Dopo i “Marxisti per Tabacci” ecco “Il Comunista per Cruciani”: Marco Rizzo. Da quando ha abbandonato la presidenza onoraria del Partito Comunista ed è diventato coordinatore di Democrazia Sovrana Popolare, ha assunto, già nel nome, un programma politico coincidente alla programmazione de La Zanzara: la gggente decide, Rizzo (e Cruciani danno). E in realtà, se vuoi fare la democrazia dal basso, è ai clienti della Gintoneria (nel senso antropologico e culturale del termine) che devi rivolgerti. Ma anche se vuoi fare, che ne so, l’operaista, quelli oramai votano tutti a Destra. Avete presente la gag (la clip, il reel) nella quale Herbert Ballerina dà a Maccio Capatonda una pillola che gli fa usare solo il 2% del cervello? Ecco sembra che Giuseppe Cruciani abbia dato la stessa pillolina a Marco Rizzo.
Il che, politicamente, data la base votante degli italiani e lo spessore culturale della nostra classe intellettuale, potrebbe anche non essere una mossa sbagliata. Maccio Rizzo, oramai, per prendere posizione contro il riarmo, si instagramma accanto alle minne in bella vista di Donatella Zaccagnini Romito (leggo faccia parte dell’alta borghesia romana, storico punto di riferimento dei comunisti, e anche lei ospite talvolta de La Zanzara) dicendo: “Vogliamo dire al popolo italiano una cosa: le uniche bombe che ci piacciono sono queste”, indicando le minnazze della influencer, che replica agguantantosele: “Le mie però sono bombe vere”, finale con “viva la pace, no alla guerra”.

Così come quando tra Ilaria Salis ed Eva Henger, Maccio Rizzo non ebbe dubbi: “La Salis? Bleahhh. La Eva Henger bona eh. Quasi quasi la invitiamo sabato alla Bocca della Verità a manifestare per la pace e la sovranità”, concludendo con un - forse - doppio senso: “Vieni, Eva Henger”. Ricorda un po’ le provocazioni pannelliane di Cicciolina in parlamento. Ce lo aspettiamo da un momento all’altro, in sottoveste rosa, coroncina di fiori in testa, chiamando tutti “rizzini miei”, con una banana di peluche in mano (cit. Cattelan) con slogan del tipo: “Meglio rrzzo che barzotto” anche per ingraziarsi nuovamente l’elettorato Lgbtq+ che strapazza a ogni tacco sospinto andando contro i coniglietti gay ma non contro le conigliette tipo Playboy. “Potrei essere ministro del governo Meloni” va dicendo, e noi non abbiamo motivo, date le sue ultime esternazioni, di dubitarne. “Mi piace la gnocca, posso dirlo?”, ha chiesto, ricordando un po’ il “posso farlo?” di Matteo Salvini a Giovanni Floris. Ha detto anche, sempre a La Zanzara, “i partigiani erano maschi veri”, dimenticando un po’ le partigiane.
Ma ci sono donne che non dimentica: “Mi sono fatto quattro donne diverse in un giorno solo”, prendo il virgolettato da Libero online e lo specifico perché il povero Filippo Facci ha passato dei guai per avere scritto che gli uomini “si fanno” le donne (concetto in sé sbagliato non grammaticalmente, ma nel contenuto, a quanto ne so sono sempre le donne che “si fanno” gli uomini). Da scrittore, attento alle parole, devo per forza, me ne scusi Maccio Rizzo, notare una qual certa spocchia che si evince da quel “diverse”, aggettivo superfluo a meno che non esista in natura la possibilità di farsi quattro donne uguali in un giorno solo (o voleva forse solo specificare che non erano gemelle, boh). Non sappiamo se Cruciani sia diventato lo spin doctor di Marco Rizzo, in ogni caso, di questi tempi, la rivoluzione cruxa. Dal celodurismo al celorizzatismo.
