Sessantatreesima puntata della rubrica curata da Roberto Alessi, giornalista e direttore del settimanale Novella 2000, che analizza per MOW le notizie e le indiscrezioni UP and DOWN che più stanno facendo discutere o che, con ogni probabilità, affolleranno siti e giornali di gossip nei prossimi giorni. Stavolta sotto i riflettori Giorgia Soleri, che ha definito la sua vacanza un atto politico, Antonio Ricci che è finito sull’enciclopedia Treccani, i 41 anni di Andrea Delogu e… con “Torna a casa Alessi” il mondo dello spettacolo non ha segreti.
UP
Antonio Ricci premiato. Da enciclopedia, ma tocco ferro per lui all’idea di un’altra rottura con querela
Mi impressiona vedere che Antonio Ricci, patron di Striscia la notizia è sull’enciclopedia Treccani. Leggo: Ricci, Antonio. - Autore e produttore televisivo (n. Albenga 1950). Dalla fine degli anni 1970 ha firmato programmi di grande successo, dapprima in Rai, poi in Fininvest/Mediaset, incentrati soprattutto sul varietà comico e sulla satira. Fra questi: Drive in (1983-88), Striscia la notizia (dal 1988), Paperissima (dal 1990). Non c’è da stupirsi che abbia ricevuto a Roma il Premio Guido Carli, che va a “talenti che danno lustro all’Italia nel mondo” consegnato dal presidente di Mediaset Fedele Confalonieri. Certo poi l’intervento che ne è seguito era proprio da Ricci: «Ho affrontato più di 350 denunce. Potrei redigere la Guida Michelin dei tribunali d’Italia. Baglioni non si può toccare. Quale armocromista avrà consigliato a Schlein di andare alla sua festicciola?». Tocco ferro per lui all’idea di un’altra querela.
DOWN
Giorgia Soleri. Vacanze a Ibiza e polemiche ma almeno è lei che paga il conto
La fidanzata di Damiano David un po’ se le cerca. Posta le sue foto a Ibiza (un posto che fuori stagione costa anche poco con un volo low cost, forse), ma poi scrive: «Il riposo è un atto politico». Povera è stanca dopo Pechino Express in Tv e la pubblicità della birra (la Moretti quella che «basta essere così come siamo», dice la pubblicità). Il suo post ha creato una marea di polemiche. La risposta più azzeccata, parolacce a parte eccola: «Il mondo reale è fatto di gente che si fa il culo dal mattino alla sera per non arrivare manco a fine mese perché magari su 1000 euro di stipendio 700 li butta in affitto... e voi parlate di vacanze a Ibiza come atto politico... siete ridicoli... per carità fatevi le vostre vacanze a Ibiza, non è quello il problema ma statevene zitti e non rompete sull’atto politico anche per rispetto di chi fa una vita di merda». In compenso è stata poi anche difesa da alcune ragazze: «È stato travisato il senso del suo post», specificando tra l’altro che Giorgia ha anche pagato la vacanza. Evidentemente non è sempre così e c’è chi le regala. Almeno lei spende quel che guadagna.
UP
Matteo Salvini. Dopo la caciara per la citofonata una sentenza che zittisce i polemisti
Vi ricordate Matteo Salvini quando per le regionali del 2020 in Emilia-Romagna (perse dalla destra) aveva citofonato a una famiglia che era stata indicata da una signora il cui figlio era morto per overdose e chiese «Scusi, lei spaccia?»? Allora Salvini fu anche denunciato (ma il caso fu archiviato). Ora si scopre che tra i condannati nel processo che si è celebrato a Bologna c’è anche la famiglia di quella citofonata. La sentenza di primo grado (quindi da considerare tutti innocenti fino alla Cassazione) ha visto un totale di ventuno condanne. L’accusa è di aver organizzato lo spaccio di droga e si scopre che tra i 21 condannati in primo grado ci sono anche quattro membri della famiglia presa allora di mira, fatto che causò una marea di polemiche da parte dell’opposizione politica e di alcuni abitanti del quartiere. Non entro nel merito, e faccio la solita osservazione: chi usa sostanze finanzia malavitosi, rovina quartieri, distrugge se stesso e chi gli sta intorno. Se non fai uso non arrivi al disuso.
DOWN
Re Carlo III. Tutto il can can che si è creato con Harry poteva essere evitato
Harry è rimasto a Londra per l’incoronazione del padre Re Carlo III giusto 28 ore, ed è ripartito subito da Westminster per la California per andare al compleanno del figlio Archie, 4 anni, anche se probabilmente è arrivato a casa a Montecito verso le nove di sera, un po’ tardino per un bambino piccolo (forse avranno fatto la torta il giorno dopo). Quindi poteva anche andare a salutare il padre al pranzo dopo al cerimonia a Buckingham Palace, un buffet in piedi durante il quale Carlo si è detto «rimasto deluso dalla partenza di Harry». Il Re ha voluto brindare ai suoi nipotini presenti -George, Charlotte e Louis - ma ricordando anche «coloro che non c’erano», Lilibet e Archie, cui ha fato gli auguri «ovunque egli sia». Tradotto: tutto il can can che si è creato poteva essere evitato, la prossima volta meno capricci e meno veleni per vendere, mi sembra che stiano tutti già più che benino.
UP
Giulia Ligresti. Patteggiare non vuol dire essere colpevoli
La figlia di Salvatore Ligresti, Giulia, aveva chiesto un indennizzo di più di un milione di euro visto che è stata assolta dalle accuse di aggiotaggio e falso in bilancio perché il fatto non sussiste. I giudici milanesi hanno detto no per indennizzare Ligresti per errore giudiziario, ma un «sì» a indennizzarla invece per ingiusta detenzione: ma solo per i 16 giorni in cella, e per i 50 giorni di domiciliari successivi alla richiesta di patteggiare, e tantomeno per i 20 giorni di pena espiata in carcere nel 2018. Giulia Ligresti avrà diritto ad un risarcimento di 16mila euro. La richiesta di indennizzo era molto più alta, 1,3 milioni. Ma ha pesato la scelta di patteggiare. «Ma sono molto delusa del fatto che il mio patteggiamento sia stato considerato un’ammissione di colpa», dice ora ai giornalisti di cronaca. «Mi trovavo in un luogo infernale dove non sarei sopravvissuta un solo giorno in più. Leonardo, il più piccolo dei miei figli, aveva solo 11 anni, ero angosciata. La mia volontà non era patteggiare, la mia volontà era far finire quell’incubo». C’è da crederle. All’epoca ricopriva la carica di vicepresidente, pur senza deleghe esecutive, di Fondiaria Sai, la compagnia assicurativa di famiglia finita sotto la lente degli investigatori per un presunto buco di 600 milioni nella riserva sinistri. La cosa buona? Giulia ora si occupa anche degli ultimi (e impiegherà quei soldi per questo), forse lo ha sempre fatto, ma sono certo che quei giorni in cella siano stati un’esperienza che le ha cambiato (forse arricchendo) la vita.
UP
Andrea Delogu, 41 anni. Luigi ha 24 anni, ma ho scelto il mio presente al mio futuro
Sono un fan di Andrea Delogu. Me ne hanno sempre parlato bene, ma non l’ho mai vista, anche se mi hanno ricordato che quando era una ragazzina (oggi ha 41 anni) faceva una trasmissione con Isa B, dove ero fisso una volta la settimana. Non ho cambiato idea, ma ho saputo che dopo essersi rovinata la vita menandosela del fatto che il suo Luigi Bruno, 24 anni, bello come il sole, ha 16 anni meno di lei a un certo punto lui le ha detto: «Dopo due anni guarda che noi non è che ci vediamo per caso, stiamo insieme, è una storia». E lei ha abbassato la guardia, visto che si era accorta che era troppo preoccupata per il suo futuro tanto da non gioire del suo presente. Cara Andrea, sei comunque una dilettante: Giorgia, la grande cantante, sta con Emanuel Lo (Amici), da 19 anni, hanno un figlio e s’è dimenticata di avere 9 anni di più. L’età è solo un numero, però quanto rompe.
DOWN
Alessandro Cecchi Paone. All’Isola è un gioco al massacro o è spocchia
Il professor Cecchi Paone (insegna comunicazione all’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli) ha sclerato all’Isola quando volevano separarlo dal suo Simone e ha discusso con Ilary Blasi di brutto parlando anche di contratti e di avvocati. Ha detto: «I miei avvocati, che sono più bravi di me e di te, e hanno letto le condizioni del contratto: questa coppia è nata a settembre su richiesta dell’azienda e della produzione, questa coppia non si scoppia: questo non è un gioco, ma è un gioco al massacro». Ricordo che per una discussione simile, nel 2007 Simona Ventura gli disse: «La tua spocchia te la puoi mettere da un’altra parte». Non credo che sia spocchia, ma paura, e la paura (in un’isola deserta poi) fa più che novanta.
UP
Tra una settimana Al Bano compie 80 anni
Caro Al Bano, tra una settimana compi ottant’anni! Il 20 maggio, ma visto che sei un monumento della nostra musica pop inizio gli auguri ora, come si fa con i reali.
La tua energia fa capire che davvero l’età è solo un numero, ma sei talmente presente nella vita di noi italiani (e non solo italiani) che ci sembra di averti con noi da sempre, per tutti potresti averne anche 100: perché sei una presenza fissa, costante, come un parente che c’è sempre stato. Ed io poi ho pure la fortuna di averti per amico, e da amico mi hai fatto a Sanremo uno dei regali più belli della mia carriera di giornalista: hai cantato, con la tua voce pazzesca a cappella (ossia senza musica) al gala di Novella 2000 a Sanremo, e sai che ho pianto. Per esserci (avevi cantato la sera prima con Massimo Ranieri e Gianni Moranti all’Ariston col picco d’ascolti assoluto) e, visto che eri andato la mattina seguente a Milano per registrare Verissimo, sei tornato la sera a Sanremo, per essere con noi e (non sarà elegante sottolinearlo) l’hai fatto solo per amicizia. Credo che siamo amici ormai da 40 anni. E tra noi non è sempre stato facile e gioioso: mi ricordo quando è sparita Ylenia, un dolore palpabile, poi quando ti sei separato da Romina ed io l’ho scritto prima di altri, cosa che non avresti voluto. Tu mi hai chiamato dicendomi tutto il tuo dolore «Sono nella merda, è vero», mi hai detto, tu che non usi mai certi termini, mi sono sentityo in colpa, gravemente in colpa. Pensa che quando mi sono sposato l’ho confessato al prete come un peccato grave. M’ha assolto, come hai fatto tu. Uno dei miei scoop preferiti è stato quando ho scoperto per caso che frequentavi Loredana Lecciso, e che lei aspettava anche una figlia (Jasmine). Anche quel servizio è uscito senza accordi, ma la notizia era talmente bella che non ho resistito e non me ne sono pentito. Ti vogliamo bene Al Bano, ti voglio bene, te ne vogliamo tutti, tanto. Auguri, amico mio e ringrazio Dio che ha permesso che tu entrassi nella mia vita. Tuo Roberto
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