C'è chi vorrebbe che non andasse nemmeno in onda. Il Grande Fratello è croce e croce dei telespettatori nostrani fin dal 2000, l'anno in cui per la prima volta comparve su Canale 5 con la conduzione di Daria Bignardi. Si parlava di esperimento sociale, vinse Cristina Plevani, ancora oggi la maggior parte di noi ricorda molti dei concorrenti di quella prima, storica edizione (Pietro Taricone, Marina La Rosa e compagnia). Insieme alle tante polemiche annesse, ovvio. Da qualche anno il format vive e lotta sull'ammiraglia del Biscione in sedicente versione "Vip" con concorrenti morti di fama alla disperata riconquista delle luci della ribalta che furono. Fin qui, nulla di male. Solo puro trash. Ed è da quando è nata l'umanità che esiste il circo. Possiamo conviverci.
La tragicomica edizione corrente, però, presenta diversi problemi (non solo lato ascolti): il conduttore Alfonso Signorini ha scelto di digi-evolversi in santo protettore della moralità universale e, dall'alto del suo scranno, decide di occuparsi di temi che, per delicatezza e urgenza, dovrebbero stare ben lontani dalla caciara un tanto al chilo. Parliamo di relazioni tossiche, ma anche di violenza domestica perfino, come dimostrato dall'ultima, surreale diretta del 9 gennaio 2023. Siamo molto arrabbiati per ciò che abbiamo visto. E dovreste esserlo anche voi.
Ci eravamo già soffermati sulla totale pretestuosità del famigerato "Caso Bellavia" che, sotto l'egida della lotta al bullismo, aveva tenuto banco per un mese intero all'interno del reality, scatenando squalifiche istantanee e coatte contrizioni pubbliche per poco più di niente. Già al tempo, eravamo tutt'altro che compiaciuti da tale andazzo che si permetteva di mischiare paillettes e predicozzi, lasciando allo spettatore un'idea tra l'oscuro e il confuso di ciò che sarebbe "bene" fare in situazioni di difficoltà. Siamo oltremodo consapevoli di come la tv non detenga obbligo di "insegnare" alcunché. Allo stesso tempo, però, almeno si limitasse a intrattenere, senza lanciare messaggi sbagliatissimi e nocivi, costruendo un mondo in cui chi frigna di più, vince sempre. Non funziona così. E ci sono milioni di spettatori all'ascolto, pronti ad assorbire (oppure no) qualunque boiata. Un po' di consapevolezza non guasterebbe.
Consapevolezza che ha preso definitivamente un bello SpaceX destinazione Marte nella terrificante puntata di lunedì 9 gennaio 2023 in cui gli autori hanno pensato bene di tornare sul discorso delle relazioni tossiche fino alla violenza domestica. Gliene hanno dato occasione due concorrenti che, è emerso, sarebbero stati una coppia prima di varcare la porta rossa del reality. La relazione pare non essere finita bene e fin qui nulla ci stupisce ma c'è di più: in settimana, il Vippone Andrea Maestrelli (ma chi?) aveva raccontato al celebre coinquilino Edoardo Tavassi (idem) di essere finito due volte in ospedale a causa delle botte di lei, Nicole Murgia. Restio a parlarne liberamente, l'uomo si è avvalso del cosiddetto "Codice Snap" (cos'è?) per tirare fuori questa terribile vicenda. Il sospetto, molto vivido, è che sia tuttora piuttosto impaurito dall'accaduto. La donna in studio resta vaga davanti alla clip accusatrice. Non conferma né smentisce, dice solo che "non è il caso di parlarne. Anche perché ho due figli a casa". "Si tratta di un caso di violenza domestica al contrario", si è affrettato a spiegare subito Alfonso Signorini. E invece no, Alfonso Signorini: tanto per cominciare, si tratta di un caso di violenza domestica. E basta.
"Perché lo menavi?", chiede il conduttore alla fanciulla, ridendo sotto ai baffi. Come fosse una croccante chicca di gossip, un fattarello curioso, sì, ma certamente non grave. Ora, immaginate la scena a parti invertite: un uomo, nel corso di una relazione tumultuosa, manda la propria compagna per due volte in ospedale. Le mettono diversi punti. Lei torna da lui entrambe le volte. Di più, a relazione terminata da pochi mesi, entrambi hanno la bella idea di partecipare insieme a un reality che li vedrà "costretti" a vivere insieme h 24 davanti agli occhi di milioni di telespettatori. Però, nessuno sa del trascorso. Quando la storiaccia esce, lui dice che non gli sembra opportuno di trattare la vicenda anche perché è un padre di famiglia. Non avrebbe, inutile sottolinearlo, nemmeno il tempo di pronunciare questa boiata. Nessuno in studio riderebbe o batterebbe le mani, verrebbe espulso per direttissima tra lo sdegno generale. Come è giusto che sia, tra l'altro. Invece no, visto che in questo caso la presunta autrice delle percorsse è una donna, l'affaire viene bollato con la ridicola etichetta di "violenza domestica al contrario" e il blocco si conclude a tarallucci e vino perché incombe il tassativo.
"Può succedere", prosegue Signorini, "anche se non se ne parla spesso". Che esistano donne dalla personalità tossica e/o violenta è lapalissiamo, checché ne pensino le nazifem. Il vero nocciolo della questione, però, è un altro: la violenza non ha genere ed è sempre esecrabile in quanto tale. Purtroppo, questo dettaglio tende a sfuggire ogni santo giorno agli attivisti da social, figuriamoci agli sciagurati autori del reality.
Ci sta: c'è una scaletta da rispettare, i tempi televisivi sono tiranni, non è che si possa approfondire come si deve ogni bega. E, proprio per questo, tematiche così delicate non possono e non devono mai entrare a far parte del copione del programma. Ridateci quelli che si accapigliano per un pacco di biscotti, gli amorazzi, le palpate sottocoperta, qualunque tipo di rissa futile e leggerezza spinta. L'intenzione di alzare il livello è di per sé buona, ma ogni cosa ha luoghi e tempi opportuni per essere sviscerata. Il Grande Fratello Vip non è la sede adatta. E quasi avvilisce dover tornare a sottolineare l'ovvio. Ma tant'è.
Altrettanto grave, l'atteggiamento di tutti, dai coinquilini al conduttore, verso Oriana Marzoli. Senza soffermarci su chi sia questa ragazza che parrebbe essere, e Instagram lo conferma, molto famosa in Spagna, il punto è quanto e come venga sminuita e bistrattata nel corso di ogni puntata che Mefisto manda in terra Canale 5. "Rea" di aver ceduto alle lusinghe porcine dell'ex di Belen Antonino Spinalbese, tutti le danno della "superficiale" (sì, tiene molto al proprio aspetto, tra l'altro, ci lavora essendo anche beauty influencer di professione) per non dire di peggio - che, in ogni caso, le dicono a viso aperto. I "maschi" della Casa ci provano indefessamente con lei, salvo poi affermare in diretta che non ci farebbero mai una storia perché "vabbè, si sa". E ridacchiano. Nella sciagurata puntata del 9 gennaio, l'oramai rituale mesto siparietto si è concluso con l'intervento dell'ex mezzobusto del Tg 1, il 69enne Attilio Romita, pronto al carnal sacrificio: "Io comunque un giretto con lei me lo farei volentieri". Il conduttore sogghigna compiaciuto, partono gli applausi in studio. Le risate, anche. Poi, dopo aver invitato la ragazza a "essere un pochino più profonda, altrimenti sarà difficile trovare l'amore", Signorini fa entrare la di lei madre, da Madrid con furore, per chiederle: "Che problemi ha sua figlia con gli uomini?". Quelli che stato cercando di crearle, a occhio.
La donna, per fortuna, risponde colpo su colpo, difendendo la figlia da queste insinuazioni tendenziose e svalutanti nate da due "cause" principali: Oriana è bella (e tiene a esserlo), Oriana è andata a letto con uno dei coinquilini. Quindi è "superficiale" e nessuno dei presenti la prenderebbe in considerazione per una storia seria. In che anno siamo? Anzi, in quale secolo?
Niente di tutto ciò che vi abbiamo riportato finora fa ridere. Niente di tutto ciò che vi abbiamo riportato finora (e molto altro ci sarebbe da dire) dovrebbe essere considerato accettabile, non in una televisione ma proprio in un Paese civile. Paese civile che, come sempre, si affanna a inseguire l'hashtag giusto per fare i big like, mentre si beve qualunque mostruosità manifesta, generando meme virali e qualche lol reaction. È anche così che avviene una rinnovata normalizzazione (parola sempre orrenda!) di tutto ciò contro cui oramai da tempo social e attivisti sbandierano di combattere. Gli stessi attivisti e influencer che, molto spesso, agognano di varcare la famigerata porta rossa del reality. Il retaggio di una società vecchia, stronza e, dobbiamo dirlo, patriarcale, è oggi ancora più vivo che mai e alla mercé di milioni di telespettatori ogni lunedì sera. Sarebbe il caso che qualcuno se ne (pre)occupasse, magari. Noi da qui lo stiamo facendo. Ma ci possiamo solo incazzare. E, per quel che vale, non mancheremo di farlo. Ogni maledetta volta.