Diego Armando Maradona non è mai stato un evasore fiscale. La notizia è secca e chiara e così è riportata dalle agenzie, e a noi spiegata, anche per iscritto, dall’avvocato di Maradona, suo amico e difensore. Angelo Pisani che ci dice: «La Suprema Corte di Cassazione con la sua sentenza sottolinea che non c’era bisogno di tanti anni di causa e che sarebbe bastata la prima istanza in autotutela al Fisco per liberare subito Maradona da tanto fango. Comunque, al di là di tutto, la sintesi è che la Cassazione ha stabilito, come ho sempre dichiarato io quando dicevano che ero “pazzo “, che Maradona non è mai stato un evasore fiscale, la società Calcio Napoli aveva già vinto ogni ricorso e pure pagato cautelativamente un condono e soprattutto che anzi anziché farci fare 15 anni di cause di ogni tipo andava semplicemente accolta l’istanza in autotutela presentata da me all’Agenzia delle entrate e riabilitato Maradona e non rigettata sia dall’ufficio del fisco, dai giudici di primo grado, dai giudici di secondo grado e perfino dal pm della cassazione a fronte di un contribuente che aveva solo ragioni e di un debito che non esisteva a ed era stato già pagato».
Queste le parole dell’avvocato, vedremo se gli istituti e i professionisti cui fa riferimento il difensore avranno da aggiungere altro. L’avvocato è un fiume in piena e ripete come un mantra: «La Cassazione dà ragione a Maradona, sancisce che non è stato un evasore fiscale cassando ogni precedente decisione e pronunciandosi in suo favore a dispetto di ben tre dinieghi che lo vedevano soccombente, e anche contro il parere, anche questo negativo, pronunciato dal sostituto procuratore generale della Cassazione Alessandro Pepe».
Ma dopo oltre trent’anni di dibattiti e processi? Maradona è scomparso il 25 novembre 2020 e dal 2010 è stato difeso dalla squadra legale azzurra che ha messo in campo dal suo amico avvocato Angelo Pisani, appunto. Quindici anni di contenzioso sono una vita, ma la Cassazione ha accolto il ricorso e ora sempre l’avvocato Angelo Pisani si chiede: «Quanto dovremo chiedere come risarcimento danni personali, patrimoniali e all’immagine per la persecuzione subita da Diego vittima del sistema che lo utilizzò come capo espiatorio della lotta all’evasione fiscale e punì per aver portato Napoli al successo?». Qui l’avvocato si fa prendere la mano: come tifoso e amico, può immaginare se Diego sia stato deliberatamente perseguitato e perché ha portato il Napoli allo Scudetto?
Angelo Pisani abbozza, ma ribadisce: «La decisione della Cassazione rappresenta un punto di svolta e chiarisce di fatto che Maradona non è mai stato un evasore fiscale anzi l’accertamento fiscale annullato già con sentenza negli anni 90 era stato anche cautelativamente condonato dalla società Calcio Napoli».
In pratica, la Cassazione avrebbe confermato che, avendo la società Calcio Napoli anche aderito al condono, il pagamento effettuato anche per conto di Maradona avrebbe dovuto estinguere l'obbligazione del calciatore perché non sarebbe legittima una situazione di doppia imposizione fiscale.
E così si chiude una storia infinita che non si era nemmeno conclusa con la morte del campione die campioni. Ora Maradona speriamo possa riposare in pace, per davvero.