Che Matteo Messina Denaro non sia un simpatizzante delle autorità è facile crederlo. Uno degli uomini più ricercati al mondo di certo non inviterebbe a casa sua due guardie. Ma la cosa che stupisce, grazie agli audio esclusivi di cui vi abbiamo già parlato, è che Messina Denaro è stato capace di una forma di insofferenza nei confronti delle forze dell’ordine, completamente distinta da quella che potrebbe mostrare un qualunque criminale. Un’insofferenza, potremmo dire, normale, o quantomeno comune. Ne parla di due messaggi vocali mandati a una sua amica. Nel primo racconta di un incidente stradale e del tentativo di assistere la ragazza ferita, salvo poi essere ripreso dal vigile arrivato sul posto, che senza neanche troppo girarci intorno lo stava rimproverando per aver toccato una donna: «Parto dal benzinaio, faccio 30 metri, mi sorpassa uno scooterino con una ragazza sopra, si va a schiantare con un’auto posteggiata. Cappotta, mi fermo, la sollevo, la prendo, urla, nel mentre, dopo due tre macchine spuntano i vigili urbani, vengono, dicono: “Lei perché la sta soccorrendo?”, “Ma non la devo soccorrere?”. Nel mentre […] non riuscivo ad alzarla, perché il braccio destro è fuori uso. Quella è una donna, il vigile urbano si mette a inveire perché io non devo mettere le mani… Va be’, mi sono girato, mi sono messo sulla macchina e me ne sono andato. […] Mi hanno scassato il cazzo questi discorsi, cioè uno ora non può aiutare una persona che ha un’incidente, perché quelli hanno la divisa».
Nel secondo messaggio, invece, parla di una gita a Isola delle femmine, insieme a una donna. Arrivati sul posto trova parcheggio ma deve pagare 4 euro per le linee blu. Per galanteria, dice, non voleva che a pagare fosse la sua compagna. Quindi, nonostante fosse provvisto solo di venti euro di carta, sceglie di pagare lui e di inserire la banconota nell’apposita macchinetta per il ticket. Messina Denaro si aspettava il resto, come indicato dall’etichetta, mentre il sistema stampa in automatico un biglietto valido per 48 ore, e trattiene tutto il denaro. Un passante, vedendolo in difficoltà, gli dice che è un modo che ha il comune per fare cassa: scrivono che dà resto, ma non è vero; solo i turisti, ormai, ci cascano. Al ché Messina Denaro si guarda intorno e vede due agenti della polizia, un uomo e una donna, a circa 50 metri da lui: «Siccome dovevo andare da quelle parti, ci arrivo vicino e la donna [erano due, un uomo e questa agente, ndr] mi dà le spalle. Allora dico: “Mi scusi signore”. Questa si gira, era tipo in viso truccata malissimo, truccata alla Moira Orfei. […] Questa tutta crollante in faccia, io le dico: “Mi scusi signora”, lei mi fa: “Brigadiere prego”. […] Quella era così presa che prima deve essere brigadiere e poi donna». Queste episodi portano Messina Denaro a farsi un’idea molto netta delle forze dell’ordine, tanto da arrivare a parlarne così: «Secondo me hanno seri problemi, questi sono repressi, specialmente le donne».