Lo avevano promesso e lo hanno fatto: quelli di Ultima Generazione hanno ripreso e stanno continuando con i blocchi stradali, che ormai non fanno più notizia ma che continuano a danneggiare e a far arrabbiare gli automobilisti, colpevoli di non si sa bene cosa, ma a detta degli attivisti meritevoli di vedersi sabotare la propria giornata lavorativa e familiare per un fine più grande e supremo. Quale? “Ultima Generazione chiede che i sovvenzionamenti pubblici ai combustibili fossili vengano immediatamente cessati”. Ah, ok.
“Si è ufficialmente aperta – comunicano dal gruppo – una nuova stagione di disobbedienza civile della campagna ‘Non paghiamo il fossile’, promossa da Ultima Generazione. Dopo i due blocchi stradali della scorsa settimana e dopo la parentesi gioiosa della street parade promossa sabato 22 aprile per gridare il proprio amore per la vita, i cittadini e le cittadine preoccupate per il collasso ecoclimatico che sta investendo con prepotenza l’Italia e l’Europa meridionale, sono tornati a bloccare il traffico a Roma”. Questa mattina poco dopo le 8 in ventuno hanno bloccato via Appia Nuova a Roma, in entrambi i sensi di marcia. Un’attivista ha incollato le proprie mani all’asfalto per aumentare la durata del blocco: “Ed è stata rimossa dalle forze dell’ordine senza alcuna cautela, con una lastra di colla e asfalto attaccata alle mani”. Mentre invece incollarsi all’asfalto è un’azione che denota molto raziocinio e prudenza.
“Per tutta la durata dell’azione – prosegue il racconto nella versione dei manifestanti – i cittadini hanno discusso con gli automobilisti e con i passanti presenti della gravità della situazione climatica corrente e dell’inaccettabilità dell’inazione della politica per mitigarne i danni. Verso le 8:25 sul posto sono arrivate le Forze dell’ordine che alle 8:40 hanno spostato i presenti dalla strada. Infine i cittadini di Ultima Generazione sono stati portati in questura. Il tempo del blocco è stato di circa 35 minuti, ma nonostante ciò le forze dell’ordine sono intervenute con violenza”. Dai video girati dagli stessi attivisti in realtà non si vede violenza, e anzi in questi casi polizia e carabinieri, costretti a deviare da attività più importanti, sembrano fin troppo pazienti, al pari degli utenti della strada. Chissà cosa accadrebbe in altri Paesi… E comunque con il loro comportamento i manifestanti non possono certo pensare di poter suscitare la solidarietà o la commozione di chicchessia. E visto che continuano a rifarlo e che il tutto puntualmente si conclude con loro che vengono trascinati via, non sarà che in fondo…?
“Sono Bjork, ho 21 anni e sostengo la campagna ‘Non paghiamo il fossile’ di Ultima Generazione. L'unico modo che abbiamo per farci ascoltare è rendere la protesta insopportabile, deve essere impossibile ignorarci, e per fare questo purtroppo dobbiamo creare del disagio. […] La cosa peggiore che sta capitando alle persone coinvolte nell'azione non è quella di essere bloccate nel traffico, e la cosa peggiore che sta capitando a me non è quella di rischiare la fedina penale o di farmi male incollandomi qui, ma il continuo disinteresse del Governo verso le nostre vite e il continuo investire nei combustibili fossili, che già ci sta togliendo l'acqua potabile, l'acqua per irrigare i campi, il cibo che cresce dalla terra e le nostre vite”.:Ecco poi il racconto della ragazza che ha pensato bene di incollarsi all’asfalto.
Tutto molto edificante (diciamo), ma – come dimostrato dalle svariate proteste già messe in atto che non hanno portato a nulla – non è sapendo che è stata rovinata la giornata a semplici utenti della strada che il Governo si muoverà per accogliere le richieste di Ultima Generazione, ammesso e non concesso che, anche volendo, sia anche solo lontanamente possibile. Giuseppe Cruciani de La Zanzara per esempio ha sfidato gli attivisti (da lui ribattezzati “Ultima Degenrazione”) a fare qualcosa di eclatante prendendosela con qualche pezzo grosso, se proprio sono in vena di salvare il mondo. E questo non è un invito a delinquere. È un invito a smetterla di rompere il cazzo ai più deboli e a chi non c’entra nulla con la lobby vera o presunta dei combustibili fossili. Perché i poveracci che si trovano nel traffico alle 8 di mattina non lo fanno per scelta o perché gli piace inquinare: lo fanno perché devono portare a casa da mangiare o i figli a scuola. Problemi che evidentemente certi attivisti non hanno. E in ciò, per quanto in sedicesimo, sono sinistramente simili ai potenti che contestano. Non pagano il fossile, ma chissà se nella vita pagano qualcosa di tasca propria. Sarebbe bello se almeno pagassero le conseguenze delle loro azioni, ma anche su questo i dubbi non mancano.