Il caso del Mostro di Firenze continua a far notizia, ma cosa è accaduto ora? Dopo che lo scorso luglio il consulente delle due vittime francesi, Nadine Mauriot e Jean Michel Kraveichvili, ha scoperto la presenza di un nuovo profilo di Dna su un proiettile, è arrivata un’altra svolta. Il processo ora, con questi presupposti, verrà fatto un’altra volta? L'esperimento condotto sulla piazzola di Scopeti, dove i due ragazzi francesi sono stati uccisi dal killer, potrebbe realmente disintegrare la versione di Giancarlo Lotti, il “compagno di merende” di Pietro Pacciani, e condurci verso una possibile revisione del processo. Fabiola Giusti e con Stefano Vanin, due luminari dell'entomologia forense, disciplina che al tempo degli omicidi non era ai livelli di oggi, hanno ricreato, nello stesso luogo e nei negli stessi giorni del mese, l'ambiente in cui il cercatore di funghi Luca Santucci s'imbatté trovando i due corpi.
I corpi di Nadine e Jean Michel avevano già raggiunto stato di decomposizione tale che anche al tempo si dubitò che l’omicidio potesse essere stato compiuto la sera prima del ritrovamento. L’esperimento è stato condotto con della carne che, con il passare delle ore, ha iniziato il suo decorso: gli entomologi hanno cronometrato l'arrivo di larve e mosche. Gli avvocati incaricati, Valter Biscotti e Antonio Mazzeo, presenteranno, entro l’anno, una richiesta di revisione: "Noi non cerchiamo l'assassino, ma ci sono processi che in un momento storico sono stati condizionati e che adesso meritano di essere rivisti". Ora, grazie all’avanzamento delle tecniche investigative, il caso del Mostro di Firenze meriterebbe una rivalutazione.