L'inizio puntata è quasi interamente dedicato alle frecciatine di Nino Frassica su Sanremo, che si rivolge ad alcune sagome dietro le quinte, chiedendo: “Voi della Rai fate più ascolti di noi solo perché lavorate 999 ore al giorno, vero? E solo perché noi non siamo andati in onda in questi giorni”. Fabio Fazio ridacchia sotto i baffi ma, con finta modestia, nega. Dopo una settimana di messaggi politici tra le sottotrame della settantaquattresima edizione del Festival di Sanremo, Fazio non può di certo restare indietro. Già gli è rimasto l'amaro in bocca per non aver potuto braccare Angelina Mango nei primi tre giorni (da regolamento) dopo la finale, figuriamoci se si faceva sfuggire una frecciatina al veleno di questo calibro. Gli tocca anche tenere a bada Nino Frassica mentre quest'ultimo va a bussare ai vari camerini e finisce con “vessare” Peppe Vessicchio: “Maestro, una domanda. È vero che quando lei fa l'amore con sua moglie vuole che lei dica: dirige l'orchestra Beppe Vessicchio?”. Spazio all'attualità con Ben Wedeman in collegamento da Gerusalemme, che aggiorna gli spettatori della situazione in Medioriente. E qui sorge un grosso problema. Fazio, che adesso parla di “grande tragedia” a Gaza, non era lo stesso che pochi mesi fa aveva censurato Patrick Zaki, colpevole di lesa maestà ai danni di Israele? Forse era il suo doppelganger e noi non ce ne siamo accorti. O forse, ipotesi più probabile, Fazio ha ceduto in modo ancora più sfacciato al potere politico e mediatico del momento (Fazio, che grande caduta di stile). Casualmente questa versione pro-Palestina del conduttore arriva nelle stesse ore in cui Mara Venier in Rai legge un comunicato a sostegno di Israele. E allora viene da chiedersi: è così forte il bisogno di creare fandom televisivi, dissacrando la tragicità della guerra in corso? Arriva il momento del monologo polemico del giornalista e umorista Michele Serra, che attacca lo stesso giornale su cui scrive, La Repubblica, a riguardo di una fake news che vedeva sia lui che Fazio arrestati. Ammette che contano soltanto le quantità di click, tanto che nella bolgia digitale è quasi impossibile distinguere da chi partono certe fake news e lancia una provocazione: “Finché si tratta di noi si può anche ridere, ma quando ci rendiamo conto del fatto che tramite le fake news si può traviare l'opinione pubblica, allora forse non ci viene più tanto da ridere”.
La Rai avrà certamente goduto nel vedere Fazio in manette, ma sembra che sia stata tutta un'illusione post-festival: il conduttore “esiliato” siede ancora sul suo trono e non aspetta altro che arrivi Annalisa, terza classificata, reduce dalla settimana “santa” Sanremese. Lo stesso Massimo Giannini, in collegamento, fa un accenno critico a Sanremo: “Non voglio rovinare l'atmosfera, ma mi sento di dire una cosa. Un intero paese che definisce storica questa settimana è terrificante. Sanremo è il grande racconto nazional-popolare del nostro paese, siamo tutti d'accordo, ma vediamo di ridimensionarci”. Fazio annuisce e ammette di essere totalmente d'accordo. Però non la pensava proprio così, quando era il primo a ottenere le interviste dei vincitori e ci campava sopra. Viene messa anche in mezzo dagli ospiti (Concita de Gregorio, Alessandro De Angelis e l’inviato di Avvenire Nello Scavo) la protesta degli agricoltori come il risultato delle politiche sbagliate, negli anni, sia della destra sovranista che della sinistra ambientalista. Non a caso la settimana di discussioni tra trattori-Amadeus è stata il frutto di una contraddizione che interroga anche la sinistra stessa sulla transizione ambientale (la sinistra se la può davvero cavare tirando le zuppe nei musei?). Dopo aver tirato in ballo anche Papa Francesco con la sua benedizione gay e l'accusa agli imprenditori che sfruttano, viene dato spazio a Concita De Gregorio per il caso Ilaria Salis: “Noi come Italia non siamo mai intervenuti, finché non abbiamo visto il video. Mi chiedo una cosa per Giorgia Meloni: a cosa serve avere un buon rapporto con Orban, se non lo si adopera?”. Fa il suo “ingresso” in studio (si fa per dire) la prima special guest della serata: l'attore e regista, nonché scrittore, Tom Hanks. Astronauta di Apollo 13, indimenticabile Forrest Gump e comandante “Sally”, viene mostrato sul maxischermo in collegamento da Los Angeles. “Signori, Tom Hanks è una delle persone più gentili che abbia conosciuto in vita mia”, dichiara Fazio, visibilmente imbarazzato per la banalità delle domande che si era preparato. E straccia in diretta il foglio dell'intervista: “Non le faccio le solite domande che lei odia tanto, giuro”. Peccato che, nonostante ci sarebbe l'imbarazzo della scelta tra le curiosità da svelare dell'attore, Fazio sceglie di concentrarsi solo sulla superficie. Fa una presentazione così piatta di Nascita di un capolavoro del cinema che anche Tom Hanks si mostra con un occhio calante da sonno. “Questo romanzo per me è una lettera d'amore al cinema, anche se uno dei protagonisti (Okb) è uno un po' sbadato, un po' egoista, e finisce per creare l'ennesimo film brutto dopo svariati tentativi. Il mio obiettivo, comunque, era quello di mostrare varie sfaccettature del cinema. C'è una verità di fondo che io ricerco nel cinema, in ogni singolo istante, anche se l'attore è bugiardo per natura sul set. Non bisogna raccontare bugie, ma saper leggere nella sua verità qualsiasi tipo di copione”. Fazio racconta un aneddoto di Tom Hanks: “Ho letto che lei conserva Oscar e Golden Globe in punti diversi della casa. Anche in luoghi più intimi, privati, no?”. A quanto pare è vero. Tanto che Hanks rifiuta di guardare sempre i suoi premi per non adagiarsi sugli allori: “Il passato è stato meraviglioso, ma adesso sono alla ricerca di nuovi stimoli”. Alla fine, Fazio riesce a scroccare la promessa di una copia autografata da parte dell'attore, per vantare un bottino che la Rai non è (ancora) riuscita a ottenere.
La seconda special guest, invece, ci arriva direttamente da Sanremo, ma questa volta in carne e ossa: Annalisa. Meravigliosa dea dai capelli rossi, che ha “Sinceramente” meritato il terzo posto al Festival (nonostante i vari meme diffusi in rete dei suoi occhi lucidi al momento della proclamazione della vincitrice). Con la certezza che da oggi in poi Annalisa smetterà di mangiare il mango, Fazio la accoglie in studio dopo la performance. Visibilmente accalorato, con le pezze rosse sulle guance, Fazio le ricorda più la sconfitta a Sanremo che le vittorie ottenute nel corso della sua carriera. “Questa è la tua sesta partecipazione a Sanremo. Io mi sono vantato molto con tutti del fatto di averti invitato qui da me”, ammette il conduttore. Oltre al fatto (alquanto squallido) che Fazio passa i primi minuti a complimentarsi per il suo outfit, piuttosto che cercare di elaborare un'intervista di senso compiuto a una delle voci più potenti del panorama musicale italiano. Viene svelata la partecipazione della cantante all'Arena di Verona, che lei stessa definisce “un piccolo sogno realizzato” e poi Fazio la congeda con un mazzo preparato alla bell'e meglio di rose rosse. Una toccata e fuga di Annalisa che francamente lascia un po' l'amaro in bocca, prima dell'ingresso di Luciana Littizzetto con il maestro elementare Gabriele Camelo di Palermo. Luciana ammette di averlo conosciuto su Instagram, leggendo online che lui non dà voti ai bambini quanto messaggi motivazionali e non nasconde anche una certa attrazione fisica verso il maestro sexy dal metodo scolastico “innovativo”. Al maestro Gabriele tocca dare voti ad alcuni politici italiani, ma lui si rifiuta e allora la Littizzetto prende il suo posto. Si passa dal ministro Lollobrigida e la sua crescita personale grazie ai treni a Elly Schlein: “Elly cara, ti consiglio frasi più corte e semplici per farti capire meglio dai tuoi compagni”. Stesso discorso per la Russa: “Caro Ignazio, sei molto educato in aula, ma quando facciamo l'appello non serve il saluto romano, basta rispondere presente”. Geniale la Littizzetto che riesce a ravvivare anche le domande soporifere di Fazio. “Adesso che sono arrivata io puoi sbottonarti, Fabio”, dice, “tu hai tante doti, ma la classe ti manca”. Nelle sue “pagelle” di stile di Sanremo, Sangiovanni viene paragonato a un templare del Mulino Bianco e Loredana Bertè a una sedicenne nella fase della pubertà. A Mr. Rain tocca il destino peggiore con il cavallo dei pantaloni lunghissimo: “Ma se questo deve andare a fare la pipì, come fa?”. La serata si conclude, come di consueto, con una pagina dedicata al cinema e due amatissime attrici “vicine” di casa: Margherita Buy ed Elena Sofia Ricci, protagoniste del film Volare, in uscita il 22 febbraio nelle sale cinematografiche. Presentato in anteprima alla scorsa Festa del Cinema di Roma, il lungometraggio rappresenta il debutto da regista della Buy con un'opera che ha tanti aspetti di un biopic.