“I don’t wanna be your lover/ I just wanna be your victim” (Non voglio essere il tuo amante/ voglio solo essere la tua vittima). Elvis Costello, The Beat. A quanto pare nelle filter bubbles di tutti il processo del secolo Johnny Depp-Amber Heard supera di gran lunga l’interesse morboso per la guerra Russia-Ucraina, le considerazioni non richieste di Papa Francesco e la probabile lapidazione, poi pubblicata sulla pagina Instagram di Welcome to Favelas 4k, a Piazzale Loreto del professore Alessandro Orsini per mano dei pacifisti e/o simpatizzanti per l’Ucraina. Credo, stando ai costanti aggiornamenti sulle giornate del processo iniziato il 13 aprile, che la dinamica dell’ex sex symbol degli anni ‘90 e della tizia di Aquaman coinvolga tutti perché è un ri-vivere i rapporti tossici che, presto o tardi, abbiamo dovuto fronteggiare nelle nostre vite sentimentali. Infuriato da una carriera ‘stroncata’ l’attore di Cry Baby ha ben pensato di fare causa all’ex moglie (ormai dal 2016) per diffamazione, il tutto sigillandolo con una richiesta di risarcimento di 50 milioni di dollari. L’editoriale di Amber Heard (uscito sul Washington Post nel 2018) è il motivo scatenante per cui in questi giorni gli occhi dei media sono puntati sulla contea di Fairfax (Virginia), editoriale che sarebbe costato a Depp il ruolo nel sesto capitolo de i Pirati dei Caraibi e altri progetti come il seguito di Animali fantastici e dove trovarli.
In questi giorni di primavera i due attori, intervallati dai testimoni di lui e la prossima settimana da quelli di lei, sono coinvolti in dichiarazioni totalmente imbarazzanti e non mi sorprenderei se uno dei due esordisse una mattina in tribunale biascicando accuse come: “Mi ha lanciato un bicchiere di vino in faccia, e un giovedì sera lui/lei mi ha servito il pollo freddo”. Ben lontani dalle atmosfere tragicomiche de La guerra dei Roses, spuntano confessioni, rivelazioni e accuse che hanno semplicemente il sapore di due persone che, se unite, formano un legame instabile e tossico. L’attore di Blow, ormai imbolsito, ha a suo favore un legame lungo e civile con Vanessa Paradis (14 anni) che lo ha difeso a spada tratta un paio di anni fa (assieme a Winona Ryder, altra ex) affermando che Depp non è l’uomo descritto dalla Heard. Ora, io credo che la verità - ma è così interessante saperla? - rimarrà nella private stanze di un matrimonio che ha lasciato solo un involucro stanco della coppia, ma ciò che è certo è che nessuno sa appunto cosa accade nell’intimità tra due persone, e chi ha esperito un rapporto tossico lo sa bene.
La solitudine nel cercare conforto tra gli amici in comune e sentirsi rispondere: “No, lui/lei non è così”. Il muro kafkiano contro cui si fa un frontale nel non riuscire a far passare a ex, amici e parenti un semplice messaggio: che di una persona conosciamo una parte infinitesimale in relazione al ruolo che rivestiamo nel film che è la sua vita. Se così non fosse le pagine di cronaca nera sarebbero molto diverse, e non ci stupiremmo tanto quando leggiamo di un David Carradine morto per asfissia autoerotica à la Michael Hutchence: e chi se lo aspettava da quel bravo attore figlio d’arte? Insomma, dubito che Amber Heard vada a dire al collega Jason Momoa che ha cagato nel letto di Depp per reinterpretare la testa di cavallo nel film Il padrino. Eppure le feci dovrebbero essere una enorme red flag, e dovrebbero saperne qualcosa i genitori di JonBenét Ramsey e la famiglia di Ferdinando Carretta. Se solo dicessimo ad alta voce ai nostri ‘intimi’ le cattiverie che infliggiamo o che ci lasciamo infliggere dai nostri partner, se solo i nostri amici avessero accesso alla cronologia del nostro cellulare o alla preferenze su Pornhub o Youporn, probabilmente, ci ritroveremo tumulati da qualche parte in una campagna isolata.
I video con un Depp ubriaco che prende a pugni i mobili di casa come un Kinski minore immagino facciano ridere, così come gli audio dove vengono fuori discorsi deliranti tra i due, roba che riuscirebbe a imbarazzare Sid e Nancy se fossero ancora vivi. Ciò che viene mostrato al pubblico e a giornali a Fairfax, da più di due settimane, è la concretizzazione di una violenza stupida, ma pur sempre violenza. Lei che ammette di averlo colpito ma ci tiene a precisare che non lo ha mai preso a pugni, lui che spacca tutto e chiede di accoltellarlo, sono a tutti gli effetti violenze fisiche e psicologiche (che a sua volta hanno ripercussioni sul corpo). Da una parte abbiamo un uomo che dopo la morte di River Phoenix - vi ricordate il Viper Room? - sembrava avere preso una direzione più sana per la sua vita, oggi è lo zimbello di tutti (tranne per la fanbase ‘malata’), l’ex idolo di noi adolescenti delle Gen X o Millennials, l’incomprensibile (almeno per la sottoscritta) oggetto di sditalinamento di tutte le donne, e la sospirata promessa attoriale dei primi anni ‘90.
Dall’altra abbiamo una donna che non ricorderemo certo come Zsa Zsa Gabor o Marilyn Monroe (tutti riferimenti attuali) e che al di là di ciò che dice Depp, ha ottenuto ovviamente (come lui) ingaggi per la conoscenze e bellezza, ma per non farci mancare nulla è pure la risultante malata di una infanzia difficile e forse con un disturbo (come tantissimi di noi) borderline. Purtroppo o per fortuna la spinta del #MeToo si sta scaricando, altrimenti questa causa la vincerebbe - giustamente? Chi lo sa - Amber Heard, un po’ come successe nel 1995 per O.J. Simpson che venne assolto dall’accusa di omicidio dell’ex moglie e del suo amante per motivi puramente politici: evitare di scatenare gli afroamericani dopo il disastro della Rivolta di Los Angeles nel 1992 (oltre un miliardo di dollari di danni dopo l’omicidio di Rodney King). Ma Hollywood, si sa, adora le storie di riscatto, soprattutto di un bello e dannato come Depp che è risorto tante volte, e tutta la red pill americana (e non solo) incrocia le dita per la sua vittoria contro una donna o una n.p. (non persona).
Noi, invece, o almeno voi, adorate le storie da poter vivere per interposta persona e se ci scappasse il morto, soprattutto Depp, potreste riempire le home dei social per una manciata di giorni. D’altronde tutti ci prendiamo dalla pellaccia dei famosi. Ora gli avvocati, da ambedue le parti, si arrampicano su quella china discendente che è un ambiente famigliare d’origine completamente disfunzionale. Sai che novità? La madre di Sid Vicious gli comprava l’eroina, e allora? Parliamo di due adulti che a una certa età dovrebbero essere risolti, o quasi. In questi giorni mi chiedo (non è vero) cosa hanno rappresentato questi due nella cultura pop, lui ha sicuramente rappresentato qualcosa, al di là del mio gusto personale, ma d’altra parte quando ci sono accuse di molestie non possiamo ragionare sempre come Dave Chapelle su O.J.: “Sharon… with all due respect that murderer ran for over 11 thousand yards”.
Forse dovremmo ringraziare i problemi di alcolismo di Depp e l’editoriale di Amber, in questo modo in un periodo di guerre e pandemia ci siamo risparmiati l’addio al capitano Jack Sparrow e un nuovo, non richiesto, inutile e cangerogeno capitolo de I Pirati dei Caraibi, Viviamo in una società talmente stupida o, come disse qualcuno più intelligente di me, il gruppo pensa per immagini per semplificare la realtà: nero o bianco, buono o cattivo, colpevole o innocente, dimenticandoci che in casi noiosi e sgradevoli come questo dove il picco di perversione massima sono le feci nel letto, si parla semplicemente di due esseri umani alla deriva che, probabilmente, in relazione con altre persone si comporterebbero in modo assai meno meschino di come si sono trattati a vicenda. Johnny Depp dice di non avere mai picchiato nessuna donna, però, per dirla con Carmelo Bene. gli sarebbe piaciuto.
Almeno la Heard. Ops.