Un boato improvviso, poi il cielo che si tinge di fumo e fuoco sopra Ahmedabad, la capitale dello stato indiano del Gujarat. È precipitato questa mattina, pochi secondi dopo il decollo, un Boeing 787 Dreamliner di Air India diretto a Londra. A bordo si trovavano 242 persone: 230 passeggeri e 12 membri dell’equipaggio. Nessuno, secondo quanto riferito dalla polizia locale, sarebbe sopravvissuto. Il velivolo, un moderno aereo wide-body impiegato per voli a medio e lungo raggio, è caduto in un’area densamente abitata, centrando in pieno il dormitorio di un college medico, dove risiedevano decine di giovani specializzandi. Una tragedia nella tragedia. Le immagini che circolano sui social, girate da residenti accorsi sul posto, mostrano palazzi in fiamme, lamiere sparse tra le macerie e ambulanze che si fanno largo tra la folla e il caos. Secondo la BBC e vari media indiani, la scena è stata infernale: soccorritori e cittadini comuni scavavano tra i resti nella disperata corsa per salvare vite umane. Il commissario della polizia di Ahmedabad, G.S. Malik, ha riferito che sono già stati recuperati 204 corpi, mentre almeno 50 studenti di medicina feriti - a terra al momento dello schianto - sono stati trasportati in ospedale. Malik ha inoltre confermato che “al momento non risultano sopravvissuti” e che l’impatto ha coinvolto anche alcune persone che si trovavano negli uffici e nelle abitazioni vicine. La conta delle vittime, inevitabilmente, è destinata a salire.

Dopo il decollo dallo scalo internazionale “Sardar Vallabhbhai Patel”, uno dei più trafficati del paese, il comandante avrebbe lanciato un disperato “mayday”, rendendosi conto che qualcosa non andava. Poco dopo, il silenzio. I contatti con la torre di controllo sono stati persi e l'aereo si è schiantato a una manciata di chilometri dalla pista. Le cause dell’incidente restano ancora da chiarire, ma si punta ora al recupero della scatola nera per ottenere risposte. Il governo del Gujarat ha dichiarato lo stato di emergenza. L’aeroporto è stato chiuso, con la sospensione di tutti i voli fino a nuovo ordine. Le forze dell’ordine hanno confermato che il 70-80% dell’area è stato evacuato nel giro di tre minuti dall’impatto, ma resta il timore per le sorti di altri residenti dispersi o bloccati tra le macerie. Il Boeing 787, noto per la sua affidabilità e impiegato da anni sulle rotte internazionali, ha alle spalle oltre cinque milioni di voli. La dinamica di questo incidente, proprio per questo, appare ancora più sconcertante. Le autorità indiane, insieme agli investigatori dell’aviazione civile, sono al lavoro per capire cosa abbia potuto provocare un guasto tanto grave da portare a una tragedia simile. Intanto, il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha rassicurato: non risultano passeggeri italiani a bordo. Un piccolo sollievo, mentre l’India piange una delle più gravi catastrofi aeree della sua storia recente.
