Ma cosa sta accadendo a Gaza? Nonostante dal punto di vista diplomatico ci si stia sforzando di evitare un allargamento del conflitto in Medio Oriente, i raid e i bombardamenti continuano. Una quindicina di persone sono state uccise, una trentina ferite, negli attacchi israeliani a due scuole piene di famiglie, descritte da Israele come “centri di comando dei terroristi”. A raccontare di questa ennesima escalation del conflitto lo scrittore Fabio Volo, che ha pubblicato un video sul suo profilo Instagram: “Sono qui per aggiornarvi sulla situazione di Gaza, visto che molti di voi hanno risposto al mio appello per una raccolta fondi. Ovviamente dai giornali non lo capite, non lo vedete, ma l'esercito di Israele sta facendo delle cose tremende. Stanno bombardando persone mentre dormono nelle tende, nonne, genitori, bambini che muoiono praticamente bruciati vivi. Stanno facendo esplodere gli acquedotti in modo che non possano avere neanche l'acqua, bloccano il cibo in entrata in modo che possano anche morire di fame e di sete. Questo dopo aver distrutto tutte le antenne per far funzionare il telefono, perché non vogliono che video di quel massacro che stanno facendo si veda. Io ricevo dei video, ovviamente non li condivido perché non voglio portare quell'atrocità nelle vostre vite”.
Bombardamenti aerei intensi, che hanno spinto gli abitanti di Khan Yunis a sfollare di nuovo prima dell’ennesima operazione militare. Fabio Volo parla anche del ruolo dell’Italia in questa guerra atroce: “Noi italiani siamo complici di questo massacro di Israele, non so se siete al corrente. Tra l'altro grazie a un gruppo di associazioni forse si riuscirà, nei prossimi giorni, a portare 15 bambini che hanno avuto il visto, e io sono sicuro che alcuni membri del governo andranno a farsi le fotografie con questi bambini. Perché, anche se sono complici con la morte dei loro genitori e di tutte le altre persone a loro care, un po' di foto con i bambini per farsi un po' di campagna elettorale non mancheranno di sicuro. Spero non avvenga, ma allo schifo ormai ci si è abituati”. Perché questa, ci ricorda, “non è una guerra tra due eserciti, ma è un esercito che sta ammazzando le persone nelle loro case, che non hanno più tra l'altro, quindi le ammazzano anche per strada”. Cosa dovrà accadere ancora prima che si riesca davvero a mettere la parola fine a questo conflitto?