Abbiamo davvero ascoltato la voce di Emanuela Orlandi durante l’ultima puntata della trasmissione Chi l’ha visto? Secondo suo fratello Pietro, che da quarantuno anni si batte per arrivare alla verità, sembrerebbe proprio di sì: “Sicuramente è mia sorella. Lo dico adesso dopo quarantuno anni. Ma questa cassetta è arrivata subito. E per tutti quanti non c’è stato dubbio. Era Emanuela quella, punto. Ma anche per gli analisti del Sismi, che hanno analizzato la voce mettendola a confronto con le altre cassette arrivate il 17 luglio. Per loro era la stessa voce”. Il programma condotto da Federica Sciarelli ha fatto ascoltare ai telespettatori la porzione di audio inedito che fa parte di un’unica cassetta dell’epoca, quando a casa della famiglia Orlandi arrivavano le telefonate da parte di quello che è stato poi definito l’Americano. Ma cosa si sente in questo audio? Frasi estrapolate da altre registrazioni e mandate a ripetizione: “Quindici anni, saranno sedici a gennaio. Dovrei fare il terzo liceo staltr’anno. Scientifico. Convitto nazionale Vittorio Emanuele II. Mi verranno ad accompagna’ staltr’anno in un paesino sperduto, per Santa Marinella”.
Saranno sedici a gennaio. Emanuela Orlandi compie gli anni proprio il 13 gennaio, ed aveva quindici anni quando si sono perse le sue tracce il 22 giugno del 1983: “Non ho dubbi: è mia sorella Emanuela. Una voce più assonnata, ci faccio caso ora. Per noi in quel momento, nel luglio del 1983, lei era stata sequestrata”. E sul riferimento a Santa Marinella: “Il primo a rendersene conto fu mio zio: loro avevano una casa in cui trascorrevano le vacanze a Santa Marinella ed Emanuela ci andava spesso, quindi ci colpì subito questo fatto. Me lo ricordo benissimo. Dopo poco hanno richiamato e hanno fatto sentire la prima parte dell’audio, in cui si sente la voce ripetere per sette volte. Questa è la telefonata completa, invece”. Anche Laura Sgrò, legale della famiglia Orlandi, ha commentato l’audio in cui si sentirebbe la voce di Emanuela: “Ora vogliamo la telefonata di Raoul Bonarelli”. Di chi stiamo parlando? Bonarelli, al tempo della scomparsa di Emanuela, faceva parte della sicurezza di papa Wojtyla. In un’intercettazione telefonica lo si sente dire questa frase, dopo che gli era stato espressamente ordinato di non fare nessun riferimento al caso Orlandi: “Non sono stato chiamato per Emanuela, era per l’altra poveraccia. Credo che la responsabilità sia di qualche praticone che bazzica la chiesa”. Bonarelli era stato convocato in Procura per un confronto con la mamma di Mirella Gregori, scomparsa poco più di un mese prima di Emanuela. Ma con chi parlava Bonarelli al telefono quel 12 ottobre 1993? Con Camillo Cibin, ispettore del corpo della Gendarmeria: “Che sai della Orlandi? Niente! Noi non sappiamo niente! Sappiamo dai giornali, dalle notizie che sono state portate fuori!”. E ci chiediamo, Bonarelli verrà convocato dalla Commissione d’inchiesta che indaga sulla scomparsa di Emanuela e Mirella?