A mesi di distanza dal furto del Richard Mille da 2 milioni di euro rubato al pilota della Ferrari Charles Leclerc lo scorso aprile a Viareggio, emergono dettagli importanti sul furto e sull'orologio che sarebbe stato individuato dalla polizia.
A riportarlo è il quotidiano Il Mattino che parla di tre malviventi napoletani come i tre responsabili dello scippo a Viareggio, personaggi già noti alle forze dell'ordine che dopo aver derubato il pilota monegasco si sarebbero spostati verso Napoli, non facendosi però mancare un pranzo di festeggiamento in Toscana. Qui però l'inizio dei problemi per i tre perché l'orologio, pezzo unico e riconoscibile oltre che chiacchieratissimo su giornali e media, non avrebbe trovato mercato a Napoli e sarebbe rimasto nascosto nella città per tutti questi mesi. Alla fine il Richard Mille avrebbe trovato un compratore e, sempre secondo quanto riportato da Il Mattino, sarebbe stato venduto in Spagna a un imprenditore spagnolo che però, per il pezzo, avrebbe sborsato una cifra ben inferiore rispetto a quella del reale valore dell'orologio.
La notizia non è stata però accolta allo stesso modo in tutto il mondo del web che si è diviso tra commenti ironici, insulti e critiche. Da chi accusa Leclerc di aver "sperperato" due milioni di euro in un orologio (anche se ovviamente il Richard Mille è un regalo dello sponsor e il monegasco non ha pagato il pezzo unico realizzato per lui dalla casa di orologi) a chi si chiede perché Charles lo indossasse in un'occasione informale dove, come poi è successo avrebbero potuto rubarglielo da un momento all'altro. Tra i più critici leggiamo il messaggio social di un utente che dice: "Mi ha deluso, poteva farci costruire 200 case popolari per gente che dorme in macchina perché sfrattati. Gli auguro di non vincere più una gara...".
Molti commenti però ironizzano anche sulla provenienza dei tre malviventi che, nonostante il furto si sia consumato a Viareggio, sembrerebbero essere criminali già noti alle forze dell'ordine provenienti da Napoli dove, dopo il colpo, avrebbero fatto ritorno. "Potevano essere di qualsiasi città, eppure..." scrive un altro utente sui social, scatenando da una parte commenti di approvazione e dall'altra critiche verso chi collega in modo automatico la città di Napoli alla criminalità.