Mentre Twitter vola (non solo perché cinguetta, ma anche perché torna a guadagnare), Tesla arranca. L’azienda soffre per il successo altalenante delle sue auto, nonostante Elon Musk lanci promesse e abbia voluto rassicurare i mercati. Ma non sono solo problemi “statistici” a dare noia al miliardario. Qualche piccolo inconveniente arriva anche dai consumatori e da casi molto specifici, come gli incidenti dovuti ai sensori “intelligenti” di frenata. O come accaduto con la denuncia di Henry Yeh, di San Francisco, proprietario di una Tesla e attualmente in causa contro Tesla, accusata di aver violato la privacy dei suoi acquirenti. Già l’agenzia britannica Reuters aveva pubblicato un’inchiesta in cui si parlava dei presunti abusi da parte degli impiegati di Tesla di video e immagini riprese dalle telecamere delle auto, dunque contenuti protetti dalla privacy. I dipendenti, poi, avrebbero usato queste immagini per “divertimento di cattivo gusto”.
Nella denuncia si riporta anche un caso specifico. Gli impiegati “hanno fatto circolare registrazioni in situazioni private imbarazzanti, senza il consenso delle persone coinvolte”. Un comportamento definito “illecito” per cui si chiede che Tesla paghi dei danni. Tra i tanti episodi, ci sono dei video del 2019, tra cui quello di una Tesla che colpiva un bambino in bicicletta. Gli incidenti stradali (e con animali domestici) sono comunque tra i video menzionati più spesso. Molte immagini venivano persino trasformate in meme e pubblicate in chat private. Tesla dovrebbe garantire (e sostiene di garantire) la completa tutela della privacy, con le telecamere concepite e progettate in modo da garantire la riservatezza. Ma le cose non sembrano essere proprio così.