"Ha smesso con tutto, ora fa una vita super sana". A parlare è Clotilde Conca Bonizzoni, fidanzata di Davide Lacerenza, l’imprenditore milanese finito agli arresti domiciliari dopo il recente scandalo della Gintoneria. "È a dieta, ha smesso con tutto, anche di bere, segue uno stile di vita equilibrato e sta cercando di ottenere il permesso per andare in palestra. Il medico gli ha detto che deve fare movimento, è necessario per la sua salute. Nonostante quello che è successo qualche settimana fa". Lui è già in condizioni di tornare ad allenarsi, gli chiede l'inviato di Telelombardia? "Beh, deve per forza. È praticamente obbligatorio, almeno secondo i medici". Peccato che le condizioni abitative non siano delle migliori: "Non riesce a fare esercizio qui. Questa casa lui la usava solo per dormire e farsi una doccia, non è adatta. Si è ritrovato in questa situazione e non ha spazio né modo per muoversi". Alla domanda su quanto possa essere difficile ottenere questo permesso, Clotilde non si sbilancia: "Non lo so, non ne ho idea". Intanto, la coppia prova a tenere insieme i pezzi, anche tra quattro mura: "Sta scrivendo un libro, lo chiama "le mie prigioni". E oltre alla scrittura? "Ascoltiamo musica, stiamo un po’ insieme, parliamo. Cos’altro si può fare?".

Ma proprio la vita domestica rischia di trasformarsi in un nuovo problema legale. Lacerenza, infatti, continua ad affacciarsi alla finestra, salutando i passanti e mostrando cartelli che gli lasciano i fan, in un gesto che appare più provocatorio che ingenuo. Un comportamento che potrebbe violare le restrizioni imposte dalla misura cautelare e portare a un aggravamento, con il rischio concreto del ritorno in carcere. A sottolinearlo è l’avvocato Carlo Taormina, che va dritto al punto: "Lacerenza deve chiudere le finestre e non parlare con nessuno". Per chi si trova ai domiciliari, infatti, anche un semplice saluto può essere interpretato come una comunicazione non autorizzata con l’esterno, vietata dalla legge. Non tutti, però, condividono questa linea dura. L'amico Filippo Champagne, personaggio noto nella scena della notte milanese e intimo dell’imprenditore, attacca: "Quindi se sono agli arresti domiciliari non posso aprire la finestra? Non ci credo. Questa è una dittatura". A fare chiarezza ci pensa l’ex commissario di polizia Celeste Bruno, che spiega:
"Puoi aprire la finestra, ma non puoi mostrarti, salutare e interloquire. Lui saluta, mostra dei cartelli… questo non può farlo e rischia l’arresto". In altre parole, la finestra sì, ma niente show. Né gesti plateali, né comunicazioni, nemmeno cartelli. Perché anche un affaccio può trasformarsi in un nuovo caso.

