È una delle modelle più richieste dai grandi brand nazionali e internazionali, ma quando le chiedi della moda non si prende troppo sul serio: «No, ti prego, non domandarmi dei trend della prossima stagione. Non mi hanno mai interessato». Può contare su un fisico mozzafiato, però sostiene di non seguire nessuna dieta: «Mangio di tutto e conosco colleghe che si sfondano di cibo». E nonostante l’aspetto angelico, fuori dal set ha un atteggiamento rock and roll. Studio e lavoro, certo, ma anche la voglia di divertirsi, soprattutto quando da un piccolo paese è arrivata in una metropoli: «A volte non tornavo a casa per tre giorni». Ma nel frattempo si è laureata in matematica finanziaria. E poi le passioni. I viaggi in tutto il mondo: «La stabilità mi terrorizza». La fotografia, dove ha un debole per Antoine d'Agata «che ho avuto il piacere di conoscere a Parigi». E anche il cinema, che da qualche tempo è un’attività che frequenta sempre più spesso. Lei è Martina Troni, piacentina, che questa sera è fra i protagonisti di Romanzo Radicale, la docufiction che andrà in onda su Rai3 e tutta incentrata su uno dei personaggi più rivoluzionari della scena politica italiana, Marco Pannella. E se il leader radicale non ha bisogno di presentazioni, semmai di celebrazioni, il volto nuovo e più interessante che sta emergendo nel mondo dello spettacolo è sicuramente il suo. L’abbiamo intervistata.
La tua vita è un continuo girovagare, da Milano a tanti altri luoghi nel mondo. Ma dov’è che vorresti vivere stabilmente un giorno?
È una domanda che mi faccio molto spesso, ma a cui non ho ancora trovato una risposta. Stabilizzarmi in un solo posto, però, è la cosa che più mi terrorizza.
Sei originaria di Cortemaggiore, piccolo paese in provincia di Piacenza, poi il salto a Milano. Com’è stato il primo impatto con una metropoli?
Bello, bellissimo. È stata una fase della mia vita divertentissima, decisamente rock and roll. Studiavo, uscivo, mi divertivo e a volte non tornavo a casa per tre giorni. Poi andavo a lavoro direttamente o a sostenere un esame all’università. Sono laureata in matematica finanziaria. Ma non ho neanche mai smesso di viaggiare. A volte stavo via anche diversi mesi. Tornavo e ripartivo. Infatti ho vissuto ovunque.
Il mondo della moda presenta tante luci, ma immagino anche alcune ombre. Quali sono gli aspetti che non hai mai sopportato di questo ambiente?
Una cosa di cui purtroppo si parla poco è il dark side della vita di una modella. Tolto il lato "glamour", fatto di feste e sfilate, è necessario dire che la vita di una modella è difficilissima. Devi essere sempre disponibile alle richieste, sei spesso in viaggio tra aerei, treni e taxi. E in tutto questo irrimediabilmente sola. Senza nessuna sicurezza e senza nessuno che realmente tenga a te. In più è molto difficile riuscire a coniugare gli impegni di lavoro con il tempo da dedicare alla famiglia, a un fidanzato, agli amici o a chi vuoi bene. E questo è motivo di grosse crisi.
E quelli positivi?
Bè sicuramente mi ha dato un tipo di libertà che altrimenti non avrei mai avuto. Prima di tutto l’essere finanziariamente indipendente dalla giovanissima età è una cosa di cui sono molto grata a questo lavoro.
Sei stata testimonial dei più importanti marchi a livello nazionale e internazionale. Di quali progetti vai più fiera?
Tutti! Io sono immensamente riconoscente di ogni singolo lavoro fatto.
Hai già lavorato al cinema, prima in Fulci for Fake di Simone Scafidi e poi in Cosa sarà di Francesco Bruni. Ora aprirai con Vasco Rossi la docufiction in onda sulla Rai, Romanzo Radicale, sulla vita di Marco Pannella. Com’è stato il tuo approccio al mondo del cinema?
È stato piuttosto particolare. Non avevo mai pensato di fare l’attrice. Mi è successo, punto e basta. Me l’hanno chiesto un po’ random mentre stavo facendo altre cose e ho detto sì senza troppo pensarci. Quindi mi sono trovata su un set, ma prima ancora di fare un provino.
E sul set di Romanzo Radicale, docufilm Rai in cui ti vedremo questa sera?
Qui ho sentito di trovarmi esattamente dove volevo essere. Ed stato un immenso onore per me prendere parte al docufilm sulla vita di Marco Pannella, uno dei politici e attivisti italiani più famosi e influenti del Ventesimo secolo.
Cosa pensi di aver imparato avvicinandoti alla figura di Marco Pannella?
Pannella è stato un faro di libertà e di trasgressione, un leone che ha conquistato per tutti diritti civili: divorzio, aborto,legalizzazione delle droghe leggere. Tutte battaglie che hanno poi permesso alla società italiana di arrivare, anche se per ultima, a rivendicare certi diritti. Senza dimenticare le unioni civili. Pannella ha vissuto e se n’è andato con un unico obiettivo: la libertà, la giustizia e più diritti per tutti. Ha lottato per tutti noi. Ed e sempre stato un uomo integro, prezioso, geniale, inimitabile, anche se a tratti insopportabile. Detto questo, cosa ho imparato? Che il crimine più grave è starsene con le mani in mano.
In questa pellicola vesti i panni di Bianca Beccalli, sociologa e prima fidanzata di Marco Pannella ai tempi dell’università. Come ti sei preparata a entrare nel personaggio?
Ho incontrato dal vivo la vera Bianca Beccalli, diverse volte, nella sua casa di Milano dove vive con il marito, l’economista Michele Salvati. Lei è stata tra i protagonisti più importanti della tradizione della sociologia economica e del lavoro, una delle madri fondatrici. Socialista, attratta dalla filosofia della scienza, una donna eccezionale. Bellissima, virtuosa, colta, e poliedrica, sempre concentrata sugli studi di genere, ha dato un enorme contributo per arrivare a una vera parità tra i sessi. Lei definisce Pannella un narciso soddisfatto che sapeva usare il corpo come un attore.
L’ambiente cinematografico è quello che vorrai frequentare sempre di più in futuro?
Non lo so, vediamo cosa succede. Io di solito non faccio piani per il futuro.
Ci sono dei registi con i quali ti piacerebbe lavorare?
Credo che sia un momento molto florido per il cinema italiano, ci sono tanti registi emergenti con cui mi piacerebbe lavorare, ma sicuramente il sogno è Quentin Tarantino.
Meglio film, fiction tv o serie sulle piattaforme streaming?
Non importa la tipologia di media, ma la qualità del progetto che mi viene proposto.
Sulle modelle gravano ancora diversi pregiudizi. Qual è il tuo piatto preferito?
La parmigiana.
E lo sai cucinare?
Scherzi? Io sono emiliana. Cucino da Dio! Ho imparato tutto da mia nonna. Mi piace cucinare, ma anche senza seguire per forza le ricette. Vado a sentimento.
È vero che per fare la modella bisogna mangiare pochissimo?
Questo è un mito da sfatare. A me piace mangiare e bere e non ho mai fatto una dieta in vita mia. Anzi, ho delle amiche colleghe che si sfondano di cibo da far schifo.
So che una delle tue passioni è la fotografia.
Da sempre sono appassionatissima di fotoreportage. Da piccola volevo fare la fotoreporter.
Qualche nome che segui con interesse?
Ce ne sono tantissimi. Robert Capa, Salgado, Henri Cartier-Bresson, Annie Leibovitz, Gabriele Michelizzi, Alex Majoli. Uno dei miei preferiti è Antoine d'Agata che ho avuto il piacere di conoscere a Parigi. La sua fotografia mi attrae e inquieta allo stesso tempo.
Se non sarà il cinema, potrebbe essere la fotografia la tua strada nei prossimi anni?
Why not! In fondo seguo da sempre le mie passioni.
Su Instagram, dove sei molto seguita, ti arriveranno le offerte di lavoro, ma immagino anche messaggi meno piacevoli. Hai mai avuto problemi con haters o stalker?
Si, c'è stato un pazzo che per anni mi mandava foto di lui nudo appollaiato nella vasca da bagno. Uno squallore incredibile. Oppure un professore universitario che poi è stato denunciato. Non mancano, naturalmente, quelli che ti chiedono le mutandine usate post ciclo mestruale, così come i feticisti che vogliono leccare le suole delle scarpe usate. Insomma, nel campionario dei disagiati nei messaggi sui social ne ho per tutti i gusti.
Qual è il posto più strano in cui hai fatto l’amore?
In aereo, in autogrill, in una piscina pubblica di un hotel in Messico in pieno giorno, nel bagno di una discoteca. No so se siano posti strani, ma c’è l’imbarazzo della scelta.
Sei innamorata?
Sì.
Qual è il tuo ideale di uomo?
In generale non ce l’ho, però, se proprio devo scegliere, preferirei intelligente, sexy e con un forte senso dell’umorismo.
Sei femminista?
A me piacciono le donne maschiliste e gli uomini femministi.
La religione ha un posto nella tua vita?
Se per religione si intende il rapporto tra l’uomo e un essere soprannaturale, allora sì.
Come ti vedi fra trent’anni?
Morta!