Stare sempre sulla cresta dell’onda, essere l’ultima frontiera dell’ultima terra scoperta. Il nuovo del nuovo. È il mantra di Elon Musk, che non sta attraverso un bel periodo tra perdita di patrimonio e crisi nella sua azienda automobilistica. Ma, si credeva, almeno può consolarsi con molti elementi all’avanguardia delle sue auto elettriche, come il sistema di guida autonomo. Be’, non è così. L’auto che guida da sola in un video che spopolava nel 2016, in cui si vede una Tesla futuristica girare per le strade senza che il guidatore facesse nulla, sarebbe una grande messa in scena. Il video? Un fake. Nel 2018 Tesla finisce in tribunale e durante le deposizioni anche Ashok Elluswamy, direttore del software Autopilot di Tesla, interviene sotto giuramento. In questa occasione, Elluswamy spiega che al tempo alcune delle capacità mostrate dall’auto nel video, per esempio di fermarsi al rosso e accelerare al verde, non erano presenti nei protocolli del programma installato.
Ma allora l’auto come avrebbe potuto comportarsi in modo così “cosciente”? Nel 2021 il New York Times lancia l’ipotesi: il video sarebbe stato girato su una strada accuratamente mappata in precedenza da Tesla. Ipotesi, questa, confermata dallo stesso Elluswamy, che parla di una mappatura 3D del percorso da una casa di Menlo Park (California) al quartier generale Tesla a Palo Alto. La Tesla Model X, allora un prototipo, non avrebbe potuto portare a termine il viaggio in modo così autonomo. In realtà nel sito Tesla si legge che il “Full Self-Driving” (FSD) non rende in realtà l’auto del tutto autonoma, a dispetto del nome decisamente fuorviante. «L’intento del video non era descrivere accuratamente ciò a cui potevano accedere i clienti nel 2016, ma solo raccontare come sarebbe stato possibile integrare il sistema». Questa la spiegazione.
Una mezza bugia tra tante, se non fosse per gli incidenti causati dal sistema di guida autonomo Tesla, che hanno portato l’azienda automobilistica sotto inchiesta della Nhtsa, l’ente federale statunitense preposto alla sicurezza stradale. Tra i tanti, a novembre scorso un tamponamento a catena ha coinvolto ben 8 veicoli. L’incidente sarebbe stato causato dalla cosiddetta “frenata fantasma”, un evento che si è presentato in più di un’occasione e di cui i guidatori Tesla si sono già lamentati. Si tratterebbe di una fermata “decisa” dal sistema di guida autonoma, nonostante non vi sia nessun motivo di frenare. Nel caso di novembre, il guidatore aveva attivato il sistema FSD lungo la Bay Bridge di San Francisco, una strada a scorrimento veloce, e d’un tratto la sua Tesla Model S avrebbe rallentato fino a 11 km/h, praticamente fermandosi nel bel mezzo della carreggiata. L’ipotesi più plausibile è che le telecamere installate nel veicolo siano state vittima di un effetto ottico dato dalle luci e dalle ombre in strada, che avrebbero creato l’illusione di un oggetto di fronte alla BEV. Un errore che spesso può capitare a un guidatore. Un errore, cioè, umano.