Già dall’annuncio dell’uscita della nuova puntata di Muschio Selvaggio sul profilo Instagram di Fedez era chiaro che qualcosa di spicy doveva essere successo: “Scontro fra Titanic”. Ed effettivamente uno scontro tra titani è stato. Fedez e Mr. Marra da una parte e Marco Travaglio, direttore della versione cartacea de Il Fatto Quotidiano e Daniele Capezzone, direttore editoriale di Libero, dall’altra. E forse un po’ tutti ci aspettavamo quello che poi è andato in scena. Un excursus sul berlusconismo, per poi passare al tema più atteso: la questione Selvaggia Lucarelli, che a sua volta ha portato a tirare in ballo Chiara Ferragni.
Ma andiamo con ordine. Giornalismo selvaggio (questo il titolo dell’episodio) si apre con il filmato di uno scontro tra Travaglio e Capezzone del 2009, definito “cult” da Fedez. Poi la domanda: “Cosa ci ha lasciato il Berlusconismo?”. “Berlusconi è passato mentre il berlusconismo sta rimanendo ed è uno dei tratti fondamentali del melonismo. Cosa ha lasciato agli italiani? Assolutamente nulla”, ha spiegato Travaglio. Capezzone è più morbido: “Marco Travaglio è concentrato su Berlusconi e sui post-berlusconiani, io suggerirei l’esercizio di andare sugli elettori. C’è mezza Italia a cui l’establishment ha dato dei cretini, dei fascisti, degli evasori fiscali. Mi metterei nei panni di questa mezza Italia che meriterebbe una carezza e una comprensione che non vedo”.
La discussione poi prosegue, con toni pacati, su Giorgia Meloni (“È più furba di quelli di cui si è circondata”, ha detto Travaglio), fino a che Fedez non sposta il focus sullo stato di salute della stampa italiana. "Secondo me il giornalismo online va sempre più verso il sensazionalismo ed è in balia degli eventi. Sapete quanti articoli la stampa italiana ha dedicato al caso Balocco-Ferragni a dicembre? 6.492. Alla guerra in Palestina? 4.300. Sui femminicidi? 1.300. Questo è un termometro di una stampa sana?", domanda Fedez.
"Chiara Ferragni ha 30 milioni di follower, è chiaro che qualunque cosa le succeda...", dice Travaglio. “Ma quanti morti ha fatto la guerra in Palestina?” Incalza Fedez. “Ma secondo te”, chiede Travaglio al rapper, “chi legge l’articolo su Chiara Ferragni e il pandoro pensa che sia più grave dei 28/30.000 morti della guerra?”
Dopo una discussione sulla responsabilità di chi insulta sui social, Fedez parla di Selvaggia Lucarelli. "Noi abbiamo intervistato Matteo, il ragazzo che ha perso una gamba dopo essere stato attaccato da uno squalo in Australia. Selvaggia Lucarelli ha fatto un'inchiesta sulla raccolta fondi creata dagli amici. Da quello che si evince o perlomeno da quello che abbiamo constatato, lo strumento giornalistico viene usato in maniera tale da diventare pericoloso", dice il rapper. "Matteo, additato da Selvaggia Lucarelli come non lucido, ci ha detto che ha pensato di uccidersi davanti a cose scritte che non erano vere. Dobbiamo interrogarci se sia corretto associare le parole fact-checking e debunking alle vicende di una recensione pubblicata da una ristoratrice o alla raccolta fondi di un ragazzino che ha perso una gamba?", aggiunge.
"Premesso che non mi piace fare processi agli assenti e che sappiamo a tutti che a Fedez sta sui coglioni la Lucarelli perché ha beccato Chiara Ferragni...", sottolinea Travaglio. "Avete avuto molte polemiche, durante le quali certe volte Selvaggia Lucarelli ti ha difeso e certe altre ti ha attaccato. Selvaggia Lucarelli a me piace, io ne vorrei avere 20 perché fa scoop che vengono ripresi dalla stampa mondiale. Avete ragione, non si può sparare con il bazooka al moscerino. Il bazooka va usato per obiettivi paragonabili alla potenza di fuoco del bazooka. Infatti, il caso della raccolta fondi del ragazzo non ha avuto lo stesso bazooka che Lucarelli usa quando attacca Salvini, Meloni o Boldrini", prosegue. "I toni sono i medesimi”, incalza Fedez, “se l'è presa con un ragazzo dicendo che 'voci di corridoio ci dicono che il ragazzo è antipatico'...".
"L'articolo in questione riguarda il filone della difesa dei consumatori", argomenta Travaglio. "Quando sono arrivati i social questo filone ha avuto uno sviluppo ulteriore. Gli episodi di monetizzazione del vittimismo si sono moltiplicati. Se c'è un crowdfunding bisogna rendicontare l’obiettivo e spiegare per quale motivo si debbano versare soldi per un'operazione già finanziata da un'assicurazione sanitaria privata e per ulteriori interventi fatti dalla sanità pubblica", prosegue il direttore del Fatto. "La storia della povera ristoratrice (Giovanna Pedretti, ndr) è ancora più minuscola. La storia doveva finire sui social. Chi l'ha moltiplicata fino a farne un caso nazionale? I giornali, perché bisognava creare la nuova eroina contro il fascismo omofobo che affligge l'Italia", dice Travaglio. "No, Selvaggia Lucarelli. Se hai 1,3 milioni di follower hai una responsabilità", ribatte Fedez. "Io non ce l'ho con Selvaggia Lucarelli per il caso Balocco, io ce l'ho più per il fatto che lei e Serena Doe hanno asserito che sono guarito da un cancro al pancreas in 10 giorni perché sono ricco, ed era lo stesso cancro di Steve Jobs", dice ancora l'artista.
"Pensa te se dobbiamo dedicare metà del podcast a un articolo di Selvaggia Lucarelli”, ribatte Travaglio, “Ha beccato Chiara Ferragni. Non riesci a uscire da questo loop. Trovo ridicolo che con tutti i problemi che si sono nella stampa italiana ve la prendiate con una che dice sempre la verità”. Fedez ribatte: "Noi non pensiamo che dica sempre la verità", ma Travaglio contrattacca: “Bene, io invece si. E quindi sono stupefatto, non sono minimamente turbato. Dopodiché mi dirai da quale pulpito tu distribuisci patenti di verità visto che continui a chiamarla ‘falsa giornalista’ ma non mi risulta che tu sia giornalista e nemmeno un pubblicista. Che titolo hai per dare lezioni di giornalismo a una giornalista che vale molto più di tanti iscritti all’Albo dei Giornalisti? È la tua fissazione perché ha trasformato la tua compagna in Wanna Marchi. Questa è la verità”, ha concluso il direttore de Il Fatto Quotidiano.