La guerra in Ucraina è entrata nella seconda fase con l'offensiva russa per il controllo di Mariupol e del Donbass, mentre il nuovo ultimatum di Mosca coincide con la replica del battaglione Azov, che resiste nell'acciaieria Azovstal, intanto il presidente americano Biden annuncia il rifornimento per Kiev, col nuovo pacchetto di aiuti del valore di 800 milioni, uguale a quello appena varato. Per cui, nessuna tregua si preannuncia ancora all'orizzonte. Intanto l'Italia, impensierita dal mancato approvvigionamento di gas russo, elemosina nuove partnership per le riforniture, pure con Paesi dubbi, quali Algeria ed Egitto. Così, visto il proliferare del conflitto e il pericolo oggettivo, sul fronte italiano, di ritrovarsi sotto scacco di altri governi dittatoriali, abbiamo fatto il punto della situazione col giornalista Massimo Fini, profondo conoscitore dello scenario internazionale, che sul lato dell'accordo italiano per il gas è ben lontano dal rassicurarci, mentre riconosce la responsabilità della mancata intesa tra Russia e Ucraina unicamente negli Stati Uniti, sostenendo la tesi della guerra per procura degli americani: "Per rimettere le mani sull'Europa".
Massimo Fini, come vede l'evolversi della guerra tra Russia e Ucraina? Sconfitta di Putin e vittoria dell'Ucraina grazie all'aiuto occidentale, o viceversa?
Al momento, nessuno dei due casi. Anche perché questa è una guerra degli Stati Uniti verso il loro eterno nemico, "l'Orso Russia". In realtà, negli ultimi anni, l'America si era un po' distaccata dalle questioni europee, eloquente una dichiarazione della Merkel di cinque anni fa: "Gli americani non sono più nostri amici come un tempo, dobbiamo imparare a difenderci da soli". Dunque questo conflitto è anche un modo, per gli americani, di rimettere le mani sull'Europa. L'Ucraina è solamente un pretesto.
Quindi sostiene la guerra per procura da parte degli Stati Uniti.
Sono le parole giuste, ha detto bene.
E non immagina una soluzione a breve termine?
Diciamo che non sarà una guerra di lunga durata, come quella in Afghanistan, per intenderci, ma tutto dipenderà da alcune varianti. Il problema vero è proprio l'atteggiamento oltranzista degli Stati Uniti, che impedisce un accordo fattibile tra le due parti.
Attribuisce in toto all'America la responsabilità della mancata intesa?
Sì, è colpa degli americani, assolutamente.
Intanto l'Italia sta promuovendo accordi per cercare di sostituire il gas russo con quello dell'Algeria ed Egitto. Paesi non così diversi dalla Russia: rischieremo di pentircene?
Che dire, in particolare dell'Egitto. Un Paese guidato da un dittatore, che ha attuato un colpo di Stato... Dovevamo prendere le distanze da un Paese simile, invece di stringere pure intese commerciali. Anche se Matteo Renzi, da grande uomo di Stato, di colui che apre bocca e gli dà fiato, insomma, sostiene sia un Paese da difendere. Pensi che quando Al Sisi prese il potere con un colpo di Stato che scalzava i Fratelli Musulmani, vincitori delle prime elezioni libere in Egitto, proprio Renzi lo definì “un grande uomo di Stato”, io direi, invece, "un grande uomo di colpi di Stato". Inoltre, trovo scandaloso che si siano accorti di quello che era successo e succede in Egitto (2500 Fratelli Musulmani assassinati e altrettanti desaparecidos) solo quando, un paio di anni dopo, è venuto alla luce il "caso Regeni".
Una possibile alternativa all'Egitto?
Il Venezuela, un Paese socialista, ricco di petrolio. Era preferibile.
Invece che ne pensa di Alessandro Orsini, attaccato su più fronti per le sue posizioni controcorrente?
L'abbiamo verificato già col Covid, qualunque opinione differente dalla corrente mainstream viene demonizzata. Al contrario, ogni opinione andrebbe comunque rispettata. Questa è stata un po' anche la mia sorte, sono sempre stato etichettato come un provocatore, in realtà argomento ogni tesi con dei dati, e chi replica differentemente dovrebbe comportarsi in egual modo.
Intanto lui debutterà pure a teatro (a maggio) e lo slogan: "Ucraina, tutto quello che non ci dicono"…
Bè, la guerra in Ucraina viene usata da tutti, Papa incluso, da una parte e dell'altra, per garantirsi un'esposizione pubblica importante. Ma non è affatto un modo corretto di fronteggiare una tragedia simile.
Ma Orsini fa il finto martire?
Certo, il demonizzato poi fa anche il martire. Come si dice...
Ci zuppa il pane?
Precisamente.