La Russia, per vincere contro l’Ucraina, ha bisogno di Pupo che, a quanto dicono, è stanco. Non lo sapevamo, ma è stanco. Non è stanco in generale, è stanco della “perfidia”. Ma non di una perfidia qualsiasi: Pupo è stanco della perfidia degli Stati Uniti d’America, il che, fatti due conti, è una gran bella stanchezza. Pupo, infatti, il 2 maggio, avrebbe dovuto partecipare come membro della giuria e “ospite speciale” all’evento canoro denominato “Festival Patriottico del Cremlino”, evento che dichiaratamente riunisce gli artisti “stanchi della perfidia degli Stati Uniti”. Non dovete aspettarvi granché dalle performance, sono tutti un po’ stanchi e abbattuti, si strascicheranno sul palco boccheggiando, a meno che questa stanchezza non si trasformi in un cuore che batte impavido sotto il colbacco. Non sappiamo. Immaginiamo soltanto.
La dichiarazione che potrebbe addirittura aprire un incidente diplomatico un po’ dolce un po’ salato è quella di Denis Maidanov, vicepresidente della commissione cultura della Duma, che non è la Duna (la macchina della Fiat): “I concorrenti condividono i nostri valori. Dobbiamo nutrire di ideologia la guerra patriottica”. Adesso 1) Pupo non è un concorrente e può anche darsi che dia voti bassissimi ai cantanti stanchi della perfidia, 2) altrimenti dovremmo pensare che la Russia per nutrire di ideologia la guerra patriottica abbia bisogno di Pupo. Sembra un po’ una scena de “Il lupo di Wall Street” che non citiamo perché siamo molto woke e rispettosi di tutte le altezze.
A quanto dice il Corriere, come riportato da Open, pare, sembrerebbe, si mormora, che Pupo avrebbe cantato “Bella Ciao”, canzone simbolo della resistenza contro l’occupazione nazifascista dell’Italia. Il che mi sembra un’arma a doppio taglio, perché potrebbe, dico potrebbe, ma io che ne so, fare sorgere un dubbio agli ascoltatori stanchi della perfidia: ma che davero davero l’Ucraina ci ha invaso?
Poi però Pupo ha fatto sapere che a Mosca non ci andrà (almeno non in qualità di giurato del festival): "È successo l'imprevedibile, l'impossibile intorno alla mia eventuale partecipazione al festival Road to Yalta. In virtù di riflessioni e assorto nei miei pensieri nel viaggio che sto facendo da Lugano verso la città di Spa, in Belgio, dove mi fermerò per qualche giorno a risposare e ancora a riflettere - ha detto Pupo a Dagospia - ho deciso di non partire per Mosca. Certo non dipende dalle polemiche e da tutto ciò che è accaduto in questi giorni, ma dipende da un fatto che vi spiegherò più avanti, perché la mia abitudine è sempre di essere molto chiaro e leale con tutti, a prescindere da chi sono gli interlocutori".