C’è chi in nord Italia continua ad abbattere autovelox su autovelox. Il suo nome è Fleximan, la sua identità è (ancora) anonima, ma i suoi colpi stanno avendo successo incredibile sui social; e adesso addirittura la polizia sembra essere dalla sua parte. Ma andiamo con calma… In otto mesi, nella provincia di Rovigo, sono stati buttati giù otto diversi rivelatori di velocità, e tutte le volte è stato utilizzato lo stesso metodo: una flessibile a batteria con cui veniva (e viene) segato il palo in cui è installato l’autovelox. Da qui il nome Fleximan, che ha fatto il giro del web. Le azioni di questo curioso giustiziere, anche se in realtà potrebbe anche trattarsi di una banda, dunque sembrerebbero aver appassionato molte persone sui social, e tutti (o la maggior parte) adesso inneggiano a Fleximan. Per lui sono state create delle immagini che addirittura presentano lo ‘sterminatore’ di autovelox con dei costumi da supereroe. L’ultimo colpo risale solamente a pochi giorni fa, quando sulla statale Asolana, nel Cremonese, è stato buttato giù un autovelox installato solamente da poche ore. E che sarebbe dovuto entrare in funzione proprio in questi giorni, e poi c’è stato anche l’episodio al passo Giau, vicino a Cortina, dove è stato abbattuto un rivelatore di velocità che in un solo anno era in grado di fare multe per oltre mezzo milione di euro. Su MOW avevamo già parlato dei rischi in cui è possibile incorrere commettendo tali gesta, riportando le parole del magazine online La legge per tutti, che sostanzialmente allontanava l’ipotesi di reato, a favore di una semplice sanzione amministrativa (da 42 a 173 euro). Adesso, però, questo scenario sembrerebbe essere cambiato, ma in peggio...
Moto.it sulla questione ha interpellato l’Avvocato Giovanni Di Benedetto, il quale ha dichiarato che “il nostro incauto Fleximan rischia di essere accusato del reato di danneggiamento di cui all’art. 635 del codice penale”, tesi sostenuta anche da Francesco Centonze (docente di diritto penale all’Università Cattolica), intervistato da il Giornale, il quale ha detto che “ci sono robusti argomenti per ritenere queste condotte punibili almeno con il reato di danneggiamento che prevede sino a tre anni di carcere e non mi sorprenderebbe se le procure si orientassero in questa direzione. Inoltre, il condannato dovrà risarcire il danno causato”. Infine, Luigi Altamura (comandante della Municipale di Verona) ha parlato addirittura del rischio di “una pesante escalation”, e ha ricordato che “in Italia, la terza causa di incidenti gravi è la velocità. Noi cerchiamo di prevenire anche con gli autovelox”. Dunque per Fleximan, che intanto è stato anche pizzicato da una telecamera di sorveglianza, senza però perdere l’anonimato, sembra mettersi male. Pur senza giustificare le sue azioni, però, c'è chi, restando dalla parte dell'autorità e della divisa, riesce a comprendere il malcontento della gente. È il caso di Mirco Gennari, coordinatore provinciale di Rovigo, che ha detto:“Troppo spesso, anche se non sempre, con la scusa della sicurezza stradale le amministrazioni comunali e provinciali hanno fatto spuntare autovelox come funghi, piazzandoli nei posti più disparati tranne dove servirebbero, per rimpinguare le casse dei loro enti”. Allora cosa fare?