Il Mostro di Firenze è tornato a riempire le pagine dei quotidiani italiani, ma stavolta potrebbe essere tutto diverso. La sua identità potrebbe non essere più un segreto. Come mai? Grazie a una nuova traccia di Dna trovata su uno dei proiettili utilizzati dal killer delle coppiette negli anni ‘80. Sulla questione è intervenuto anche il vicepresidente del gruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Alfredo Antoniozzi: “Ho presentato un’interrogazione al ministro Carlo Nordio per sollecitarlo affinché la Procura di Firenze riesumi i corpi di Stefania Pettini e Jean Michel Kraveichvili, due delle 14 (o 16) vittime del Mostro, per come richiesto dai loro stessi congiunti, dopo il ritrovamento di un Dna ignoto”.
Una presa di posizione chiara, che arriva dopo il commento di Tiziana Bonini, cugina di Stefania Pettini, uccisa dal Mostro di Firenze insieme al fidanzato Pasquale Gentilcore a Borgo San Lorenzo nel 1974: “Se mi chiedono l’autorizzazione per riesumare il corpo di Stefania perché c’è una, una sola possibilità di scoprire la verità, io dirò sì, non ci ho dormito la notte da quando ho saputo del Dna. Se adesso ci fosse la minima possibilità di trovare l’assassino non posso negarla. Sono passati 50 anni, voglio fare il possibile per trovare l’assassino, lo dice la mia coscienza. Ho sempre detto che non voglio morire senza sapere chi l’ha uccisa”. Antoniozzi è convinto che la riesumazione dei corpi possa permetterci di completare il puzzle di uno dei cold case più noti in Italia: “Non voglio fare dietrologie, né difendere nessuno, né posso dire ovviamente qualcosa in materia se non quello che disse il mio grande concittadino, Francesco Bruno, criminologo di fama mondiale, che si disse convinto che il Mostro fosse ancora vivo. Dinanzi a una possibile “notitia criminis” la Procura di Firenze deve agire, peraltro avendo anche l’autorizzazione dei familiari di questi due poveri ragazzi, uccisi brutalmente”.