Disumano. Spietato. Contro natura. Figlio forse del peggior film dell’orrore che possa esserci nei cinema. Agghiacciante e sanguinario. Ai confini della fantasia e dell’occulto. È successo in provincia di Palermo dove Giovanni Barreca, 54 anni, ha ucciso la moglie Antonella Salomone e i due figli Kevin ed Emanuel di 5 e 16 anni. Risparmiando, invece, la figlia adolescente che di anni ne ha solamente 17. “Hanno fatto un esorcismo. Volevano liberarli dai demoni”. Queste le parole utilizzate proprio dalla figlia sopravvissuta alla mattanza all’arrivo dei carabinieri sul posto allertati dallo stesso Barreca. “Ho ucciso la mia famiglia. Venite a prendermi”. Secondo i primi riscontri autoptici la donna sarebbe stata uccisa una settimana fa, mentre i due bambini solo venerdì. Ma Giovanni Barreca non avrebbe agito in base ad un personale ed intimo convincimento. Al contrario, sarebbe stato esortato da un’altra coppia, composta da Massimo Carandente e Sabrina Fina, conosciuta proprio durante gli incontri di preghiera presso la comunità evangelica della quale tutti e tre facevano parte. Deliri di onnipotenza, convincimenti presuntamente divini e allucinatori al punto da spingere un padre di famiglia ad uccidere la moglie Antonella Salomone, seppellirla dopo averne bruciato i resti, segregare i due figli più piccoli Kevin ed Emanuel con delle catene prima di ucciderli e porre in una posizione drammaticamente elitaria e al tempo stesso punitiva la figlia adolescente. Lei, da sempre prediletta, costretta ad assistere alla mattanza, ma senza essere incatenata e senza subire forse alcun pregiudizio fisico. Fisico perché il film dell’orrore a cui ha assistito difficilmente potrà essere rimosso. Anche con l’aiuto ed il supporto psicologico che c’è da stare certi non l’abbandonerà mai per il resto della vita. Qualcuno ipotizza che possa essere stata drogata, difficile crederlo. In circostanze come queste non accade quasi mai perché lo sterminatore non si fa carico di certe premure.
Incomprensibile con l’umana ragione. Cosa può aver spinto un padre di famiglia ad agire in maniera così spietata avvalendosi dell’aiuto della coppia di amici diabolici? In verità, nel loro gergo, probabilmente si saranno definiti fratelli dal momento che tutti e tre facevano parte della stessa comunità evangelica. Per definizione, quest’ultime, sono considerate dalla Chiesa delle vere e proprie sette religiose. Sette in grado di imbambolare intere schiere di militanti proprio perché promettono felicità e guarigioni miracolose. Con lo scopo preordinato di liberare tutti e ogni cosa dal diavolo. Il fanatismo di Barreca, di cui evidentemente nessuno si era accorto, era facilmente evincibile dal suo profilo Facebook dove pubblicava in maniera del tutto ossessiva e maniacale post religiosi. Certamente alla base di una strage di questo tipo c’è anche altro rispetto al mero convincimento spirituale che in tre si è sedimentato e rafforzato. Uno sterminio studiato ed architettato nel dettaglio da un sodalizio malvagio. Un sodalizio, quello formato da Giovanni Barreca, Sabrina Fina e Massimo Carandente, nel quale ha fatto da collante il mix tra ideologie irrazionali, estreme e sanguinarie. Ideologie mosse dalla volontà di cacciare il demonio talmente forti da aver indotto prima Giovanni Barreca ad uccidere la moglie sotto gli occhi dei loro figli e a seppellirla in un pezzo di terra. Ad averlo spinto poi qualche giorno dopo ad uccidere i figli minori dopo averli legati con le catene sotto gli occhi della figlia adolescente. Una figlia che è riuscita suo malgrado a dare contributo fondamentale alle indagini seppur in comprensibile stato di shock. Lei l’unica risparmiata perché lo sterminatore aveva un debole per lei. Un debole che per qualche ragione l’aveva portato a credere che non dovesse essere purificata perché non incarnava il diavolo. L’ha però resa inerme ad assistere a quel terribile destino. Un dato in grado di confermare quanto quella versione distorta fosse intrisa di intimi convincimenti. Del resto, ha sacrificato chi di quel nucleo familiare era a suo modo di vedere maggiormente sacrificabile.
L’unico diavolo, in realtà, in quella casa era solamente lui e i suoi amici eletti. Amici con i quali ha formato un meccanismo in grado di funzionare perché ciascuna componente si è incastrata alla perfezione. Dietro, però, indubbiamente patologie di natura psichiatrica e patologica. Una distorsione collettiva della realtà, quella della coppia, che si pone oltre la mera istigazione nei confronti di Barreca. Dato che, gli amici, hanno esercitato un ruolo concreto ed attivo nel momento stesso in cui tenevano incontri collettivi di preghiera e di lettura delle scritture. Soggetti profondamente manipolabili tra loro. Schiavi di intimi convincimenti intrisi sicuramente di indottrinamento. Ma anche di qualcosa di superiore. Che niente ha a che fare con la divinità, comunque la si voglia chiamare. Ma piuttosto con gravi ed irrisolte problematiche psichiatriche.