78mila follower su Instagram, Benny Green è un'orgogliosa attrice hard. Dopo 15 anni passati in banca tra mobbing e rigide imposizioni famigliari, oggi lavora stabilmente tra set a luci rosse e spettacoli dal vivo altrettanto bollenti. Tutto è cominciato quando si è aperta un profilo OnlyFans (che oggi considera "come il FantaCalcio") ed è stata licenziata dal lavoro per poi ricevere, nel giro di pochissimo, una chiamata da Rocco Siffredi in persona. Per lei, chi milita nel suo settore fa parte di una minoranza emarginata e realmente discriminata. Con il benestare della pubblica opinione. Il suo uomo ideale è Guè Pequeno che non vuole dire se ha già incontrato oppure no. Intanto, è alla ricerca di un amore "che la devasti mentalmente, altrimenti quando torno a casa mi sembrerà di continuare a lavorare". Poi, l'idea: perché non sostituire l'ora di religione con l'ora di p*rno nelle scuole? Chissà cosa ne penserebbe il suo fratellastro Massimo Gramellini che, ci racconta, mentre crescevano insieme nella stessa casa le ha fatto scoprire i Clash, mentre oggi sembra voler tenere le distanze da lei...
“Sesso tutti i giorni, anche col ciclo? C’è una spugna apposta. Difficile da inserire perché bisogna infilarla fino al collo dell’utero. Ma una volta messa, posso lavorare tranquillamente. Dal vivo, mi capita anche di inserirmi una catenella di quattro metri che poi lascio fuoriuscire durante lo show, muovendola come per “frustare” il pubblico. L’ho fatto tante volte anche col ciclo, senza nessun problema. Una volta me la sono dimenticata su e ho finito per dovermela togliere nel bagno di un treno…”
Come ti definiresti oggi?
Sono una p*rnoattrice bigotta.
Bigotta?
Ho ricevuto un’educazione che apprezzo e oggi convivono in me due lati molto diversi: da una parte sono molto organizzata e pragmatica nella vita al di là del lavoro, dall’altra faccio hard quindi sono estremamente esibizionista. Mi piace la cultura, ma anche sentire lo sguardo delle persone su di me, il loro apprezzamento. In scena è dove esprimo il mio meglio.
Ti senti apprezzata?
Dai miei fan, che spesso definisco "groupie" perché mi seguono ovunque per i miei show come fossi una rockstar, certamente. C’è, però, una pessima percezione dell’hard. Sembra essere considerato come un mondo noir popolato da creature sataniche. In pochi ritengono che sia un lavoro vero, una professione. I pornoattori e le pornoattrici sono una minoranza ghettizzata, ma nessuno vuole farci caso. Si sente spesso parlare di diritti e giustamente, per esempio, tantissimi supportano gli omosessuali nelle loro battaglie. Se ne parla molto ed è sacrosanto che sia così. Noi, intanto, però, è come se fossimo feccia.
Perché succede, secondo te?
Perché siamo considerati diseducativi per i più giovani. Quando, invece, dirò una cosa forte, trovo che già alle superiori sarebbe molto più utile l’ora di porno rispetto all’ora di religione. Per non parlare dei social dove ci sono tantissimi messaggi fuorvianti che, però, vengono presi a ridere. Tipo la ragazza del corsivo che deride chi guadagna 1400 euro al mese. Ma scherziamo?
E di Maria Sofia Federico, la 18enne de Il Collegio che ora si è data a OnlyFans e al p*rno, invece, che pensi?
Mai sentita nominare, non mi interessa. Ma tengo a fare una precisazione.
Prego.
C’è una grande differenza tra attrici hard e creator di OnlyFans, le due categorie non sono minimamente paragonabili per contenuti e strumenti utilizzati per realizzarli. Oltre al fatto che, non essendoci un set professionale, non è detto che facciano controlli medici adeguati. Cosa che invece per noi è un - giustissimo - obbligo.
Si guadagna davvero su OnlyFans?
A volte, sì. Ma comporta rinunciare alla propria vita per fare solo quello. Ecco, vedere ragazze che mostrano su TikTok il loro conto in banca lievitatissimo “grazie a OnlyFans” è un altro messaggio che trovo diseducativo e fuorviante, oltre che una sorta di adescamento, se vogliamo. Non è detto che quelle le cifre siano reali e che chiunque le possa raggiungere. OnlyFans per me è il Fantacalcio.
Perché?
Perché è qualcosa di effimero che oggi c’è e domani chissà. L’attrice porno, invece, ha una professionalità che acquisisce nel tempo, non è un’improvvisata.
Alcune mettono in vendita anche l’acqua della propria vasca o perfino un loro sputo…
Ecco, vedi? È il mercato del trash.
Quanto faresti pagare un tuo sputo?
Più che altro, come dovrei confezionarlo? (ride, ndr). Per altro, mi sono arrivate richieste di altri liquidi corporei a pagamento, sto valutando. Si può arrivare a fare qualunque cosa, per me non devono esserci limiti nell’eccitazione e nel sesso.
E poi comunque, come dice Wanna Marchi in una sua celebre citazione, “i c*glioni vanno inc*lati”, no?
Anche (ride, ndr). Però io davvero non giudico.
“Bigotta” e democristiana, pure. Comunque anche tu sei su OnlyFans…
Sì, ho iniziato da lì, come prova. E quando ho visto che “funzionavo”, ho cercato subito di entrare nel giro dei film hard, ossia di fare del mio esibizionismo una professione reale. Prima lavoravo in banca.
Ah, un bel salto!
Odiavo quell’ambiente e quell’ambiente odiava me. Ho subito mobbing, episodi di maschilismo estremo, qualunque tipo di umiliazione. Sono rimasta lì 15 anni, entrata subito dopo i miei studi classici. Mentre lavoravo, ho fatto la triennale in Economia e Management. Mi sentivo morta dentro e già sognavo Tinto Brass.
Mobbing?
Sì, mi trattavano come la segretaria scema. Con un copione da commedia sexy anni Ottanta, diciamo. Però non era divertente. Mi seguivano in bagno per provarci con me. Non erano avances, ma atteggiamenti morbosi. Uno era arrivato a seguirmi fino in cassaforte per tirarsi già i pantaloni e chiedermi un pompino.
E quindi hai aperto OnlyFans…
Sì, a quel punto le chiacchiere in ufficio sono aumentate. I colleghi si giravano le mie foto nelle chat. Ma, almeno, a quel punto ero io ad aver preso in mano la situazione. Ero perfettamente consapevole dei pro e dei contro. E sapevo di poter gestire entrambi. Infatti, è andata così.
In famiglia come hanno preso questa tua scelta?
Mia madre, con cui ancora oggi ho purtroppo un pessimo rapporto, mi disse: “Verranno i carabinieri ad arrestarti”.
E invece…
E invece mi hanno “solo” licenziata dalla banca, mostrandomi le foto come motivazione. Mi hanno pure invitata ad andare a lavorare alla banca del seme, simpaticissimi. Assurdo, ma dopotutto mi hanno fatto un favore. Da lì a poco, mi ha contattato Rocco Siffredi. Il mio primo film hard è uscito l’anno scorso. Oggi sono felice.
Ti sei rifatta qualcosa?
Sì, già ai tempi di OnlyFans mi sono fatta una mastoplastica additiva. Ho sempre avuto un seno prosperoso, ma alla terza gravidanza ho dovuto far mettere mano al chirurgo. Oggi ho una fiera quarta coppa C, delle tette che sorridono. Prima mi ero già rifatta il naso, mai piaciuto e per me era un problema perché sono una compulsiva dell’immagine. Fin da bambina, scorazzavo in giro nuda, mi piaceva proprio essere guardata.
“Compulsiva dell’immagine”, come vivi il tempo che passa?
Sono una 40enne, una Milf. Sono certa che ricorrerò ancora alla chirurgia per mantenermi, ma non voglio sembrare una Barbie a 60 anni. Intanto, mi alleno molto, ogni giorno non può mancare una corsa di almeno un’ora. Mi rimette al mondo.
Hai tre figli. Sanno che lavoro fai?
Ho due maschi di undici e sette anni e una piccola di cinque (che però vive col padre perché viaggio tanto e sarebbe difficile per lei). I primi due li ho sempre informati su che tipo di lavoro facessi, sia quando stavo in banca che quando ho cominciato con l’hard. È stato tutto molto naturale e per loro non è stato assolutamente uno choc come molti benpensanti potrebbero ritenere. Anche i loro compagni di classe sanno cosa faccio nella vita e nemmeno questo è un problema. Una volta mio figlio ha risposto: “La tua mamma lavora alla Coop, la mia su Pornhub”.
A Chiara Ferragni arrivano molti commenti negativi quando posta una foto in intimo “perché è mamma”. Chissà cosa ricevi tu…
Onestamente non mi arrivano nemmeno troppi commenti di questo tipo. Comunque, anche tutti questi piagnistei sui cosiddetti “haters” per me lasciano il tempo che trovano. Una volta che ti esponi sui social, arriveranno per forza feedback positivi come anche negativi. Se cadi dal pero quando leggi le parole di un hater, passi un po’ da sprovveduta più che da eroina.
Ti senti un’attivista?
No, mi definirei idealista. E forse anche molte altre usano il termine “attivista” a sproposito.
Nomi?
Mai.
Ho visto su TikTok che hai una cotta per Guè Pequeno.
Ho fatto solo un video divertente, non era una dichiarazione… Comunque sì, è proprio il mio tipo ideale.
Lo hai mai incontrato di persona?
Questo non te lo dirò mai…
Lanciamo un appello?
Magari l’ha già ricevuto…
Invece di Massimo Gramellini che ci dici?
Che è il mio fratellastro.
Siete in contatto?
Ogni tanto ci sentiamo, abbiamo ricevuto la stessa educazione.
Cosa pensi del suo passaggio dalla Rai a La7?
Preferisco non commentare, credo che non gli farebbe piacere se parlassi di lui.
Perché?
Perché mi ha sempre dato la sensazione che io lo metta in imbarazzo. Quindi ci sentiamo sì, ma è come se ci tenesse a mantenere una certa distanza. Distanza che comunque rispetto.
Hai ricordi belli con lui?
È sempre stato un ragazzo molto timido, studiava sempre e usciva di casa pochissimo. Credo che sia stato, come me anche se in modo differente, vittima della rigida educazione che abbiamo ricevuto. Per quanto riguarda i ricordi insieme, sì, posso dire che mi ha fatto ascoltare e scoprire molta musica, però. Per esempio, i Clash.
Sei innamorata?
Mi manca la voglia.
Andiamo a Uomini e Donne?
Per carità!
Grande Fratello?
Magari lì avrei il mio modo di mettermi in gioco, chissà anche in amore. Ho bisogno di una persona che mi devasti mentalmente perché sesso lo faccio già tutti i giorni. Mi sembrerebbe di tornare a casa e continuare a lavorare.
Facendo sesso “tutti i giorni”, tra set e spettacoli, come ti gestisci col ciclo?
C’è una spugna apposta che si compra in farmacia oppure online. Difficile da inserire perché bisogna infilarla fino al collo dell’utero. Ma una volta messa, posso lavorare tranquillamente sia sul set che ai miei spettacoli. Dal vivo, mi capita anche di inserirmi una catenella di quattro metri che poi lascio fuoriuscire durante lo show, muovendola come per “frustare” il pubblico. L’ho fatto tante volte anche col ciclo, senza nessun problema. Pensa che una volta me la sono dimenticata su e ho finito per dovermela togliere nel bagno di un treno. Dopo questo, niente può più spaventarmi (ride).