image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • Sport
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Calcio
  • Volley
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • Sport
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • calcio
  • Volley
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Cover Story
  • Topic
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Attualità

La sfida che deciderà
il futuro del Pd
è tra Schlein e De Luca?

  • di Andrea Muratore Andrea Muratore

9 luglio 2023

La sfida che deciderà il futuro del Pd è tra Schlein e De Luca?
Elly Schlein a testa bassa contro Vincenzo De Luca. Il quale la attacca in forma scomposta ma sembra dimenticarsi un dato di fatto: da esponente del Pd deve accettarne le regole, altrimenti rischia di spaccare il campo. È partita la battaglia tra partito e zolle di potere che deciderà il futuro del Partito Democratico?

di Andrea Muratore Andrea Muratore

Elly Schlein ha interpretato la battaglia personale con Vincenzo De Luca e il suo sistema come la chiave di volta per prendersi il Partito Democratico. E la sfida della neo-segretaria dem al “Viceré” campano non è priva di chiari e giustificati motivi politici. Anzi, forse rappresenta un crocevia definitivo per il mondo del centro-sinistra italiano. Da un lato c’è il Pd comitato elettorale, sommatoria di feudi consolidati sul potere delle cerchie locali, che spesso nei territori vince o perde a seconda della qualità degli avversari più che per meriti propri. Un Pd che Aldo Giannuli, dopo il disastro lombardo e laziale, aveva definito “al capolinea”. Dall’altro c’è un mondo, rappresentato soprattutto da una base elettorale in graduale diminuzione ma tutt’altro che secondario che un po’ per mancanza di alternative, un po’ per genuina speranza e un po’ per continuità col suo passato vede un futuro per il partito oltre l’apparato di potere. E ha portato ai gazebo un milione di persone a marzo nella sfida tra Schlein e Stefano Bonaccini.

Vincenzo De Luca
Vincenzo De Luca

De Luca attacca Schlein in nome della prima idea di partito. Scavalca statuti, regole, rapporti di forza: in Campania, già nel 2018, L’Espresso, testata non accusabile di pregiudizi antiprogressisti, definiva “signoria assoluta” il sistema di De Luca. Un sistema che tra il ricordo della buona amministrazione di De Luca a Salerno, rapporti clientelari e nomine di vario livello ha garantito al “Viceré” nel 2020 il mandato bis alla guida della Campania con percentuali bulgare (69,48%). Ma che già nel settembre scorso ha mostrato tutti i suoi limiti: in Campania De Luca ha piazzato solo il figlio Piero alla Camera, vedendo bocciati tutti i fedelissimi candidati. In particolare  il vicepresidente della Regione Fulvio Bonavitacola ha perso nella “capitale” di De Luca, Salerno,  il consigliere regionale Luca Cascone a Eboli e la fedelissima di De Luca Paola Lanzara a Nocera. Schlein attacca il marchio da dominus di De Luca ricordando che il governatore campano ha fatto tutto quello che ha voluto sempre utilizzando il marchio Pd e, dunque, conformandosi alle sue regole. Le quali parlano chiaro: a nessun presidente di Regione è consentito fare più di due mandati e nella disponibilità del segretario sono le scelte sui gruppi parlamentari. I due oggetti del contendere sull’asse Schlein-De Luca: la giovane segretaria ha risposto niet alla richiesta di De Luca di un terzo mandato nel 2025 e ha “silurato” alla Camera il figlio dal ruolo di vicepresidente dei parlamentari dem, sostituendolo col cattolico Paolo Ciani, nemmeno iscritto al Pd. Schlein fa della sua debolezza la sua forza: conta sulle sottovalutazioni, le critiche e le ironie come strumento di distrazione da un processo di ricambio dei vertici dem che ha pochi precedenti negli ultimi anni.

Elly Schlein
Elly Schlein

Certo, forse sarebbe prioritario che la neo-segretaria mostrasse il suo pensiero su temi strategici e di alta politica, invece di limitarsi a provare a recuperare terreno all’opposizione andando a ruota di Giuseppe Conte. Ma indubbiamente la battaglia di principio sul fronte di De Luca, fondata sulla necessità per un partito di rispettare le regole del gioco comuni, mostra almeno uno spiraglio di tale pensiero: l’idea di tornare a parlare di politica e non di feudi. “C’è una sorta di onnipotenza di sindaci e presidenti di regioni”, ricorda Huffington Post. “Una volta eletti si sentono unti dal Signore. Scompare l’appartenenza, il partito di riferimento  e ci rimane solo l’io trionfante. Possibilmente multitasking. Un ‘ghe pensi mì’ moderno senza rendere conto ad alcuni, ma solo a sé stessi. Alla loro carriera. E questo vale in tutti partiti”, ma ha il suo climax nel Pd. Non a caso Schlein ha sconfitto proprio l’emblema del governatore-MacGyver, Bonaccini, di cui peraltro è stata vice fino a pochi mesi fa. Le piazze della politica da un lato, le torri del potere dall’altro. Il ricambio ai vertici su un fronte, la continuità del sistema dall’altro. I giovani “anti-sistema” su un campo, i “cacicchi” dall’altro. Manca solo la contrapposizione tra sinistra radicale dem e centristi, perché De Luca è un ex PCI e non un ex Margherita. Per il resto nel duello Schlein-De Luca c’è tutto il simbolo del confronto che impedisce ai progressisti italiani di tornare ad essere un partito normale. Il fatto che il mondo “movimentista” della base che ha eletto Schlein e le rendite consolidate dall’esperienza non dialoghino e cerchino compromessi ma si scontrino come placche tettoniche dice molto dello psicodramma di una formazione che va di sconfitta in sconfitta. Ma è difficile trovare giustificazioni politiche al pronunciamiento di De Luca. Uomo che ha utilizzato il brand Pd finché gli è stato comodo. E ora sembra fermarsi criticando la segretaria per ragioni di principio. Un vulnus notevole alla credibilità politica della maggiore forza d’opposizione nazionale. 

More

Striscia si sfava con MOW e attacca la Rai: “Non siamo secondi ad Affari tuoi. Noi in strada, loro un gioco d'azzardo legalizzato”

di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

Toppe e tapiri

Striscia si sfava con MOW e attacca la Rai: “Non siamo secondi ad Affari tuoi. Noi in strada, loro un gioco d'azzardo legalizzato”

Santanchè, La Russa, Delmastro? Vittorio Feltri: “Io di puttanate fatte dalla magistratura ho il taccuino pieno”

di Giulia Sorrentino Giulia Sorrentino

Gomblotto?

Santanchè, La Russa, Delmastro? Vittorio Feltri: “Io di puttanate fatte dalla magistratura ho il taccuino pieno”

Tag

  • Attualità

Top Stories

  • Delitto di Garlasco, Fabrizio Corona ancora da Ermanno Cappa: “perché non hai denunciato quando tua figlia…”. Il padre delle gemelle si arrabbia, ma…

    di Emanuele Pieroni

    Delitto di Garlasco, Fabrizio Corona ancora da Ermanno Cappa: “perché non hai denunciato quando tua figlia…”. Il padre delle gemelle si arrabbia, ma…
  • Tutti dentro tranne uno. La curva Sud è tornata, ma il nuovo capo ultrà “Pacio” Pacini non potrà acquistare nessun biglietto: qual è il motivo?

    di Domenico Agrizzi

    Tutti dentro tranne uno. La curva Sud è tornata, ma il nuovo capo ultrà “Pacio” Pacini non potrà acquistare nessun biglietto: qual è il motivo?
  • Delitto di Garlasco, Lovati rivede Corona e va a bomba anche sulla Meloni: “Una traditrice, fa il saluto del caz*o. È da inceneritore”. E a Lo Stato delle Cose di Giletti racconta i retroscena sull’addio a Sempio: c’entrano i soldi?

    di Giulia Ciriaci

    Delitto di Garlasco, Lovati rivede Corona e va a bomba anche sulla Meloni: “Una traditrice, fa il saluto del caz*o. È da inceneritore”. E a Lo Stato delle Cose di Giletti racconta i retroscena sull’addio a Sempio: c’entrano i soldi?
  • Delitto di Garlasco: Ermanno Cappa, la moglie, le gemelle, la Bozzola e il “demonio che sta dove si fanno esorcismi”. Le vere bombe di Fabrizio Corona oltre Lovati, Sempio e i “giornalisti manager”

    di Emanuele Pieroni

    Delitto di Garlasco: Ermanno Cappa, la moglie, le gemelle, la Bozzola e il “demonio che sta dove si fanno esorcismi”. Le vere bombe di Fabrizio Corona oltre Lovati, Sempio e i “giornalisti manager”
  • Mentre all'estero l'Opera Lirica è innovativa in Italia è roba da parrucconi. Se volete consigli rivolgetevi pure a noi

    di Ottavio Cappellani

    Mentre all'estero l'Opera Lirica è innovativa in Italia è roba da parrucconi. Se volete consigli rivolgetevi pure a noi
  • Signori, forse è successo: Vittorio Brumotti tr0mbato da Striscia la Notizia? Belandi! Ecco chi ci sarà ancora e quante (poche) puntate vedremo

    di Grazia Sambruna

    Signori, forse è successo: Vittorio Brumotti tr0mbato da Striscia la Notizia? Belandi! Ecco chi ci sarà ancora e quante (poche) puntate vedremo

di Andrea Muratore Andrea Muratore

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore [email protected]

Next

Squarciate le gomme dell’auto di Pietro Orlandi. Un’azione intimidatoria?

di Giulia Ciriaci

Squarciate le gomme dell’auto di Pietro Orlandi. Un’azione intimidatoria?
Next Next

Squarciate le gomme dell’auto di Pietro Orlandi. Un’azione...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy