Il ponte sullo Stretto di Messina è uno di quei tanti temi che ha sempre diviso l’Italia, e che sempre continuerà a dividerla. Le fazioni sono due: chi vuole che i lavori comincino all’istante, e chi invece li considera solamente un enorme spreco. In queste due tifoserie sono presenti sia normali cittadini che politici. L’idea di realizzare una strada in grado di unire le due regioni del sud Italia divise dal mare cominciò a diventare concreta agli albori del nuovo millennio, tant’è che dal 2001 al 2006 l’allora Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi cercò di dare vita alla società Ponte sullo Stretto. Tutti i progetti, già avviati, vennero chiusi poi dal governo Prodi, e riaperti non appena Berlusconi tornò a Palazzo Chigi nel 2008, solamente per essere definitivamente cancellati con un decreto dal tecnico Mario Monti. Ora il Ministro delle infrastrutture e della mobilità ha riportato la questione al centro dell’attualità. Infatti, Matteo Salvini si dice pronto a dare il via ai lavori: "C'è la copertura necessaria per il collegamento stabile tra Sicilia, Italia ed Europe per i 12 miliardi necessari". Aveva dichiarato solamente un mese fa quasi a voler tranquillizzare gli animi, visto che dall'altra parte le opposizioni non sembrano così favorevoli alla grande opera. Ma ecco che in questi giorni arriva la proposta che potrebbe far infiammare ancora di più la polemica. "Intitoliamo il ponte a Berlusconi" ha avanzato Francesco Cannizzaro, deputato e vicecapogruppo di Forza Italia alla Camera e responsabile nazionale per il Sud del partito intervenendo a #Etna23, il meeting del buongoverno.
La proposta, che mira a ricordare e onorare il politico e imprenditore deceduto solo pochi mesi fa, ha anche trovato il benestare del presidente della regione Sicilia Renato Schifani, che afferma: "Non posso che essere d’accordo". Tutto sembra deciso dunque, perlomeno per il nome; ma i lavori? L’intento è quello di inaugurare i cantieri nell’estate del 2024, ad ammetterlo è stato Pietro Ciucci, Amministratore delegato della società Stretto, che ha aggiunto: “La società Stretto di Messina è oggi dotata di una struttura organizzativa tecnica, economico finanziaria e legale in grado di gestire l’impegnativo piano di attività". Infine, l’obiettivo di questa grande impresa non è solamente quello di migliorare la viabilità favorendo scambi e passaggi tra la Calabria (e il resto d’Italia) e la Sicilia, ma anche quella di creare più lavoro. Stando alle stime del ministro Salvini, la realizzazione dell’infrastruttura “porterà circa 100 mila posti di lavoro, e attualmente sono in programma 10 mila assunzioni dirette”. Ma siamo davvero in procinto di realizzare il famigerato ponte sullo stretto o si tratta dell'ennesimo passo falso?