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La famiglia nel bosco é una grande allucinazione collettiva ma la tv ne parla come se in Abruzzo si fosse nascosto Bin Laden

  • di Gianmarco Serino Gianmarco Serino

  • Foto: Ansa

30 dicembre 2025

La famiglia nel bosco é una grande allucinazione collettiva ma la tv ne parla come se in Abruzzo si fosse nascosto Bin Laden
La “famiglia nel bosco” è diventata un’allucinazione collettiva: pm, assistenti sociali, tv h24, politici a sproposito. E' una tragedia vera raccontata come farsa nazionale. Da lontano fa ridere, da vicino fa solo male, perché l'Italia è una gabbia di matti

Foto: Ansa

di Gianmarco Serino Gianmarco Serino

E i piccoli passeranno il Natale da soli. E il presidio in supporto davanti alla casa. E quelli che protestano. E i pm. E i giornalisti, i servizi dei giornalisti e la televisione. Ed è giusto, ed è sbagliato. Ragazzi. Basta, la famiglia nel bosco ha rotto il c**o. È una storia assurda che, vista da lontano, fa morire dal ridere nonostante sia una tragedia vera. Alla tv si continuano a produrre initerrottamente servizi su sta famiglia nel bosco, su questi poveri austrialiani senza bidet. Ma vaf**o alla Casa nel Bosco, basta. Radiamola al suolo, mettiamo fine a questa agonia, invochiamo un bombardamento israeliano o americano (tanto quelli non aspettano altro) non se ne può più di sta storia. La famiglia nel bosco è un'allucinazione collettiva, non esiste, è tutto uno scherzo, un grosso scherzo.

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Il punto non è tanto come questi anglo-australiani facciano vivere i loro figli, ma il punto è che questa famiglia viene letteralmente dall’altra parte del mondo e ha ben pensato di sfuggire a tutte le rotture di p**e che evidentemente non stavano gli stavano bene in Australia e negli altri Paesi in cui ha vagabondato, trasferendosi in Italia, dove di rotture di c**i ne ha trovate molte più di quanto potesse credere. È una storia incredibile. Per viversene in santa pace hanno ottenuto il risultato esattamente opposto. La loro casa è assediata dai giornalisti, con i quali hanno difficoltà a esprimersi in italiano. L’Italia si è divisa, al solito, tra quelli che sono pro e quelli che sono contro, e il povero padre di famiglia che avrà pensato, fra sé e sé, “ma forse non era meglio un lavoro normale, una casa normale, una moglie normale, dei figli normali?”. Forse, ma se non le riesci a trovare tutte queste cose, che ci puoi fare? È una scelta, sì, ma forse perché tutte le altre possibilità, tanto possibili non lo erano. Ed è una storia tristissima se, a un certo punto, nemmeno a Natale ti lasciano vedere i figli e li tengono in una sorta di collegio a Vasto (che poi come si fa a chiamare un posto Vasto, probabilmente prima di questa storia non esisteva ancora, Vasto).

Quella casa nel Bosco 2011 Mymovies
Quella casa nel bosco - Film (2011) My Movies

Però è pure divertente come l’informazione stia gestendo tutto questo dramma. La necessità di coprire da capo a coda un evento è lavoro, certo, e lavoro va fatto bene, ma i risvolti possono anche risultare comici ogni tanto. Vi ricordate i disegnini che rappresentavano l’ipotetico bunker di Bin Laden? Non sono poi così dissimili dalle ricostruzioni degli ambienti della casa nel bosco della famiglia nel bosco. Poi è stata molto divertente la reazione dei vari politici, tra cui Salvini, che è il ministro dei Trasporti. Pure quando era ministro dell’Interno si esprimeva su questioni che non gli sarebbero dovute competere, soprattutto a livello internazionale, e pure oggi continua: sulla Russia, sulla casa nel bosco, e lo fece anche a proposito dei negoziati sul nucleare in Iran indossando la polo verde militare del Battaglione San Marco mentre tornava dal supermercato con le buste della spesa, imbattutosi nel plotone di giornalisti. Comunque prendere per i fondelli Salvini è un po’ come sparare sulla Croce Rossa ed è poco originale, lo fanno tutti, da sempre, effettivamente non è la cosa più divertente. È troppo semplice. Però, alla luce di tute queste cose ridicole ve lo dobbiamo domandare. Ma chi c**o ve l’ha fatto fare di venirvene qui in Italia? Siete impazziti? Avete visto che è successo?

La casa nel bosco di Bin Laden
La casa nel bosco di Bin Laden

Hanno scoperto che ve ne stavate in santa pace in mezzo al bosco – poi vabbè, sì, avete usufruito del Servizio sanitario nazionale, ma stc**i – e vi hanno messi in croce, vi hanno tolto i figli e li hanno messi in una struttura di rieducazione in cui laveranno loro il cervello e li trasformeranno in diligenti cittadini liberali turbocapitalisti che, appena avranno raggiunto la maggiore età, daranno il loro voto a Carlo Calenda, si abboneranno al Corriere della Sera e, dopo la loro giornata in ufficio passata a svolgere mansioni da human resources – difficile scoprire di cosa si occupino concretamente gli Hr – si faranno una partita a padel e poi andranno a cena al Rugantino con la loro insipida e competitiva fidanzata che lavora nel reparto vendite. Quell’infanzia incontaminata rimarrà solo un ricordo, una favola, un bel sogno, oppure il ricordo che ognuno di noi ha del paradiso. Quell’infanzia incontaminata e luminosa tra i ricordi trascorsa con i propri genitori, per citare un gigante del pensiero come Papa Ratzinger. E allora, cari anglo-australiani, trovate un modo di riprendervi i figli e fuggite lontano da qui, se solo per voi sarà possibile. Andatevene, l’Italia è come l’albergo di Shining, o comunque come la classica casa infestata dei film horror. Una coppia di scappati di casa decide di passare il proprio weekend in una villa abbandonata, o in un luogo remoto, o insomma in qualsiasi altro luogo vagamente inquietante, e finisce assediata da spiriti malefici, zombie, killer, maniaci, mostri, bla bla bla, per poi finire morti ammazzati l’uno dopo l’altro, dopo aver pronunciato la frase “separiamoci”. Qui non ci sono veri e propri zombie, assassini, killer. C’è di molto peggio. Ci sono gli assistenti sociali, i pm, i giudici, le parti civili con quella loro fascia tricolore, la polizia giudiziaria, i carabinieri, i giornalisti, gli influencer, i venditori di pentole e di materassi, quelli della pubblicità, quelli che amano Berlusconi, quelli che lo odiano, il Grande Fratello, Un Posto al Sole, quelli con la maglietta di Che Guevara, quelli che canticchiano Faccetta nera, Fabrizio Corona, Alfonso Signorini e tanti altri personaggi incredibili. L’Italia è una gabbia di matti. Famiglia nel bosco, scappate finché potete. Perché questa storia ormai è una sofferenza, per tutti, non solo per voi. Viene da ridere solo perché sono finite le lacrime.

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