L’inseguimento che ha portato alla morte di Ramy Elgaml la notte del 24 novembre ha rispettato le procedure delle Forze dell’Ordine. A scriverlo è Marco Romaniello, consulente della procura, nelle sua perizia cinematica, in cui ha evidenziato che “l’operato del conducente dell’autovettura Giulietta nell’ambito dell’inseguimento, risulta essere stato conforme a quanto prescritto dalle procedure in uso alle Forze dell’Ordine”. Nel documento, inoltre, si legge che “per quanto attiene al Vice Brigadiere conducente dell’autovettura di servizio Alfa Romeo Giulietta, la disamina di tutti i video e l’attenta analisi cinematica condotto hanno confermato che questi, aderendo al dovere d’ufficio, ha proceduto nell’inseguimento dei due fuggitivi attenendosi alle procedure previsti nei casi di inseguimento di veicoli, quando si è trovato nell’impossibilità di poter attuare un’azione difensiva efficace in relazione alla manovra improvvisa ed imprevedibile attuata dal conducente del motoveicolo, di taglio della propria traiettoria”.

Secondo l’ingegnere autore della perizia si deve concludere che “nei limiti dell’esito imprevedibile e drammatico del seguito della manovra difensiva obbligata (l’investimento del corpo del trasportato, evoluzione non prevedibile all’atto della decisione della manovra), sia la risposta attentiva del conducente dell’autovettura Giulietta, sia la sua reazione, sono state adeguate e controllate, costituendo dei processi mentali automatici (nella attivazione immediata della reazione) e governati (nella decisione di non sterzare”. E ha aggiunto: “La concausa determinante dell’evento che ha cagionato il decesso del trasporto a bordo del motoveicolo, Elgalm Ramy Yehia Awwaad Nady, al di là dei fattori umani connessi ai conducenti, è stata, purtroppo, determinata dalla presenza del palo semaforo che ha arrestato la caduta del trasportato, bloccandone la via”. Per quanto riguarda invece il conducente del motorino, Bouzidi Fares? Secondo la perizia opponendosi all’alt dei carabinieri “dava avvio a un inseguimento anomalo e tesissimo, ad elevatissima velocità lungo la viabilità urbana cittadina, con una guida spregiudicata ed estremamente pericolosa, transitando con semafori rossi, a pochi centimetri da veicoli in marcia regolare con rischio di collisioni, affrontando di notte, in contromano, curve alle cieca”. E sempre in riferimento a Bouzidi Fares nella perizia si legge che “con il suo comportamento sprezzante del pericolo, ha determinato l’inseguimento e le sue modalità e si è assunto il rischio delle conseguenze, per sé e per il trasportato”.