Una via crucis. L'ultima puntata della serie The Ferragnez arriva su Prime Video a mesi di distanza dal resto del feuilleton di regime e promette di raccontare "una sola verità" riguardo agli scazzi della royal couple de noartri dietro le quinte del Teatro Ariston, Sanremo. E, in effetti, sotto questo punto di vista mantiene le promesse. Al centro dell'ora e dieci e minuti di mappazzone c'è lei e soltanto lei: Chiara Ferragni. E quindi anche una sola "verità": la sua. Fedez, pure a livello di minutaggio, è praticamente tagliato fuori dalla partita, come un pericoloso ultras sotto DASPO. E fa quasi tenerezza vederlo così abbandonato, rinnegato perfino dalla mamma-manager Annamaria. Perché se vieni inquadrato in qualsiasi momento della serie The Ferragnez, devono partire una serie di "Osanna Eh" nei confronti della messianica insalata bionda, santa, santa, santa che si è fatta carne e Schiaparelli per noi, apparendo sul palco del più importante evento televisivo italiano per empowerarci a suon di outfit pazzeschi e letterine alla se stessa bambina. Il backstage della performance, ai tempi pressoché spernacchiata dalla stampa nazionale ma nella docu si mostrano solo titoli incensanti - senza testata, è stato un Getsemani di lacrime e ansiette che manco Gesù prima della croce. Mentre cori di apostoli, senza traditori, erano lì solo per trasalire di fronte a cotanta grandezza manifesta. Del resto, The Ferragnez non è più, oramai da tempo, un documentario sulla coppia più celebre d'Italia, ma una serie di regime. Anche solo per questo, val la pena sbertucciarla.
Leggerete che Chiara Ferragni è simbolo di empowerment femminile. Leggerete che Chiara Ferragni è una donna che conta, una donna che uno, due. Leggerete che Chiara Ferragni è un miracolo femminista: milionaria, misericordiosa, eccellente in tutto ciò che fa e dice. Leggerete quanto Fedez sia solo un povero giullare avido di riflettori che ha cercato di "rubarle la scena" sul palco dell'Ariston, essendo un maschio bianco (razza sempre crudele!). Leggerete: cazzate. Per tutta la durata di questo special sanremese, la sempre umile Iron Lady tratta il marito come una pezza da piedi, anzi come mero suppellettile del proprio personale fulgore. E lui ci deve stare. Pure comodo, anzichenò. E muto.
Basti notare come l'esordio al Festivàl della moglie, Federico Lucia se lo sia visto da una cucina sanremese (insieme a Luis Sal concentratissimo su Candy Crush). Eppure nel backstage del teatro c'era lo staff di Chiara, capitanato dall'onnipresente factotum Fabio Maria Damato che vanta oramai più primi piani che anni di vita. Un bel manipolo di amici e collaboratori con cui Ferragni festeggia ed esulta a ogni stacco pubblicitario. Pure al brindisi finale, post serata. E Fedez? Sempre in cucina con Luis. Il giorno dopo si sentirà dire, al telefono, un romanticissimo: "Magari ci becchiamo dopo". Beh.
Fedez, seppur ai domiciliari senza un perché, si mostra super fan della consorte. Tiene pure una maglia con la faccia di lei ricoperta di glitter mentre si subisce la serata d'apertura del Festivàl. Poi, la riempie di complimenti - sempre al telefono - e la nostra eroina dell'empowerment femminile gli riattacca in faccia perché non ha tempo da perdere. Quando a esibirsi sarà lui, con un insieme di rime non concordate con la Rai in cui attacca un paio di politici, Ferragni commenta la perfomance dicendo: "dai, carino". Se lui avesse solo pensato di limitarsi a un'uscita tanto asciutta, sarebbe divenuto nemico pubblico numero uno su territorio nazionale. "Chiara, sei stata proprio carina". E via di patriarcato brutto e cattivo, fetente.
Infine, il patatrac. Mettendosi una mano sul cuore, lo staff dell'insalata bionda decide di conferire un pass d'accesso all'Ariston pure a Fedez. Starà in prima fila, a guardare la moglie risplendere. Esattamente quello che è successo, all'infuori del famigerato limone che Rosa Chemical gli stampa in bocca, creando grande polemica perché, si sa, di fronte al nulla, la Destra trova sempre il modo di banchettare. Immaginando già i titoloni dell'indomani, sua Maestà Ferragni sbotta nel backstage, impermalosita: è possibile che il giorno seguente non tutti scriveranno solo di lei. Che onta irreparabile. Irreparabile ancora oggi, visto che Federico Lucia si è pure dovuto produrre in una storia Instagram di profonde scuse verso la consorte. Riconducendo la propria deprecabile condotta (?) sanremese a problemi di salute mentale. Fedez non ci sta con la testa, dunque? È disposto a dirlo pubblicamente a più riprese, questo sì, ma in fin dei conti sul palco dell'Ariston è esistito per cinque secondi, tirato in mezzo da un cantante in gara - forse c'era un accordo pregresso tra i due o magari no, ma quei cinque secondi sono stati già cinque secondi di troppo per Chiara da tollerare. Vero che si respira una bellissima atmosfera? Vero che, insomma, si respira?
Guardando questo special sanremese, come anche l'intera serie The Ferragnez, emerge un fatto: Chiara per proliferare deve mettere il marito in secondo, anzi, ultimissimo piano. Se lui appena appena fa un passetto in avanti, è un bruto che si comporta da scellerato perché, poverino, tiene tante turbe mentali, sapete. E quindi ancora una volta santa lei che se lo tiene così come è. Stesso canovaccio, tra l'altro, che ha portato al divorzio tra Kim Kardashian e Kanye West: il rapper se ne usciva sempre più frequentemente con bordate fuori di melone - tra cui candidarsi alla Presidenza degli Stati Uniti, salvo poi dichiarare di essere affetto da disturbo bipolare. Le mattate di Mr. K. a una certa sono diventate insostenibili per la consorte che, seppur con tanto amore e gratitudine, si è vista costretta a smollarlo male per mettersi con il primo stand up comedian che le capitasse sotto tiro. Perdonate lo spoiler.
Dalla puntata, se proprio dovessimo individuare chi dovrebbe chiedere scusa alla dolce metà, di sicuro non opteremmo per Fedez. Tanto succube e imbavagliato da farci quasi tenerezza, oramai. È finito in un gioco più grande di lui con regole ben ferree, una sorta di "Un, due, tre... Stai là!" in cui, se poi alla fine non "Stai là", se ti divincoli di un millimetro, la conseguenza è passare per idiota guastafeste e irrispettoso a social unificati. Nessuno legge davvero le informative per la privacy quando acquista un prodotto. Lo sventurato Federico Lucia forse avrebbe dovuto dare una scorsa almeno a due righe del contratto prematrimoniale quando è stato "acquistato" dal brand Ferragni.
Insostenibile, infine, il pianto senza posa dell'insalata bionda. Con tutto il rispetto verso ciò che ognuno possa reputare "stressante" nella propria vita, risulta davvero sfiancante reggere la sola vista di Queen Chiara che frigna ogni cinque minuti perché tiene l'ansia da palcoscenico. Debuttare direttamente all'Ariston non è una passeggiata di salute, soprattutto senza avere la minima preparazione televisiva. Ma basta, però: Ferragni lacrima davanti alle telecamere e quindi di fronte a gente che nella vita ha una partita viva, un contratto a progetto, sta rinchiusa in ufficio 9-18 ogni giorno a fare qualcosa di cui gli frega poco e niente ma deve pur campare, un impiego non riesce a trovarlo. Ossia di fronte tutti noi, il suo pubblico. Che magari, grandissimo mistero, riesce a empatizzare pure con questa eroina per mancanza di erosimo la cui massima preoccupazione quotidiana è che l'assistente le fissi il jet privato per Parigi a un orario confortevole. Che in mattinata tiene pilates su tatami in pelle umana ricoperta d'oro zecchino.
Chiara, davvero, non hai alcun motivo per piangere. Anzi, a ben guardare in un certo senso nemmeno ne hai diritto. Non in faccia a noi poveri stronzi che da soli, e senza la fortuna di famiglia, ci siamo fatti, ad andar di lusso, il precariato. E ora ci troviamo in enorme difficoltà a empatizzare con gli ostacoli della vita che ti è capitata. Più che altro, ci sentiamo proprio presi per terga da cotanti piagnistei senza posa. Se Sanremo, se lo spettacolo è tanto angoscioso per i tuoi nobili nervi, Chiara, c'è pur sempre la miniera. Magari pensaci per la prossima stagione. Hi, guys!