La deputata Michela Vittoria Brambilla è nota per essere una grande animalista e ha un programma televisivo (oltre che uno programma politico) proprio sugli amici a quattro zampe. Come si legge sul suo sito “Dalla parte degli animali è la trasmissione ideata e condotta dalla Brambilla, ed è l’unico format studiato per trovar casa agli animali abbandonati. Il programma arriva nelle case di tutti gli italiani per promuovere le adozioni, combattere la vergognosa piaga del randagismo e diffondere tra gli italiani la cultura del possesso responsabile”. Ma è possibile che in quanto presidente e fondatrice della Leidaa (Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente) sia referente di un canile che va contro quanto da lei predicato? È questa la denuncia che proviene da Ismaele La Vardera, vicepresidente commissione antimafia all’Ars e presidente dell’Intergruppo contro i maltrattamenti sugli animali (aveva già fatto altre denunce), ed Enrico Rizzi, commissario del dipartimento tutela animali e lotta e alla zoomafia di Sud chiama Nord, che si sono recati al canile dato in gestione all'associazione della Brambilla. In un video in collaborazione su Instagram cominciano dicendo: “Noi vogliamo vedere quello che sta succedendo. Questo è un altro cane morto con la testa insanguinata. Questo è un canile del comune di Vizzini, che è stato affidato da diverso tempo all’associazione Leidaa, che fa capo all’onorevole Michela Vittoria Brambilla”. Mentre mostrano le immagini terrificanti degli animali deceduti proseguono: “Quello che ci è stato raccontato è che purtroppo qui dentro continuano a morire cani. Questo è un cane morto qui, con la testa schiacciata, perché le reti non sono a norma. Ci sono animali feriti e non curati”. Poi parlano con una donna che ha lavorato nel canile: “Facevo volontariato in questo canile tutti i giorni, ma è da dicembre che hanno chiuso tutte le porte e che non possono più entrare i volontari. È un rifugio comunale gestito dalla Brambilla. L'orario dovrebbe essere dalle 9 alle 12:00 per gli operatori che vengono a pulire il canile, pagati dal comune con l'assegno civico”, ma lì non c’era nessuno. Ma dopo che è emersa la questione, da Leidaa è giunta questa precisazione: "In relazione all’articolo pubblicato sul vostro sito si comunica che 'la Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente ha presentato denuncia nei confronti di Enrico Rizzi – candidato, con La Vardera, alle prossime europee - per le affermazioni gravemente false, diffamatorie e denigratorie sull’associazione stessa e sulla persona della sua presidente, diffuse tramite i social network con l’evidente intento di procacciarsi voti in vista dell'imminente appuntamento elettorale. Alla Polizia postale, inoltre, sono stati segnalati i nominativi o nickname dei 'leoni da tastiera' che hanno postato commenti ingiuriosi”.
Tornando alla questione, per far sì che il rifugio venga aperto, La Vardera chiama il sindaco di Vizzini, Vito Saverio Cortese: “Signor sindaco, sono nel suo territorio questa mattina, nel canile municipale, e avrei bisogno di fare una visita. In questo momento sono qui davanti, in diretta, perché ho ricevuto diverse segnalazioni, per cui mi pare corretto chiederle un suo intervento, se possibile”. Il sindaco risponde di “essere a disposizione per la comunità senza alcun problema”. Ma quali dovrebbero essere i criteri delle gabbie per legge? “Tutto questo materiale che è qui non è a norma, le reti in questo modo non possono esistere da nessuna parte”. Dopo una discussione con la vicedelegata della Leidaa, che nel mentre si reca sul posto, arriva anche il sindaco di Vizzini, al quale La Vardera spiega di aver ricevuto segnalazioni gravissime su come tengono gli animali. “Andiamo a vedere subito. Siamo qui per risolvere i problemi”, la risposta. Quando, all'ingresso, Rizzi fa notare al sindaco la prima anomalia, lui risponde che “è un rifugio, non un canile. Qui abbiamo direttamente l’Asp, che ha tutte le autorizzazioni del caso, per andare a verificare tecnicamente e a livello normativo le problematiche che ci sono”. Poi mostrano due cuccioli molto piccoli in gabbia, in pessime condizioni, di cui uno anche con una zampa storta. A quel punto La Vardera dice: “Adesso prendiamo subito questi cuccioli e li portiamo dal veterinario, perché sanguinano”. Secondo il direttore dell’Asp “questa è una struttura autorizzata ai sensi del decreto 2164, secondo cui la struttura deve avere i requisiti minimi di benessere e penso che qua siano rispettati”. La Vardera conclude il video facendo portare via i cani in modo tale che vengano curati e dicendo “daremo al sindaco le istruzioni giuste per migliorare questo rifugio, lui è una persona molto disponibile. La cosa che fa specie è che questo canile è gestito dall'associazione Leidaa della famosa Brambilla. Noi ci siamo”. Poi nel copy dei video le fa un appello: “Questa clip non lascia interpretazioni di sorta. Ecco a voi il rifugio indegno della Leidaa di Vizzini, che fa capo all'onorevole Michela Brambilla a cui ancora adesso chiedo e voglio risposte, vista l'illegalità assoluta sotto gli occhi di tutti. Che fine hanno fatto i due cuccioli che vi abbiamo obbligato a portare dal veterinario (la vice delegata li chiude dentro due contenitori di plastica usati per la frutta e la verdura) e per i quali non abbiamo più notizie? Brambilla rispondi. Il tuo silenzio è indecente”.