Da giorni, sui social, è montata l’indignazione collettiva per la “maledizione del Festival di Sanremo”, di cui abbiamo scritto, esplosa dopo la festa di compleanno del produttore di Olly l’8 agosto in un ristorante. Un caso che, già a raccontarlo, per Andrea Scanzi potrebbe essere liquidato con un liberatorio: “E sticazzi?!”. Ma in Italia, sottolinea, “siamo bravissimi a indignarci per le facezie e a fregarcene delle cose serie”, e così anche stavolta la polemica si è trascinata per giorni. La cronaca è semplice: Olly pubblica un carosello di foto e video della serata e viene sommerso di insulti. Nelle immagini si vede una lunga tavolata trasformata in un campo di battaglia: “La tovaglia è imbrattata di vino rosso, le bottiglie vengono sbattute con forza sul tavolo per tenere il tempo di cori sguaiati, e nel farlo si rovescia altro vino”, racconta Scanzi. Poi le cicche di sigarette sparse ovunque, “perfino caffè rovesciato a terra”. Infine, la foto incriminata: Olly che fuma mentre mangia. “Non è una battuta: c’è davvero gente che si indigna se vede qualcuno fumare. E spesso è la stessa gente che non sa neanche chi sia Netanyahu”. Per Scanzi, la maleducazione di Olly e amici è fuori discussione: “Si spera che abbiano chiesto scusa e pagato i danni”, ma da qui a farne un caso nazionale “mi pare appena eccessivo”. E ancora: “Il 97% di quelli che si sono indignati per questa bischerata, oltre ad avere tanto tempo libero e verosimilmente la stessa attività sessuale dei bradipi in coma, se fossero stati al posto di Olly avrebbero come minimo bombardato il ristorante e il quartiere”.

“Nel web, il 97% di ciò che viene derubricato alla voce indignazione è in realtà invidia, rosicamento, cattiveria, ignoranza e frustrazione”. Secondo lui, oggi c’è stata “un’involuzione drastica persino nel voler fare i dannati”: “Rispetto a Keith Richards, lui sì maledetto vero, il tenero ed artisticamente labilissimo Olly sembra Pippi Calzelunghe”. E a margine, ironizza sui moralisti da tastiera: “Questi geni che si indignano e danno lezioni di morale e bon ton, ovviamente, non hanno la minima idea di chi siano stati John Bonham e Keith Moon”. I fan di Olly provano a giustificare la scena parlando di una reinterpretazione della copertina del brano “Depresso fortunato”, che mostra una tovaglia con resti di cibo e macchie di vino. Ma per Scanzi anche qui la risposta è la stessa: “E sticazzi?!”. Perché il problema non è come Olly festeggia il compleanno, “okay, è stato maleducato e grezzo, ma capita a chi si diverte con gli amici, a 30 come a 80 anni”, ma, forse, la musica che fa: “Olly non è mica il peggiore. E questo la dice lunga su come sta messa la musica in Italia. Continuiamo a indignarci a caso, male e quasi sempre per scemenze. Il declino etico, neuronale e morale prosegue inesorabile. Daje!”.