Micheál Martin, Taoiseach (Primo Ministro) dell'Irlanda, avrà sicuramente sperato che la sua visita alla Casa Bianca lo scorso mese gli portasse un po’ di sollievo dopo una serie di tensioni politiche. L’incontro con Donald Trump non sembrava dover essere problematico: sebbene il presidente statunitense avesse accusato l’Irlanda per “rubare” le aziende farmaceutiche americane, il confronto si era concluso in modo relativamente sereno. In effetti, la visita sembrava essere andata abbastanza bene da indurre Simon Harris, vice Primo ministro (Tánaiste) e collega di Martin, a proporre una visita ufficiale di Trump in Irlanda per il prossimo anno. Ma questo clima di ottimismo è stato spazzato via in un batter d'occhio quando Trump ha deciso di invitare Conor McGregor alla Casa Bianca in occasione della giornata di San Patrizio. Non sorprende che McGregor, grazie alla sua vicinanza con Dana White, il capo della Ufc, abbia ottenuto l’invito. Del resto, la stima di Trump per l’ex campione di Mma è nota, tanto che lo ha persino citato durante l'incontro con Martin. Tuttavia, ciò che ha fatto infuriare il governo irlandese non sono tanto le parole del presidente, quanto quelle di McGregor: in una conferenza stampa tenuta alla Casa Bianca, McGregor, vestito con un completo verde, ha fatto delle dichiarazioni forti, accusando l'Irlanda di essere “sul punto di perdere la sua ‘irishness’” a causa di un “sistema di immigrazione illegale che sta devastando il Paese”. Ha poi proseguito parlando di alcune città irlandesi “sopraffatte” da un’ondata di richiedenti asilo.

Micheál Martin e Simon Harris, visibilmente contrariati, non hanno nascosto il loro disappunto. “Le affermazioni di McGregor sono sbagliate e non rappresentano né lo spirito di San Patrizio né i sentimenti del popolo irlandese”, ha commentato Martin, mentre Harris ha sottolineato che McGregor era in visita a titolo personale e “non ha alcun mandato” dal popolo irlandese. Ma i sondaggi, sfortunatamente per il governo, rivelano che l’ex campione potrebbe avere più supporto popolare di quanto loro stessi immaginassero. McGregor, da sempre una figura controversa, non è mai stato particolarmente apprezzato in Irlanda. La sua ascesa nel mondo della Mma è stata accompagnata da critiche, soprattutto da parte di un’élite media che non riusciva a relazionarsi con un ragazzo di classe lavoratrice proveniente da Crumlin, un quartiere di Dublino. Ma la sua carriera è andata oltre il ring, e il suo comportamento fuori dalle gabbie ha spesso scatenato polemiche, culminando con il caso di stupro dello scorso anno, che lo ha visto condannato a pagare 220mial euro per il danno subito dalla vittima Nikita Hand (l’appello si terrà a breve). Conor McGregor non ha mai nascosto la sua ambizione di diventare presidente dell’Irlanda, una volta che Michael D. Higgins terminerà il suo mandato. Ma, contrariamente a quanto pensano i suoi numerosi fan americani, le sue possibilità di successo in politica sono quasi nulle. Per candidarsi alla presidenza irlandese, infatti, è necessario ottenere il supporto di quattro consigli comunali, 20 membri del parlamento, o una nomina diretta da parte di un presidente in carica o ex. Per McGregor nessuna di queste opzioni è alla portata. Tuttavia, se l’obiettivo di McGregor era quello di infastidire il governo, sembra che ci sia riuscito alla grande.
