Marco Ferdinando Macrì è conosciuto con il soprannome di “fedelissimo” per via della sua stretta vicinanza a Silvio Berlusconi, prolungata negli anni. Ma ora che il fondatore di Forza Italia non c’è più e che il partito è nelle mani di Tajani, quale sarà il destino dell’ex prete? Macrì apparteneva molto tempo fa al mondo ecclesiastico; prese i voti nel dicembre del 2017 per poi essere mandato via malamente a giugno del 2018 dal convento francescano “Servi Del Cenacolo” per una sua presunta infedeltà. Si dice, infatti, che fu trovato a letto con una suora tra le mura del convento. Chi gli concesse i voti fu l’attuale cappellano di Papa Francesco, ovvero monsignor Tommaso Sabato, uno dei più importanti esorcisti di tutta la Puglia. Che ora il suo futuro sia in politica? Sembra di sì. Venerdì 12 gennaio, alle ore 17:30, Marco Macrì si è tesserato con Forza Nuova. E a fare gli onori di casa è stato Roberto Fiore stesso, il fondatore del partito in persona.
Chi è Roberto Fiore?
Nato a Roma nell’aprile del 1959, è sposato con la spagnola Esmeralda Burgos, da cui ha avuto la modica cifra di undici figli, fin da giovanissimo Fiore ha legato il suo nome ai movimenti dell’estrema destra romana. Nel 1977 aderisce a Lotta Studentesca per poi fondare, l’anno successivo (insieme a Giuseppe Dimitri e Gabriele Adinolfi) Terza Posizione, movimento neofascista che fu sciolto nel 1982, quando Fiore era già a Londra, dove si trasferì nel 1980 per fuggire da un ordine di cattura che la procura di Bologna aveva emesso contro di lui nel corso delle indagini che si stavano svolgendo sulla strage della stazione. Da questi fatti fu però ritenuto estraneo. Nonostante le autorità inglesi avessero negato l’estradizione, nel 1985 Fiore è stato condannato in Italia per associazione sovversiva e banda armata. Ma gli anni londinesi, in cui molti pensavano che Fiore avesse abbandonato la politica, furono solo una pausa. Si dedica all’imprenditoria, fondando la Easy London, una società leader dei viaggi studio nella capitale inglese. Ma il suo impero economico, con il tempo, si arricchisce anche di ristoranti, negozi e un ampio portafoglio di proprietà immobiliari. Fa ritorno in Italia alla fine degli anni Novanta e si dedica al suo partito, ma ora è stato nuovamente condannato a otto anni e sei mesi per l’assalto alla Cgil.
Che ruolo avrà Macrì e come la prenderà Forza Italia?
Macrì finora non era mai stato iscritto a un partito politico e sembra proprio che, nonostante la passione per il Cavaliere, abbia preferito non iniziare aderendo a Forza Italia. Berlusconi, per quello che sappiamo, gli chiese più volte di entrare a far parte del suo partito, ma Macrì, proprio per la sua visione politica, nonostante la vicinanza al Presidente, avrebbe sempre rifiutato. I motivi che gli avrebbero fatto scegliere Forza Nuova riguardano la condivisione di diverse battaglie e del pensiero di cui il partito si fa promotore. Tajani, al cui fianco lo abbiamo visto durante il Festival di Atreju, sembra non averla presa benissimo, come del resto gli altri membri di Forza Italia, che, anche nel post-Berlusconi, hanno provato a farlo entrare nelle fila del partito. Nemmeno la coordinatrice nazionale di “Azzurro Donna”, Beatrice De Donato, molto vicina a Berlusconi, colei che era sempre presente ad Arcore insieme a Macrì, avrebbe gradito la scelta dell’ex prete. Per quanto riguarda il ruolo di Macrì pare che stia entrando come militante, senza quindi, ma solo per il momento, alcun incarico. Questo perché Forza Nuova funziona in modo gerarchico e per ora l’intenzione di Marco sembra quella di scendere in piazza al fianco di Roberto Fiore.