Sessantaduesima puntata della rubrica curata da Roberto Alessi, giornalista e direttore del settimanale Novella 2000, che analizza per MOW le notizie e le indiscrezioni UP and DOWN che più stanno facendo discutere o che, con ogni probabilità, affolleranno siti e giornali di gossip nei prossimi giorni. Stavolta sotto i riflettori anche Cricca, il cantante più simpatico di Amici, Edwige Fenech non ha rinnegato i suoi ruoli del passato (nudi compresi), il calciatore Ciro Immobile che sarebbe stato tradito da un semaforo e… con “Torna a casa Alessi” il mondo dello spettacolo non ha segreti.
UP
Totti riconquista il suo centro sportivo gestito dai cognati, ma a che prezzo
Come tutti gli italiani, chi più (io di più) chi meno, sono affezionato a Francesco Totti, il grande calciatore. Poi è arrivata la separazione, le liti con Ilary Blasi (bella e un tempo molto dolce con lui), le udienze in tribunale, la decisione di lasciare la casa a lei, i Rolex spariti, le borse nascoste, i soldi che lui darà per i figli, 12.500 euro al mese (ma lei non ha preteso nulla per sé). Ma Totti non deve solo dare. Ora ha ottenuto l’ordinanza di sfratto per il centro sportivo della Longarina, gestito ormai da anni dalla famiglia di Ilary Blasi. Francesco aveva chiesto da tempo di riprendersi quello che era suo (a parte un paio di quote irrisorie) e che invece vedeva a capo la sorella di Ilary, Silvia, ma dalla fine di giugno tutto ritorna a Totti. La Longarina è una struttura a Sud di Roma che comprende la celebre scuola di calcio Totti Soccer School e un’area Padel, che è una fissa per il Capitano. Quando Totti ha chiesto di riavere la completa disponibilità della Longarina pare (pare) che la risposta fu no. Pare (pare) che quindi chiese almeno l’affitto, anche questa volta fu (pare) un no. E quindi si è passati agli avvocati. E ora siamo all’ordinanza di sfratto. È triste che quella che fino a ieri era una famiglia con cognate, cognati che sembrava andassero d’accordo ora sia ben altro. Peccato perché tutto questo inquina anche i bei ricordi (semmai ce ne fossero stati).
DOWN
Enrico Ruggeri 3000 conquiste! Per fortuna che non è una saponetta che si consuma
Enrico Ruggeri è tornato a far parlare di sé quotidiani e tv. Un po’ perché riparte con un tour che va alla grande, un po’ perché ha realizzato una canzone, “Dimentico”, dove affronta il tema dell’alzheimer e della demenza, un canzone bellissima e struggente come il video. D’altra parte lui sa come si parla d’amore, sa accarezzare il cuore. Poi, però, sento che dice: «Come frase a effetto potrei dire che ci sono uomini che parlano di donne e uomini che parlano con le donne», vecchia battuta che però è di Gianni Agnelli (o l’ha rubata pure lui?). E racconta come è nata la sua canzone “Quello che le donne non dicono” resa celebre da Fiorella Mannoia, manifesto femminista, una canzone, confessa, nata dalle lamentele che ascoltava dalla donne sui loro uomini, e che ascoltava con pazienza con l’unico scopo di portarsele a letto. E confessa pure che gli andava bene: alla fine di ogni concerto era fatta, calcolato che ne faceva almeno 150 all’anno, escludendo che abbia mai tradito la moglie, la musicista Andrea Mirò, con la quale sta da trent’anni circa, e avendo iniziato a fare concerti nel 1972, parliamo di almeno tremila incontri ravvicinati. Per fortuna che non è una saponetta, se no, si sarebbe consumato.
UP
Vanzina Premio speciale Donatello e capisci la differenza tra chi è e chi si spaccia per essere
Enrico Vanzina riceverà il David Speciale 2023 nel corso della 68ª edizione dei Premi David di Donatello. «È sceneggiatore, produttore, regista e scrittore di romanzi di successo, un cinefilo liberal, colto e fulmineo nel trafiggere i vizi e le manie del costume italiano», ha detto la mia amica Piera Detassis, Presidente e Direttrice Artistica dell'Accademia del Cinema Italiano - Premi David di Donatello. La cosa mi fa immenso piacere, e mi sono subito complimentato con lui e qui il premio l’ho ricevuto io: «Mi ha chiamato il mondo, ma rispondo prima a te, Roberto, che mi sei sempre stato amico». Ragazzi, queste sono soddisfazioni. Se penso a quanto se la tirano altri signore e signore del cinema che non vede nessuno, che si dicono “suoi colleghi” e non sono andati più in la di un successino capisci la differenza tra chi è e chi si spaccia per essere.
DOWN
Christian De Sica, l’assassino di Trotsky era suo zio, il fratello della mamma, la brava attrice Maria Mercader
Scrivendo dell’ultimo film di Nanno Moretti “Il sol dell’avvenire”, lo scrittore e ormai tuttologo Fulvio Abbate (che non è solo talentuoso e intelligente) si lamenta che in fondo avrebbe potuto dare un cameo a Christian De Sica, un po’ per uscire dai soliti amici che si fanno sempre lavorare in certi ambienti, un po’ perché nel film si riprendeva un’immagine di Trotsky. Trotsky è stato con Lenin un autore della rivoluzione d’ottobre russa del 1917, poi ucciso nel 1940 da Stalin (qualcuno disse che anche Lenin fu fatto fuori dal dittatore rosso) attraverso un sicario mentre era scappato in Messico. E qui Abbate mi ha ricordato che l’assassino di Trotsky era Ramón Mercader, parente di Maria Mercader, «l’amata mamma del nostro Christian De Sica», scrive Abbate nel suo articolo proprio su MOW. Abbate dice che era cugino, io sapevo addirittura fratello di Maria e fa un certo effetto scoprire che un uomo colto, dolce e accogliente come Christian abbia avuto per zio (morto a Cuba nel 1978) l’assassino di Trotsky, per altro trattato come una star, visto che uscito dal carcere nel 1960 è stato insignito del titolo di Eroe dell’Unione Sovietica, dell’Ordine di Lenin, e della Stella d’Oro dopo il suo rilascio da una prigione messicana nel 1960. Un tempo gli assassini venivano premiati, forse ancora oggi.
UP
Cricca, il cantante più simpatico di Amici non si scoraggia: mo’ vi faccio vedere io
Cricca (nome intero Giovanni Cricca) mi sembrava bravissimo come cantante ad Amici, ma inspiegabilmente quei simpaticoni dei giudici lo hanno fatto fuori. E sì che era bravo e con una storia bellissima dietro: i suoi genitori sono due operatori umanitari, che hanno condiviso la loro casa con persone bisognose. Però, sangue romagnolo non mente (è di Riccione) l’ha presa bene: «Sono davvero contentissimo e non smetterò di fare quello che faccio», ha detto Giovanni Cricca. E ora sta promuovendo le sue canzoni compreso il brano autobiografico “Australia“, dove ha vissuto, un brano giudicato debole dalla giuria, quanto rompono. Cricca, ora vai avanti. Anzi, ora ti chiamo e ti propongo un’intervista.
DOWN
Blanco sembra impossibile, ma anche la Digos è stata chiamata per le rose scalciate a Sanremo
Ne ho già parlato, ma proprio non mi riesco a capacitare. Ricordate? Nei giorni scorsi si è saputo che Amadeus sarebbe stato sentito dalla Digos a Milano (notizia confermata dalla Questura, scrive l’Ansa) come «persona informata sui fatti dalla procura della Repubblica di Imperia» e per che cosa? Perché il cantante Blanco (al secolo Riccardo Fabbriconi) è accusato di danneggiamento aggravato per aver preso a calci, forse in un momento d’ira (per altri era tutto concordato), cinque mazzi di rose montato sul palco dell’ultimo Festival per cantare la sua canzone "Isola delle rose". Tradotto per fiori costati 300 euro (ricordiamo che le rose sarebbe state poi gettate a fine serata) ci sono poliziotti, magistrati, avvocati, uscieri che stanno lavorando anche a questo chiamiamolo «caso». Quanto costerà allo Stato? La Digos Divisione investigazioni generali e operazioni speciali, che è un’eccellenza italiana, si occupa di indagini che riguardano reati che possono mettere in pericolo la sicurezza e l’ordine pubblico. Possibile che Blanco sia stato una minaccia per l’Italia?
DOWN
Laura Chiatti l’accusano d’essersi rifatta. Lei se ne frega. Bravissima!l
A volte i social sono proprio odiosi (per lo meno certi commenti), ora è il turno di Laura Chiatti e naturalmente non se la prendono per un’interpretazione poco convincente o una cosa seria, ma per il look. L’attrice ha postato delle foto con una immagine più sofisticata, bionda con la frangia, un po’ Uma Turman vecchia maniera, e giù critiche: «zigomi rialzati», «Labbra», «Irriconoscibile», «Laura Chiatti è diventata Ilary Blasi». Anche se fosse vero, che male c’è. Fortunatamente lei se ne frega alla grande. Ha altro cui pensare: proprio in questi giorni il marito Marco Bocci ha parlato alle Iene, quattro anni fa, quando è sopravvissuto ad un terribile virus al cervello che, però, ha avuto conseguenze importanti sulla sua quotidianità. Ha detto: «Sono sopravvissuto ad un virus raro, mi ha colpito parte del cervello che governa la memoria e la parola, mandandole in tilt. Per un po' ho parlato una lingua tutta mia, incomprensibile agli altri. Ma se la capacità di parlare è tornata, la mia memoria e tanti ricordi, invece, sono spariti per sempre». Cari cazzari dei social, capite perché una persona come Laura, poi, non vi fila di pezza?
UP
Edwige Fenech non ha rinnegato i suoi ruoli, docce desnude comprese. Applausi!
Edwige Fenech ha mollato Lisbona, dove vive da anni (anche se è spesso a Roma e a New York) ed è ora in Italia per promuovere l'ultimo film di Pupi Avati, “La quattordicesima domenica del tempo ordinario”, un film che le ha ridato la voglia di recitare: «Son passati tanti anni senza che nessuno pensasse di propormi un ruolo così vero, nel quale potevo esprimermi, far uscire fuori i miei sentimenti, tutto il bagaglio che ho immagazzinato in tanti anni nella mia vita». La sorpresa? Oltre che brava (si sapeva) è rimasta bellissima, anche ora che è nonna. Il più contento è Lino Banfi con cui lei ha girato una marea di film sexy. Cosa mi piace di lei? Che non ha mai rinnegato quei ruoli, docce desnude comprese.
DOWN
Ciro Immobile, il semaforo ha forse tradito e un video ora lo scagiona
Anche i ricchi e famosi a volte dicono la verità. Si è tanto parlato dell’incidente senza gravi conseguenze, soprattutto per le bambine di Ciro, tra l’auto da lui guidata e un tram a Roma. Sia Immobile sia il macchinista avevano dichiarato di essere passati col verde. Qualcuno pensava che fosse Immobile nel torto (io un tram che non rispetta il semaforo non l’ho mai visto), ma ora salta fuori un video dove si vede il semaforo prima spento, poi giallo a intermittenza e poi rosso. Tradotto: funzionava male e da lì forse lo scontro tra l'auto del capitano della Lazio e il tram 19. Il filmato è stato girato grazie alla dash cam di un tassista, il che smentirebbe la nota di Roma Mobilità che aveva smentito "nel modo più categorico" qualsiasi malfunzionamento dell'impianto. Che cosa è la dash cam? L'abbreviazione di “dashboard camera”, ovvero una telecamera da cruscotto. Comoda e provvidenziale, no?