Scandalo ad alta quota. La Aog Technics Ltd, società specializzata nella vendita di pezzi di ricambio aerei, avrebbe “spacciato” materiale non certificato, secondo quanto riferisce il Corriere della Sera. Michael Smith, quality assurance manager della compagnia, avrebbe firmato decine e decine di documenti che attesterebbero i controlli di conformità nei confronti di prodotti che devono essere utilizzati a velocità e temperature particolarmente elevate. Da alcuni giorni l’account LinkedIn di Smith è stato chiuso e le foto profilo dei dipendenti della società sembrerebbero essere state prese da Internet. Oltre alle immagini anche i certificati siglati dalla società sarebbero falsi: questi documenti dovrebbero attestare la validità dei componenti che sono poi finiti nei propulsori dei velivoli civili. Attualmente Cfm International starebbe controllando svariate parti che conterrebbero pezzi provenienti dal fornitore britannico, che solitamente vengono installati su Airbus e Boeing. L’Easa, l'Agenzia europea per la sicurezza aerea, la Caa, la Civil aviation authority e la statunitense Faa, ovvero la Federal Aviation Administration, hanno inoltrato un’allerta chiedendo a tutte le compagnie di ispezionare i propri jet. Gli aerei in questione sarebbero ben 130 ma le cifre parrebbero destinate ad aumentare.
In merito ai controlli ci sono diversi requisiti che l’aviazione civile deve rispettare per viaggiare in modo sicuro, come racconta un dirigente italiano che si occupa della manutenzione degli aerei a Malta al Corriere della Sera: “Persino le tendine che separano le diverse classi, il tappetino sul pavimento o i fiori decorativi che si trovano nei bagni devono avere la loro documentazione che sostiene che quel materiale può trovarsi li perché non rappresenta alcun pericolo alla sicurezza del volo. Lo stesso avviene per i pezzi di ricambio quando si effettuano le riparazioni. Ha proseguito dicendo: “Non serve però alcun permesso particolare per crearsi i magazzini di componenti e poi distribuirli. Non esiste nemmeno un database dove chiunque può accedere e verificare”. Inoltre la società sarebbe passata da bilanci con utili di 3.219 sterline al 29 febbraio 2016, a 722 sterline a fine febbraio 2018 e a 22.043 sterline l'anno successivo. Sarebbero poi saliti notevolmente gli incassi, infatti nei dodici mesi finiti nel febbraio 2020 gli utili della società sono saliti a 2,2 milioni di sterline, poi a 2,18 milioni nel 2021, a 2,6 milioni nel 2022 e 2,7 milioni a febbraio 2023. La crescita sarebbe giustificata proprio dalla vendita di componenti con documenti falsificati, questo sarebbe ciò che si legge nei rapporti depositati in tribunale a Londra.