Questo numero sintetizza la storia recente di Fiat, senza la presenza di Giovanni Agnelli. Questa crescita di valore senza precedenti è stata possibile grazie a scelte finanziarie eccezionali come lo spin-off di Ferrari durante l'era di Sergio Marchionne, ma anche a decisioni industriali importanti firmate da John Elkann, come l'unione di FCA e PSA che ha dato vita al quarto gruppo automobilistico mondiale, Stellantis.
Questo scarto tra ieri e oggi si riflette anche nella ricchezza della famiglia e degli eredi di Giovanni Agnelli. In questo contesto entra in gioco il valore della Dicembre, la società che appartiene al ramo di Gianni Agnelli e dei suoi eredi. Oggi è controllata al 60% da John Elkann e al 40% dai fratelli Lapo e Ginevra Elkann. Questa società è il più grande azionista con una quota del 38% di Giovanni Agnelli BV, che controlla Exor e il suo impero composto da Stellantis, Ferrari, Cnh, Iveco, Gedi, Juventus e altre partecipazioni nel settore del lusso.
Nella storia della Dicembre ci sono state due transazioni che aiutano a ricostruire l'evoluzione del valore di ciò che rappresenta il tesoro degli eredi di Gianni Agnelli. Queste transazioni sono l'acquisto della quota della figlia Margherita da parte della moglie di Gianni Agnelli, Marella Caracciolo, e la successiva cessione della proprietà nuda della sua quota ai tre nipoti John, Lapo e Ginevra. Il 5 aprile del 2004, davanti al notaio Ettore Morone, Margherita Agnelli ha lasciato la Dicembre, la società che fa capo al ramo di Gianni Agnelli e dei suoi eredi. In quel momento, Marella deteneva il 3,7% delle azioni, Margherita il 37,5% e John Elkann il 58,7%. Marella ha acquistato la quota di Margherita pagando 105 milioni di euro.
Allora la Dicembre valeva 280 milioni di euro. In seguito, nel maggio dello stesso anno, Marella ha ceduto ai suoi nipoti Lapo, Ginevra e John la nuda proprietà del suo 41,2% di azioni. Lapo e Ginevra hanno ricevuto il 20% ciascuno, mentre John ha ricevuto il restante 1,2%. In questo modo, la nuda proprietà del 20% della Dicembre è stata valutata 39,2 milioni. L'intera società, escludendo i diritti di voto, è stata stimata in 196 milioni di euro. A distanza di 20 anni da questa transazione, che ha consegnato il controllo dell'impero Agnelli a John Elkann, la Dicembre vale 2,9 miliardi di euro, un valore che si basa sulla valutazione interna della Giovanni Agnelli Bv del novembre 2022, pari a 7,8 miliardi di euro.