Lo avevamo lasciato il 18 gennaio scorso a Davos, nella cornice dell’esclusivo World Economic Forum, l’appuntamento del gotha finanziario internazionale, ma a quanto pare all’ex ministro degli Esteri, ed ex grillino, Luigi Di Maio, il tempo libero non manca, visto che, secondo Repubblica che ne scrive oggi, si diverte a correre sui kart, sua passione giovanile. Residente a Roma, nel quartiere della Camilluccia, il transfuga eccellente, dopo la figuraccia elettorale del suo gruppo di fuoriusciti, “Impegno Civico”, rimette piede raramente a Pomigliano, il paese in Campania che gli diede i natali. Di sicuro per l’impegno profuso nel rifarsi una vita massimizzando le relazioni e i contatti guadagnati durante gli anni passati.
Nella Capitale, difatti, Di Maio è stato visto a parecchie colazioni di lavoro. Al Ciampini, per esempio, locale famoso nelle vicinanze di Montecitorio. Di sera, invece, le sue preferenze andrebbero alla zona di Ponte Milvio. Ma al di là della geografia degli incontri a tavola, è chiaro che l’ex capo politico del Movimento 5 Stelle sia instancabilmente dedito a tessere una tela di agganci per restare nel mondo degli affari istituzionali, appena un passo in qua rispetto al palcoscenico dei partiti e del parlamento. Un mondo fatto di lobbisti e consulenti, nel quale può far fruttare il tesoretto di conoscenze accumulato nei precedenti incarichi governativi.
Al momento, è in sospeso la decisione da parte dell’Unione Europea di affidargli un non meglio precisato incarico di emissario nel Golfo Persico, presumibilmente per le forniture energetiche. La nazionalità italiana potrebbe infatti fargli scontare una penalità, dato la nomea di “Italian connection” appioppata negli ambienti di Bruxelles allo scandalo delle tangenti del Qatar nell’europarlamento. Nel frattempo, tuttavia, Di Maio si è consolato con un’ospitata a Davos, invitato dall’Ukraine House Davos, organizzazione fondata da Victor Pinchuk, miliardario a capo del gruppo Interpipe, produttore di tubazioni, e del fondo EastOne Group (trai partner: Aspen Institute, Clinton Global Initiative, Open Society Institute di George Soros). “Sono sicuro che l'Italia continuerà a sostenervi. Alla fine vi riprenderete la vostra terra”, ha detto davanti alla platea di Davos l’oggi super-atlantista di ferro Luigi Di Maio.