E quindi, a 83 anni, Al Pacino sta per diventare nuovamente padre, grazie alla sua compagna 29enne Noor Alfallah, che le cronache descrivono come un’appassionata di uomini maturi e che ha già avuto una storia con Mick Jagger e con un tizio milionario di 61 anni e forse anche persino, ma non è sicuro, con Clint Eastwood: o le piacciono famosi e del jet set ed esperti della vita, oppure le piace il plissé. Però pare sia ricca anche lei e non rientrerebbe nella categorie “cacciatrici di dote”. Detto questo mi sembra che in questa paternità la cosa che risalta agli occhi sia la rivalità eterna ed estrema con Robert De Niro, 79 anni, che appena qualche settimana fa ha annunciato di avere avuto un figlio dalla sua compagna Tiffany Chen, campionessa di Tai Chi, e dato che qualche mese fa De Niro e la Chen erano stati fotografati mentre uscivano da un ristorante e lei aveva il pancione, le date tornano e secondo me, Al Pacino, appena ha visto quella foto ha deciso che anche lui doveva avere un altro figlio, battendo De Niro per quattro anni di anzianità.
Ed è difficile togliersi dalla mente la celebre scena del caffè in “Heat – La sfida”, la prima e unica volta in cui i due appaiono insieme in un film (a quanto mi risulta, ne "Il Padrino" non si sono mai incontrati), in cui il poliziotto Al Pacino e il ladro De Niro discutono anche in maniera colta e filosofica e metaforica sul senso della loro vita e dei rispettivi mestieri, e ora me li immagino in quella stessa ambientazione del film di Michael Mann, in un classico “diner” americano, con quel caffè offerto che nessuno dei due beve (non si beve col nemico, neanche mentre si dialoga), che parlano delle marche di pannolini, della migliore tecnica per cambiarli, mentre tracannano caffè a litri per restare svegli dopo le nottate passate in bianco.
Mi sembra insomma che questi due non abbiano fatto altro che inseguirsi, in ruoli simili, in carriere simili, in film simili (anche se Robert De Niro mi sembra uno strepitoso commediante rispetto al più tragico e shakesperiano Pacino), e adesso nella paternità matura, quasi una storia di competizione che arriva a sfiorare l’amore e l’omosessualità.
Sì, è vero, sono ricchi, sono famosi, sono affascinanti, sono “star” in un mondo che non ha più uno “star system”, e più o meno possono fare quello che vogliono, se ne hanno voglia. Eppure questa coincidenza mi fa sorgere il dubbio che si tratti di una versione alla “Grace and Frankie” di “Heat - La sfida”.