“Quando sei in coda per comprarti il biglietto del derby e scopri che la società ti vuole così bene da estendere la blacklist a sua discrezione e piacimento alle partite fuori casa, cancellandomi di fatto la tessera dai sistemi di vendita e impedendomi così di accedere all’acquisto”. Lo scrive Marco “Pacio” Pacini sul suo profilo Instagram. Finora il capo ultrà poteva acquistare i biglietti per le gare in trasferta, e il Milan sarà tecnicamente la squadra ospite nel derby del 23 novembre, mentre già da qualche settimana Pacio era interdetto dalle casalinghe. Insomma, niente Inter-Milan per lui. Nei commenti al post pubblicato suoi social sono tanti i tifosi che esprimono solidarietà a Pacini. “Avanti curva Sud”, dicono. Anche i Banditi, infatti, hanno parlato del derby. Avevamo già scritto che tra le ipotesi c’era persino quella di restare fuori, “boicottando” la partita più attesa dell’anno in città. Altra opzione: entrare ma stare in silenzio. Cos’hanno scelto di fare, dunque, i gruppi di curva Sud?
Il comunicato inizia dagli altri divieti paralleli che hanno colpito la Sud in queste settimane, dal blocco degli striscioni come “Sodalizio rossonero” (approvati a settembre) ai “daspo preventivi” per persone ancora non condannate in via definitiva. A questi si aggiungono il divieto di utilizzare il magazzino di San Siro (che gli ultras, dicono, hanno sempre usato solo per materiali e strumenti del tifo, ma senza mai possederne le chiavi), il divieto di prelazione per le partite in casa e in trasferta ai soci dei Milan club, lo stop al cambio nominativo per chi ha un posto in curva e le solite blacklist per il secondo anello blu esteso anche a i familiari dei membri della Sud. Infine, la decisione sul derby: “In curva Sud troverete sì, lo stesso grigiore di inizio anno quindi niente coreografie, stendardi e bandiere, perché è quello che questa Società ha voluto per l'ennesima volta, non battendo ciglio neanche in questa circostanza dove c'era un regolare striscione autorizzato. Ci sarà però una grossa differenza rispetto ad agosto, dove siamo rimasti in silenzio per sensibilizzare l'opinione pubblica e la Società. Oggi non dobbiamo spiegare più nulla a nessuno perché tutti stanno vedendo cosa sta accadendo. Stasera quindi, si alzerà forte la voce potente di quel muro nero che qualcuno continua a picconare ma che resiste, perché oggi non ce la sentiamo di lasciare da soli Mister e squadra, del tutto incolpevoli in questa vicenda, a differenza di una dirigenza inesistente, immobile, inutile”. Quindi gli ultras rossoneri canteranno fin dal primo minuto. La comunicazione, scrivono ancora i Banditi, “è arrivata come un fulmine a ciel sereno pochi giorni fa”, e dunque “per la partita di oggi abbiamo optato per questa soluzione, sempre nell'interesse dei milanisti e dei ragazzi che frequentano la curva”.