“Milano vicino all'Europa. Milano che banche, che cambi. Milano gambe aperte. Milano che ride e si diverte” cantava Lucio Dalla. Ma dal 2024 Milano sarà anche una città dove si viaggerà, almeno con i mezzi privati, molto più lentamente. Lo ha previsto il Consiglio comunale, dopo aver approvato un ordine del giorno della maggioranza di centrosinistra che invita il sindaco Sala e la sua giunta a rendere il capoluogo lombardo "Città 30". Cosa significa? Che il limite di velocità in ambito urbano di auto, moto, scooter e qualsiasi altro mezzo non potrà superare i 30 chilometri orari a partire dal 1° gennaio del prossimo anno. Le polemiche non sono mancate. Il primo a farsi sentire, sui social, è stato Matteo Salvini che ha twittato: “Ricordo al sindaco e al Pd che a Milano la gente vorrebbe anche lavorare…”, facendo leva sullo spirito laborioso dei milanesi. Dello stesso avviso, seppure da posizioni diverse, un altro milanese illustre come lo scrittore, conduttore tv e influencer Roberto Parodi, che a Mow ha spiegato: “Un provvedimento ridicolo e presuntuoso. Serve educare al buonsenso, non imporre dall’alto”. Fatto sta che il dado sembra tratto e d’ora in poi bisognerà soltanto prepararsi al cambiamento.
È infatti una vera e propria rivoluzione della mobilità, in una metropoli come Milano, quella di rendere il limite di 30 chilometri orari generalizzato. Per ora solo Bologna aveva avviato un percorso simile. In Europa, invece, Parigi e Bruxelles hanno già previsto il limite urbano di 30 chilometri orari, la prima dall'agosto del 2021 e la seconda dal gennaio del 2021. I risultati? A un anno dall’introduzione del provvedimento, si è registrato il dimezzamento dei morti per incidente stradale e la riduzione significativa dei feriti. Oltre a un rispetto dei limiti di velocità di molto superiore a prima. Stesso discorso per altre città europee con il medesimo limite, come Graz, Grenoble, Helsinki, Valencia, Zurigo, Lilla e Bilbao. Non mancheranno però le deroghe su alcune strade a grande scorrimento (a 50 chilometri all'ora) e partirà a breve una campagna di comunicazione e informazione per i cittadini. Il consigliere Marco Mazzei della Lista Sala ha spiegato: "L'impatto tra un'automobile che viaggia a 50 chilometri orari e un pedone o un ciclista è quasi sempre fatale per l'utente leggero della strada, e al contrario l'impatto a 30 chilometri non è quasi mai letale e offre ampie rassicurazioni sulla minore gravità delle conseguenze". E secondo dati Aci-Istat, negli oltre 70% degli incidenti in Italia tra le prime cause in assoluto c'è proprio l'eccesso di velocità. In ambito urbano, poi, provocano il 43,9% dei morti e il 69,7% dei feriti. “È da qua che si costruisce la cultura di una città e questa rappresenta già la strategia di molte città europee" ha chiosato l'assessore alla Mobilità del Comune Arianna Censi.