Il giornalista Fabrizio Peronaci ha pubblicato un articolo sul Corriere della Sera in cui riportava il racconto di un amico d’infanzia di Emanuela Orlandi, Pierluigi Magnesio, secondo cui la cittadina vaticana proprio prima della scomparsa, avvenuta il 22 giugno 1983, l’avrebbe salutato con due baci dicendogli addio. Questa la risposta di Pietro Orlandi, fratello di Emanuela: “Purtroppo neanche oggi giornalisti e giornali come Peronaci e il Corriere della Sera, hanno avuto la decenza di non scrivere idiozie e solite insinuazioni. Ritornando addirittura all'allontanamento volontario di Emanuela dopo aver baciato un coetaneo quindicenne e avergli detto addio. Che schifo, senza vergogna cercano di umiliarla anche il giorno del compleanno”. Al commento di Pietro Orlandi è seguito un nostro articolo in cui abbiamo riportato le sue parole, a cui Peronaci ha replicato così: “Il nuovo attacco di Pietro Orlandi contro la libertà di stampa, oltre che sgradevole e infondato, è davvero incomprensibile. Il fratello di Emanuela, per la quale in tanti da anni lavoriamo cercando la verità, non vuole che le cose vengano raccontate. Una reazione forastica e incontrollata, che fa pensare. Il sottoscritto ha semplicemente riportato quello che altri colleghi hanno raccolto su una vicenda con molti lati ancora oscuri. In questo caso la testimonianza di Pierluigi Magnesio, un amico della quindicenne scomparsa, che si mostra attento e rispettoso, al punto che parlando di Emanuela la definisce “un’anima nobile”. Pierluigi ha riferito di essersi ricordato che Emanuela gli disse “addio”, chiamandolo nuovamente e andandogli incontro dopo averlo già salutato sotto casa, in Vaticano: un comportamento che potrebbe fare immaginare una conoscenza di quello che stava per accadere, avvalorata peraltro da una confidenza fatta a un’amica di scuola, alla quale disse: “Non mi vedrete per un po’”.
![Emanuela Orlandi](https://crm-img.stcrm.it/images/41895010/2000x/20240511-122440416-2049.jpg)
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E ancora: "Si tratta dunque, come di tutta evidenza, di indizi utili a chiarire il contesto del mancato ritorno a casa di Emanuela Orlandi. Mi chiedo davvero quale sia il problema e perché certi passaggi a suo modo di vedere non debbano essere approfonditi o, peggio, vadano taciuti. Cos’è che non deve emergere, che non si deve dire? È a queste domande che Pietro Orlandi dovrebbe rispondere, piuttosto che insultare e fomentare odio sui social contro gli incolpevoli cronisti. Il dubbio che sappia più di quel che pubblicamente dice, in presenza di reazioni tanto scomposte, appare plausibile. Resta la questione prioritaria: i giornalisti vanno rispettati, tenendo conto di un principio cardine come la libertà di informazione, e non usati quando fanno comodo e vilipesi quando riportano fatti non graditi. Tutto qua. In amicizia”.
![Fabrizio Peronaci](https://crm-img.stcrm.it/images/41895031/2000x/20230705-091353685-5276.jpg)
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