Emanuela Orlandi è scomparsa da quarant’anni, e la lunga battaglia di suo fratello Pietro per ritrovarla sta per arrivare a teatro. Uno spettacolo, “Pietro Orlandi, fratello”, che avrà luogo dal 13 al 17 dicembre al Off/Off Theatre di Roma, interpretato da Valerio Di Benedetto e scritto e diretto da Giovanni Franci: “Questo spettacolo è il resoconto dell'incontro avvenuto tra me e Pietro Orlandi lo scorso dicembre. Ci siamo dati appuntamento in un bar "da quelle parti", come mi ha scritto lui, ovvero a Borgo Pio, a due passi dalla sua casa natale. Appena l'ho visto entrare ho avuto una vertigine, ho pensato: quest'uomo sta cercando la verità sulla scomparsa di sua sorella da quando io sono nato. Questo spettacolo è il resoconto di una vertigine. E il bilancio doloroso, intimo e toccante di una lunga battaglia alla ricerca della verità, ripercorrendo quarant'anni di silenzi ostinati, torbidi segreti e incredibili menzogne. È il racconto di Pietro, sedimentato nella mia memoria, rielaborato col tempo dalla mia coscienza, infine i-mpastato con l'immaginazione”. La pubblicazione della locandina dello spettacolo ha generato un moto di condivisione incredibile. La gente sta finalmente comprendendo che tutti potremmo essere Pietro Orlandi, che Emanuela poteva essere la figlia o la sorella di chiunque. Il fatto di non essere toccati in prima persona non è un buon motivo per continuare a voltarsi dall’altra parte. Non più ora che Emanuela è diventata la figlia e la sorella di quella parte d’Italia che nella giustizia in qualche modo ancora riesce a crederci.
Una storia, quella di Emanuela, che grazie alla serie Netflix “Vatican Girl” ha scavalcato i confini nazionali, arrivando in luoghi e a persone che prima sembravano irraggiungibili. Ora la voce di Emanuela è la voce di tutti. Ne è l’esempio il gesto di una scuola in Brasile, che ha pubblicato un post su Instagram: “Sono un insegnante e direttore della scuola “Piccolo Principe” di Ribeirão Preto, Brasile. Dopo aver visto gli episodi della serie Netflix "la ragazza del Vaticano", parecchio commosso, ho lavorato con giovani studenti della nostra scuola su questo caso che, per essere ben capito, ha bisogno di una contestualizzazione storica. L'interesse degli studenti è stato straordinario, anche perché Emanuela Orlandi aveva la loro età quando è scomparsa il 22 giugno del 1983. Mi auguro che questo tema venga ampiamente dibattuto nelle scuole, ancor più ora che deputati e senatori italiani hanno approvato la formazione della Commissione d'inchiesta per indagare sulle sparizioni di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori (un’altra ragazza scomparsa nel 1983). Infine, spero che Papa Francesco ordini l'apertura di tutti i fascicoli segreti sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, cittadina vaticana, e faccia giustizia a ciò che è detto nella Preghiera di San Francesco: "Dove c'è l'errore, che io porti la verità". Non poteva di certo mancare il commento di Pietro: “Inimmaginabile il gesto di solidarietà da parte di questa scuola in Brasile. Non ho parole, tutto questo affetto da così lontano per Emanuela è commovente”. Un affetto che continua inarrestabile ad arrivare da ogni parte del mondo.