Ventiduesima puntata della rubrica curata da Roberto Alessi, giornalista e direttore del settimanale Novella 2000, che analizza per MOW le notizie e le indiscrezioni UP and DOWN che più stanno facendo discutere o che, con ogni probabilità, affolleranno siti e giornali di gossip nei prossimi giorni. Si parte con la Zanicchi, nuova stella in pista a Ballando, che avverte la Lucarelli: “Sono una che risponde”. Mentre Al Bano (con figlia al seguito) soffia il posto a The Voice Senior alla Berti, e le rende pan per focaccia (in fondo c’era prima lui). E ancora Grillo, che non vota per il suo movimento, Soleil Sorge, di professione “arredamento” dei reality Mediaset, e il compleanno tondo di Emanuele Filiberto. Questo e molto altro, a tutto gossip con Roberto Alessi!
UP
Il compleanno tondo del principe Emanuele Filiberto di Savoia, un contadino di 50 anni
50 anni. Il 22 giugno Emanuele Filiberto compie 50 anni e mi fa un certo effetto. Praticamente lo conosco fin da bambino, prima per le cronache e i racconti dei genitori quando ho iniziato a lavorare e che incontravo a Parigi, ospiti di qualche iniziativa mondana. Poi a Montecarlo. Infine dal 2002, quando è scaduto il loro esilio forzato, in Italia dove lui ha preso una casa a Umbertide e fa un po’ il contadino
Quando iniziavo a lavorare, i Savoia e le loro storie andavano molto di moda tra i giornalisti, tanto che avevo colleghi che inspiegabilmente in una Repubblica democratica si definivano, a dispetto del pensiero dei loro direttori, esperti in reali, e ancora oggi un paio ne ho individuati, ma ora preferiscono il termine inglese di royal watching (fa più chic per il loro provincialismo).
Di certo Emanuele è invece quanto di più democratico abbia conosciuto su quel fronte. Perfino troppo trasparente nell’esternare le sue gioie ma anche le magagne, e a mio parere è un pregio infinito. Oggi compie 50 anni, il 22 giugno. Mi sembra impossibile. E facendo i calcoli credo di conoscerlo da 30 anni.
Trasparente, sì. Mi ricordo che mi confessò che la madre Marina rimase molto scettica sul suo matrimonio con Clotilde Courau, un’attrice non nobile come lei (figlia di imprenditori dolciari), già incinta dopo una relativamente breve frequentazione. Marina aveva torto e il matrimonio si è rivelato un sodalizio perfetto (dove non sono mancate un paio di svirgolate, capita, e sua madre Marina parlando con me disse «Un cretino»), nozze benedette da due figlie, bellissime, studiose, Vittoria e Luisa, e Vittoria dopo Emanuele sarebbe anche l’erede al trono (per i monarchici, se ce ne sono ancora), visto che Umberto aveva abrogato alla legge salica che voleva solo i maschi sul trono.
Ma di Emanuel (come lo chiamano i genitori) s’è parlato più delle sue iniziative nel mondo dello spettacolo, fin da quando ancora prima di poter tornare in Italia dopo la cancellazione dell’esilio nel 2002, aveva partecipato come inviato a Quelli che il calcio. Quindi erano arrivate le sue partecipazioni a diverse trasmissioni. A Ballando con le stelle ha vinto in coppia con Natalia Titova, alla faccia di sua zia Maria Gabriella che lo definì un “citrullo danzante”, ma allora erano in lite (gli scazzi capitano anche tra le altezze reali come lui) e Amici di Maria De Filippi dove ha formato un trio formidabile con gli altri giurati Stefano De Martino e Stash, coi quali ha creato un’amicizia fraterna, penso più che sincera.
Come ho già detto la sincerità forse è innegabile anche per chi detesta il personaggio (ce ne sono) anche se a Ballando aveva ricevuto il 75 per cento dei voti, il che significa una popolarità innegabile. Ha condiviso disagi (compresa la sua partecipazione a Sanremo in gara con Pupo, dove ha ammesso che certo i cantanti sono un’altra cosa), le debolezze, compreso l’uso di sostanze in gioventù.
«Ho conosciuto la droga, ho conosciuto chi si drogava, ho conosciuto i miei migliori amici che sono morti di questa vera merda», ha detto a Domenica Cinque da Barbara D’Urso. «Mentre lo stai facendo non ti rendi conto di dove ti può portare questa cosa. Io non sono mai stato dentro; ho frequentato persone che prendevano droga. L’ho provata, ma quello che mi ha salvato è il grande rispetto che ho per la mia famiglia, che mi ha impedito di cadere da questo grande marciapiede da cui ti puoi fare davvero molto male».
Ha confessato pure malattie che altri avrebbero tenute segrete, come una forma tumorale al naso, ormai arginata dopo un paio di operazioni, ma non è stato facile. In questi vent’anni in Italia ha cercato anche la strada della politica, ma ha capito che i tranelli nel settore sono infiniti («Meglio lo spettacolo, più lineare») soprattutto per uno come lui, sicuramente più ingenuo che furbo, e i nemici che si presentavano da amici gli hanno preparato un paio di trappoloni in cui è caduto con tutte e due i piedi.
Più fortunato invece nelle sue attività imprenditoriali, sia nella moda, con il marchio Prince of Venice (ma su questo fronte ho perso un po’ il segno) e con lo stesso marchio, dopo l’esperienza con il suo food truck, un camion fast food, ha aperto un ristorante italiano a Los Angeles, il Prince of Venice Restaurant appunto, dove i piatti forti sono pizza e pasta, i suoi preferiti, anche se a casa dei genitori a Gstaad offrono vino bianco e raclette, ricetta tipica svizzera, formaggio a pasta semi dura, che si fonde senza bruciarsi con patate al cartoccio, bontà infinita, e ogni volta è un chiletto che si prende.
Con Clotilde, che nel settore è considerata una brava attrice (anche teatrale) oggi ha conquistato una serenità impagabile, ma è nel rapporto con i genitori che Emanuele mi conquista: oggi è lui il bastone su cui si appoggia la famiglia, sia Marina sia Vittorio Emanuele hanno superato gli ottanta, stanno bene ma non benissimo, come succede a quell’età, qualcuno anche recentemente ha cercato di tirare fuori scandali inventati (perfino un figlio) per ottenere l’attenzione della stampa (si sono presentati prima da me, a Novella 2000, ma verificati senza risultati) e Emanuele li ha protetti, come farebbe ogni buon figlio.
Certo, come detto, non a tutti piace, ma fanno ridere oggi gli anti Savoia come fanno ridere i monarchici. Quando un anno fa gli abbiamo dato una copertina e poi anche una cover su Novella cucina qualcuno mi ha scritto «Un Savoia, no!». Ma Novella parla di personaggi pubblici, nel bene come nel male, se interessano ai nostri lettori e a me (magari sbagliando), continuerò a farlo. Emanuele, so che sei nella tua casa di Umbertide a fare il contadino ora. Auguri, tuo Roberto.
DOWN
Soleil Sorge fissa in tutti i reality, torna al GF. Professione realityer, realista, e ancora nella Casa?
Che lavoro fa Soleil Sorge? Scrivono di lei che è una modella che non sfila, una showgirl che non balla né canta né conduce, un’influencer che per buona parte dell’ultimo anno non ha postato chiusa com’era nella Casa del Gf (ma ha comunque un milione e duecento mila followers). La verità è che è una professionista dei reality show, da Uomini e donne, scelta di Luca Onestini al Grande Fratello Vip, alla Pupa e il secchione fino a all’Isola dei famosi. E mi assicurano che sarà presente nel prossimo GfVip, ormai fa parte dell’arredamento? Almeno pagano bene.
DOWN
Max Pezzali: Fu così che la Jolie rimase esclusiva di Venditti
Fossi in lui sarei ancora sotto psicofarmaci: Max Pezzali ha confermato che Angelina Jolie fu bocciata per partecipare al suo video musicale Jolly Blue, degli 883: «Fece il casting. Qualcuno tra il regista e il producer disse però che non andava bene». Al suo posto il ruolo fu assegnato ad Alessia Merz, ritenuta più adatta dal regista Stefano Salvati. Strano, visto che fu proprio il regista Salvati a farla esordire a 16 anni già circa cinque anni prima nel video di Alta Marea di Antonello Venditti. Molto strano.
UP
Iva Zanicchi: Vado a Ballando! Occhio, Lucarelli, Iva è molto più alta di te
Incrocio Iva nei corridoi degli studi Rai di via Teulada. «Ma lo sai che presto saranno dedicati a Raffaella Carrà?», mi dice. Lo so, lo so. Ma aggiunge: «E sai che quest’autunno sarò la concorrente di Ballando con le stelle? Ho intenzione di vincere, male non mi farà, si fa tanto movimento, ho desiderio di dimagrire e ballare anche il rock and roll. Certo, qualche preoccupazione ce l’ho con la giuria: sai quella Lucarelli, spero che con me sia gentile, sai, io sono una che risponde e se c’è da lottare lotto».Occhio, Selvaggia: Iva è più alta di te.
DOWN
Beppe Grillo: Non è andato a votare per il suo movimento?
«A Genova al seggio di Sant’Ilario nessuno lo ha visto. Secondo persone a lui vicine era fuori città insieme alla famiglia già da parecchi giorni. Così la notizia ha cominciato a rimbalzare in chat e messaggi: Beppe Grillo non avrebbe votato alle elezioni amministrative di Genova, domenica scorsa», e a scriverlo non sono i nemici, ma gli amici, proprio quelli del “Il fatto quotidiano”, il giornale del suo amico Travaglio, anche se recentemente l'ha un po’ scaricato per certe questioni, definendolo “indifendibile”. Tristezza per favore va via.
UP
Claudio Amendola in Tv: difendere le donne dagli amori criminali è anche da uomini
L’idea è ottima, perché quando si parla di violenza sulle donne non c’è differenza di genere, lo può raccontate una donna come un uomo, d'altronde la violenza è da combattere e denunciare da parte di tutti: Claudio Amendola pare sia stato scelto per condurre la nuova edizione di Amore Criminale, programma di Rai 3 di storie di violenza sulle donne fino ad ora condotto da sole donne (Barbara De Rossi, Asia Argento, Luisa Ranieri, CamilaRaznovich e Veronica Pivetti). Una sola osservazione: anche il titolo sarebbe da cambiare, se è criminale non è mai amore, ma solo odio.
DOWN
Orietta Berti: aveva scippato il posto ad Al Bano e ora i ruoli si invertono
The Voice senior è il programma che due anni fa aveva avuto un successo strepitoso e che vedeva tra i capisquadra Al Bano con la figlia Jasmine, ma poi l’anno scorso gli “aveva fatto le scarpe” Orietta Berti (fortemente voluta dopo il successo con Fedez e Lauro). Al Bano ci era rimasto molto male, un vero peccato, erano stati perfetti sia lui sia la figlia, una sostituzione senza un vero perché. E oggi si ribaltano i ruoli, Orietta a casa, e padre e creatura sulla poltrona dei giurati. Ma non potevano tenerli tutti e due?
UP
Andrea Roncato, un pallista? Secondo me è fin troppo sincero
“Non solo Loris Batacchi” è il libro che vede intervistato Andrea Roncato, con aneddoti dal set ai personaggi in una lunga intervista di Antonio Santoriello. Di Roncato, che è fondamentalmente un uomo buono, ha parlato anche il suo ex partner di scena Gigi Sammarchi in un’intervista: «Io ad Andrea sulla coca non ho mai detto nulla, né lui me ne ha mai parlato. Sapevo che avrebbe negato». Mi sembra strano perché Andrea è un uomo che si apre fin troppo, e della coca ne ha parlato anche a me, certo aveva già chiuso l’argomento. Prima raccontava balle? Bah.
DOWN
Caterina Caselli, suo marito ci ha lasciati ed è stato un grande
Piero Sugar, marito di Caterina Caselli, grande editore musicale, se ne è andato. Totò Rizzo su Leggo scrive di lui: «Non era facile essere il figlio di Ladislao Sugar, personaggio mitico dell’editoria musicale... ma Piero Sugar, morto a Milano a 84 anni, apprese bene dal padre quel mestiere difficile e complesso». Lui aveva fatto debuttare Caterina Caselli, a Sanremo, con “Nessuno mi può giudicare” scartata da Celentano. Vita lavorativa e privata lontane dai riflettori, e insieme ci hanno regalato il meglio della musica italiana. Grazie a tutti e due.
UP
Rino Barillari, che emozione ricevere i tuoi saluti ogni sera
Il premio Buone Pratiche, assegnato da NewsRemind e dall’Ufficio italiano del Parlamento europeo diretto da Carlo Corazza, è stato consegnato, tra gli altri, al fotografo Rino Barillari, “The King of Paparazzi”, come lo chiamava Federico Fellini. Premio meritatissimo. Non ho mai frequentato Rino Barillari, ma siamo molto amici «non in presenza». Quasi ogni sera mi manda la sua buonanotte via WhatsApp, con quelle cartoline digitali che si usano tra i ragazzini. Lui è rimasto un ragazzino, anche se ha fatto la storia.
DOWN
Mario Adinolfi s’è candidato: zero voti. Ma non si è votato neanche lui?
Non è che non se la sia presa: il giornalista Adinolfi s’è presentato all’isola di Ventotene alle elezioni amministrative ma non ha preso un voto, zero, proprio come recitano le pubblicità delle bibite ipocaloriche. Scrive: «Ho tentato un’avventura romantica, contro la logica del controllo paramafioso del voto tipico di un piccolo centro meridionale, e ho perso». Ironico ha scritto che nemmeno il suo cane l’ha votato, di certo non ha votato per sé nemmeno lui. Non s’è presentato o si è votato contro? Mistero.