Auto, volo, vita. Ha parlato anche di questo, Alex Britti, intervistato da Andrea Scarpa del Messaggero. Il musicista ha raccontato anche aspetti delicati e intimi della propria vita, non nascondendo le difficoltà affrontate.
Britti ha affrontato per esempio il tema della gioventù e delle scelte di vita che avevano creato problemi in famiglia: “Papà – le parole di Alex – era un macellaio molto particolare. Era bipolare di tipo 2: non depressivo ma maniacale e con un super io esagerato. Era il tipo che diceva: «Questa è casa mia e qui comando io». A 19 anni, dopo il servizio militare, affittai un box auto per andarci a vivere, perché suonando solo quello mi potevo permettere. Lontano da casa il rapporto migliorò: vedevo lui e mamma un paio di volte a settimana. E ogni volta scroccavo una bistecca, che da solo non avrei mai visto...”.
Sempre sulle auto, presenti anche in video come quello di Baciami (e portami a ballare) e L’attimo per sempre (girato all’autodromo di Adria), è incentrata una seconda storia, quella di un arresto in Svizzera: “Sì, per eccesso di velocità. Andavo a 120 km/h dentro il tunnel del San Gottardo. Mi portarono in cella per 4-5 ore. Mi rilasciarono solo dopo aver pagato l'equivalente di 500 mila lire di multa. Solo che io dovevo andare ad Amsterdam, e starci 40 giorni, e avevo un milione in tutto... Cominciò un bel periodo”.
Velocità sì, per Alex, ma solo a terra: “Non prendo un aereo dal ’91. Non ce la faccio, mi vengono gli attacchi di panico. Mi blocca la claustrofobia più che l'altezza”. E questo gli ha fatto perdere qualche opportunità: “Billy Preston (tastierista di Beatles, Rolling Stones, Eric Clapton, Red Hot CHili Peppers, Aretha Franklin eccetera, ndr) mi voleva nella sua band, idem Buddy Miles, il batterista di Jimi Hendrix. Dissi a entrambi di no”. Però il successo è arrivato comunque: “Se avessi accettato avrei fatto quello che poi ho fatto? Non lo saprò mai, ma sono sereno: ho avuto quello che meritavo”, conclude Britti.