Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha dato mandato alla Guardia di Finanza di monitorare la situazione del rincaro dei carburanti, e la prossima settimana verranno resi noti i risultati dei controlli. Matteo Salvini: “Sulle accise parleremo con il presidente del Consiglio. Sicuramente c’è della speculazione in corso sulla benzina, ed è bene che la Finanza faccia dei controlli. Non ci possono essere distributori che vendono la benzina a 1,70 e altri a 2,40. Evidentemente c’è qualcuno che fa il furbo. Porterò il ragionamento a livello di governo”. Adolfo Urso, ministro delle Imprese: “Ho già chiesto a Mister Prezzi un costante monitoraggio con la collaborazione della Guardia di Finanza per realizzare un modello di controllo più efficiente e evidenziare subito ogni anomalia e ogni tentativo di speculazione, come sembra siano emersi in alcuni casi eclatanti e non giustificabili in questi giorni. La prossima settimana riunirò le associazioni dei consumatori per confrontarci sugli strumenti più idonei”. La Procura di Roma sta indagando sui rincari. L’inchiesta è volta a verificare le ragioni degli aumenti ed individuare eventuali responsabilità. Non solo, finirà presto all’attenzione dei pm di Roma l’esposto presentato dal Codacons: “In ben 104 procure in cui si chiede di indagare sui prezzi di benzina e gasolio allo scopo di accertare eventuali speculazioni o rialzi ingiustificati dei listini”. Il Codacons ha chiesto l’intervento dell’Antitrust: “Abbiamo deciso inoltre di lanciare un boicottaggio nazionale dei distributori più cari, invitando gli automobilisti italiani a verificare i prezzi sul proprio territorio, anche attraverso le apposite app che segnalano i gestori più convenienti, e a non fare rifornimento presso le pompe che applicano prezzi eccessivi”.
Il presidente Carlo Rienzi: “Il governo dovrebbe estendere gli ambiti di applicazione della legge 231 del 2005 che vieta gli aumenti eccessivi dei prezzi al dettaglio nel settore agroalimentare, introducendo lo stesso principio anche al comparto dei carburanti e definendo in modo certo e preciso il “prezzo anomalo”, ossia la percentuale massima di aumento dei listini oltre la quale scatta l’illecito sanzionabile in base alle leggi dello Stato”. A tale richiesta si accoda anche Assoutenti: “E’ necessario convocare subito un tavolo emergenziale sui carburanti convocando le associazioni dei consumatori, le società petrolifere, i gestori e tutte le parti coinvolte. È necessario adottare misure realmente efficaci introducendo meccanismi che vincolino l’andamento dei listini di benzina e gasolio alle quotazioni del petrolio, prevedano una riduzione automatica della tassazione al crescere dei prezzi industriali dei carburanti e sanzionino pesantemente qualsiasi rincaro ingiustificato o fenomeno speculativo”. Nel frattempo, da parte delle forze politiche arrivano le prime critiche all’intervento del governo sulle imposte sul prezzo di diesel e benzina. Antonio Misiani, responsabile economico del Pd: “Benzina e gasolio fuori controllo dopo l’aumento delle accise, inflazione al 12%, crollo del potere d’acquisto di stipendi e pensioni. Ma il governo Meloni non sa che pesci pigliare e si occupa d’altro: nomine, presidenzialismo, autonomia differenziata. Sono fuori dal mondo”. Raffaella Paita, presidente del gruppo Azione-Italia Viva in Senato: “La situazione del caro benzina è fuori controllo. L’eliminazione da parte del governo Meloni dello sconto sulle accise voluto da Draghi è stato un atto folle che sta mettendo in ginocchio i cittadini e il ceto medio. Chiediamo alla Meloni di intervenire subito per rimediare a questo disastro sociale”.