Vespa rubata anni ‘50. Una variazione sul tema della canzone più popolare di Cesare Cremonini. Siamo a Milano, una città costantemente sottoposta all’attenzione di giornalisti, influencer e turisti. Proprio qualche tempo fa Chiara Ferragni aveva lanciato un allarme per far aprire gli occhi sul problema della criminalità in città, tra amici a cui rapinavano il negozio e furti occasionali. Ora qualche ladro ha trovato un’altra vittima, lo scrittore Fabio Volo.
È lui a parlarne nei suoi social, scrivendo un coccodrillo per la sua amata vespa che per trent’anni lo ha accompagnato nei suoi viaggi tra “Brescia, Riccione, Barcellona, Puglia, Milano”. “Cara vespetta …”, inizia così il post d’addio. Una storia simile a quella di Giuseppe Cruciani, a cui avevano rubato lo scooter nella stessa città qualche giorno fa. Ma stavolta Volo si rivolge ai due ladri, due ragazzi che spera non la smontino per rivenderne i pezzi. “Se per caso vedete questo post io sarei felice di ricomprarla”.
Poi lancia il sasso e nasconde la mano: “Non vi racconto l’umiliazione della denuncia e della procedura perché non mi interessano le polemiche”, sostanzialmente suggerendo che ci sia materiale per far polemica (e dunque facendo polemica). Nel 2021 i furti di veicoli in Lombardia sono aumentati e si è assistito a una diminuzione dei casi di recupero con successo. Sempre relativamente all’anno passato, Milano è stata individuata come la città del nord Italia con il maggior numero di reati penali denunciati (soprattutto in materia di furti e furti di veicoli in sosta). Chissà se Volo si riferisse a questo.
Su Facebook, tranne pochi indignati che farebbero giustizia a suon di “coppini” fino a far diventare “gobbi” i due ragazzi autori del furto, la maggior parte dei commentari (alcuni che si identificano chiamandosi “quelli del volo del mattino”), già a conoscenza dell’amore dello scrittore per la sua due ruote, ha espresso solidarietà e si è complimentata per il desiderio di Volo di ricomprare ciò che gli è stato rubato.
E tra la vicinanza dei fan e una stoccata all’amministrazione di Milano, alla fine lo scrittore ringrazia la sua amica “indimenticabile” ricordando che comunque “nel mondo ci sono problemi reali”, e questo resterà, piuttosto, solo un “piccolo dolore”.