La Commissione Parlamentare d’inchiesta, per indagare sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, sembra che a breve vedrà la luce. Dopo l’approvazione alla Camera, ora il testo si trova in Senato e, almeno sulla carta, pare che verrà approvato senza ulteriori modifiche. Questo significa che la Commissione potrebbe dare il via ai lavori con l’inizio dell’estate. Emanuela e Mirella sono entrambe scomparse a Roma nel 1983, avevano solo quindici anni. Uscite di casa in un giorno come tanti, ma senza farvi più ritorno, inghiottite in un vortice di buio e mistero che sembra non avere fine. Enrico Mentana, giornalista e conduttore televisivo, ha condiviso sulla sua pagina Facebook il suo pensiero a proposito dell’istituzione della Commissione: “Ma a che serve la Commissione parlamentare su Emanuela Orlandi? Perché le Camere dovrebbero occuparsi di questo caso, sul quale peraltro sono aperte inchieste sia nello Stato Vaticano sia in Italia? C'è qualcuno in grado di spiegare perché il Parlamento dovrebbe indagare su uno solo dei più di 60mila casi di persone scomparse nel nostro paese e mai più ritornate?”. In realtà l’indagine sulla scomparsa di Emanuela è stata archiviata da tempo dall’ex procuratore di Roma Giuseppe Pignatone (ora presidente del tribunale Vaticano), e al momento non si sa ancora se l’indagine verrà riaperta, nonostante le parole dell’attuale procuratore Francesco Lo Voi lasciano ben sperare: “Dopo quarant’anni anni non solo non è facile trovare elementi, ma nemmeno fare le pulci alle attività svolte dagli inquirenti dell’epoca, perché ogni situazione va contestualizzata. Non è da escludere che sarà coinvolta nuovamente la Procura di Roma”.
Mentana ha continuato la sua crociata contro la Commissione, forse dimenticandosi che dietro tutto questo clamore mediatico ci sono due ragazzine, a cui è stato strappato tutto il futuro che avevano davanti: “Troppo spesso si ha l'impressione che simili commissioni nascano per dare visibilità a chi viene chiamato a comporle, nel riverbero del perdurante clamore del caso. E infatti quasi mai dagli esiti di simili commissioni emerge qualcosa da cui si possa concludere che si è fatto un lavoro utile. Figuriamoci in questo caso, tra i ritagli sbiaditi delle mille piste false ma ghiotte sul Kgb, i Lupi Grigi, la Cia, la Banda della Magliana, il Sisde, il Papa dalla doppia vita”. Ma il meglio arriva alla fine: “Dai, signori deputati, signori senatori: basta una bella mozione per cassare quella Commissione insensata”. Auguriamo a Mentana di non dover mai conoscere il dolore con cui la famiglia di Emanuela e Mirella sono stati condannati a convivere dal 1983, perché se avesse provato un qualcosa di simile sulla sua pelle non si lascerebbe certo andare a simili ragionamenti. O almeno si spera. Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, ha commentato così le parole di Mentana: “Le ultime due righe sono le più brutte in assoluto”. Chi scrive è perfettamente d’accordo.