Non basta la moda assessuata o genderless proposta dalle maison di moda, che ti costringe a vedere e sopportare omaccioni con la gonna e ragazze vestite come un impiegato di banca, senza un millimetro di pelle scoperta. Non è sufficiente la campagna denigratoria contro ogni forma di seduzione, storicamente implicita nel concetto di estate che sta vanificando mezzo secolo di film, canzoni, spot pubblicitari, da "Sapore di mare" al "Cuore di panna", da "Un’estate al mare" (toglimi il bikini, ma sei pazzo vuoi che chiami la polizia!) ad "Abbronzatissima" (il sole fa male ed è cafone!). Non si accontentano che ogni giorno se ne esca fuori qualcuno/qualcuna, di solito si tratta di misconosciuti, con l’urgenza di dichiarare al mondo la propria bisessualità - cantanti, soubrette, fidanzate dei calciatori, manager, imprenditori, stilisti (no, quelli sono tutti gay). Non pensano alla tragedia che incombe sul povero maschio bianco, eterosessuale (forse non di sinistra ma a questo punto tocca difendere anche i poveri compagni che ai comunisti tutto puoi dire tranne non fossero virili), questa sì una specie da proteggere perché in via di rapida e inesorabile estinzione. Basta leggere il saggio illuminante di Pascal Bruckner, Un colpevole quasi perfetto. La costruzione del capro espiatorio bianco (appena pubblicato da Guanda) per oscillare tra la cupa rassegnazione di chi sente di non avere futuro e l’odio militare verso chi ti opprime e ti vorrebbe vedere morto o ridotto a uno zero. Sentite qua: “cinquant’anni dopo la cosiddetta rivoluzione sessuale l’amore è diventato strumento di potere, la felicità una preoccupazione tormentosa, il piacere un problema”. Lastra tombale su quell’abitudine, culturale e sociale, che i francesi definiscono conter fleuerette e i meno eleganti inglesi to flirt. E allora pensi, meno male che ho una certa età, che non è più un problema mio, però siccome sei altruista e ti preoccupi dei giovani pensi "ma come diavolo faranno?", soprattutto ora che è estate.
Già, l’estate. Tralasciando il contingente, c’è un’altra sciagura che si abbatte sulla stagione calda dell’anno, in spiaggia, in piscina e pure in città. Si identifica nel copricostume, una vestaglia colorata, spesso fiorata, dal tessuto leggero, semitrasparente perché di cattiva qualità, talmente economico da far traspirare cattivi odori e restituire un perenne senso sudaticcio. Ne esiste una versione ancora più drammatica, lo scamiciato, da dove spuntano braccia cascanti, pelli flosce e maculate, alone sotto le ascelle, che peraltro fa il paro con uomini in canotta, ciabatte e bermuda, completamente depilati (ma io gli uomini non li guardo, dunque me ne disinteresso). Mi dicono che è pratico e io rispondo, non dite cazzate, fa schifo e basta.
Questo orrendo disabbigliamento estivo risponde a una tragedia epocale che, sommata alle altre, interferisce in maniera irreversibile sulla libido di un sano di mente. Eredità del cinema neorealista, ma a scamiciarsi erano Sophia Loren, Gina Lollobrigida, Silvana Mangano (che dire!), questo accessorio semicoprente purtroppo resta decenni negli armadi delle case al mare. Non essendo soggetto a moda, e svolgendo un ruolo preminentemente pratico, torna come una cavalletta ad ogni giugno. E non per fare del razzismo, il copricostume scamiciato o meno è appannaggio alle donne di una certa età, diciamo over 60, che poi è anche la mia, che non dispongo né di tute né di canotte né di ciabatte, per rispetto a me stesso e agli altri.
Però io questa cosa l’avevo scoperta tanti anni fa e dunque ho messo in pratica un’autodifesa esistenziale che mi attirerà l’odio di molte, anche se sono quasi certo non leggano MOW. Un uomo di sani principii deve avere al proprio fianco una donna molto più giovane. A meno che non l’abbia scelta in qualche ambiente malsano da ambientalista o centrosociale o alternativo, dovrebbe essere abbastanza garantito da non assistere a questo scempio. E salvare ciò che gli resta da vivere proteggendosi dal copricostume/scamiciato.
Mia moglie ha diciassette anni meno di me, bionda, bella come il sole, materna e sensuale, arriva in spiaggia vestita con pochi accorgimenti che mi rassicurano sul mio futuro. Facendo un rapido conto, quando lei avrà 60 anni, cioè la mia età di adesso, io potrei essere piuttosto vecchio, ammesso di esserci ancora, e quando ne avrà 70… vabbè. Oltre al suo naturale gusto, dovrei essere assolutamente garantito che anche dovesse inciampare nel copricostume/scamiciato, potrei essere morto e allora molto meglio così. Non c’è altra ragione più valida nello scegliere una compagna molto più giovane e pazienza se le guardano il culo (senza farsene accorgere, di sti tempi è meglio), d’altra parte ha un bel culo e fino a prova contraria non ci trovo niente di male, stessi con una col culo piatto soffrirei molto di più. Nella mia vita ci sono poche certezze ma questa lo è: il copricostume/scamiciato qui non entra. Fate come me, ci sono già abbastanza rotture in questa estate 2021 e non è umano sopportare tutto.