Una caccia al voto che punta allo show. Luigi Di Maio prosegue il suo tour elettorale nella città di Napoli con un battesimo tra i quartieri popolari che offre il fianco a un inedito siparietto già ampiamente discusso sul web. D'altra parte il leader di Impegno Civico nonché ministro degli Esteri sa quali carte giocare col popolo partenopeo, a cominciare dall'outfit scelto per l'occasione, quindi la maglietta di Maradona in bella mostra sull'immancabile camicia bianca. Nonostante ciò, nessun bagno di folla per lui (semmai contestazioni come nella sua Pomigliano d'Arco), ma comunque inevitabile curiosità. Così tra una tappa per il caffè “bravi, è a fin ro munn” (Sulo a Napule 'o sanno fà) chiacchiere e selfie coi passanti, l'ex M5s fa sosta anche nella folcloristica trattoria da Nennella. Una pausa che cade come il cacio sui maccheroni, e in cui non solo rassicura sul reddito di cittadinanza “io l'ho fatto ed io lo difendo”, ma sostiene anche aiuti sul caro bollette. “Ti parlo come un fratello, ho 69 anni, lavoro da quando ne avevo nove, e prendo 510 euro di pensione – parla un commerciante - mi è appena arrivata una bolletta di 700 euro, ma ti pare giusto?”.
“Non è giusto e vi aiuteremo”, è la sua calda promessa. Come? Non è dato saperlo. Quel che è certo è che “nessuno può mettere Di Maio in un angolo”. Come dimostra la sua imitazione del celebre balletto di Patrick Swayze e Jennifer Grey in Dirty Dancing, messo in scena con la complicità dei camerieri del noto locale, che lo sollevano sulle note della famosa colonna sonora.
Un volo d'angelo, come annunciato nell'incipit, molto chiacchierato in rete, e che passa da critiche feroci ad aperta derisione. Ma lo sketch da Nennella può anche influenzare l'elettorato? Non la pensano così i proprietari della trattoria, da noi contattati per l'occasione. “Notiamo che a livello mediatico la situazione è stata parecchio ampliata e distorta, ma noi non mettiamo bocca sulla politica, facciamo i ristoratori e lo facciamo a modo nostro, con leggerezza”. Inoltre aggiungono risoluti di non prestare il fianco ad alcuna campagna elettorale: “Pensare che una trattoria possa spostare dei voti ci fa ridere. Tra l'altro ci sono più di 30 persone che lavorano qui, e ognuno ha le sue idee. A maggior ragione non ci permetteremmo mai di spingere un partito o un politico piuttosto di un altro”.
Infine, ai manifestati dubbi che il simpatico trattamento sia assicurato davvero a chiunque - e per chiunque si intende anche Salvini, Meloni, Andrea Agnelli (visto come il fumo negli occhi dai napoletani) - chiosano sereni: “Trattiamo tutti i nostri clienti alla stessa maniera, senza fare distinzioni. Che sia un ministro, un operaio, o uno studente. Ogni giorno facciamo fare il volo di Dirty Dancing a un centinaio di persone, alcune le trasciniamo, altri ce lo chiedono”.
Allora, che Di Maio torni ancora per il bis? Che s’adda fa’ pe campà…